Parigi, è sempre Bolt. Bene Simona La Mantia



Gran bella atletica questa sera allo Stade de France di Parigi, in occasione del meeting Areva, ottava tappa della Samsung Diamond League IAAF 2011. la stella di Usain Bolt ha brillato come sempre, nonostante il lungo ritardo (oltre 10 minuti) al via dei 200 metri causato da un malfunzionamento all'impianto di partenza. Il giamaicano si è imposto, senza troppi affanni, in 20.03 (-0.6), lasciando a distanza di sicurezza il padrone di casa Christophe Lemaitre, secondo con lo stagionale portato a 20.21. Scintille anche nei 110 metri ostacoli: il match tra il cubano Dayron Robles e lo statunitense David Oliver è andata al primo, più abile del rivale solo nel tuffarsi sul traguardo. Alla fine, per dividere i due, è stato necessario leggere i millesimi di secondo, con il foglio risultati conclusivo che assegna ad entrambi un notevolissimo 13.09. Viva, dal punto di vista agonistico, anche la gara di alto maschile, con quattro atleti oltre i 2,30. Successo in comproprietà tra il ceco Baba ed il russo Dmitrik, entrambi saliti a 2,32 al terzo tentativo a disposizione; terzo, battuto, il numero uno Ivan Ukhov, comunque capace di 2,30, la stessa misura dell'ucraino Demyanyuk. Europa, per una volta, nei 3000 siepi: il francese (d'origine magrebina) Mekhissi benabbad lancia il guanto di sfida al Kenya in vista del Mondiale di Daegu, imponendosi con un eccellente 8:02.09, e lasciando Ezekiel Kemboi, uno dei migliori specialisti al mondo, ad oltre cinque secondi di margine. Miglior prestazione iridata 2011 nei 5000 metri per l'etiope Meseret Defar, il cui 14:29.52 è di certo uno dei migliori risultati dell'intera serata. Calor bianco nella sfida del disco, risolta dal tedesco Robert Harting per soli sei centimetri (67,32 il miglior lancio del vincitore, l'unico valido della serata) sul polacco Piotr Malachowski, 67,26, e per otto sull'estone Gerd Kanter, 67,24.

Di grande spessore anche il getto del peso donne, con ben tre atlete oltre i 20 metri: successo alla neozelandese Adams, con 20,78; dietro di lei, la bielorussa Ostapchuk, 20,42, e la statunitense Jillian Camarena, che ha eguagliato il record nazionale con un superlativo 20,18. Mondiale stagionale anche nel giavellotto donne, con la tedesca Christina Obergfoll che ha toccato i 68,01, beffando la ceca Spotackova di meno di mezzo metro (67,57). Sei atleti oltre gli otto metri nel lungo: vittoria al redivivo panamense Irving Saladino, tornato a livelli assoluti nella sua specialità con un miglior salto di 8,40 (+0.2); alle sue spalle, si segnala la coppia britannica composta da Chris Tomlinson (record nazionale fissato a 8,35), e Greg Rutherford (8,27). Bene nel triplo Simona La Mantia: la fiamma gialla, unica azzurra in gara allo Stade de France, ha chiuso al quarto posto la sua prova, con una miglior misura di 14,33 (-0.3; serie: 14,24; 14,02; 14,11; 14,18; 14,33; 12,18). A vincere, a suon world leading, è stata la logica favorita della vigilia, la cubana Yargelis Savigne, capace di 14,99 (-0.1). Secondo posto per l'ucraina Olga Saladuha, che conferma l'ottimo momento di forma stagionale atterrando a 14,81. Domenica la Samsung Diamond League approda in Gran Bretagna, per la tappa di Birmingham, la nona del circuito dei diamanti.

Nella foto d'archivio, Usain Bolt (Giancarlo Colombo/FIDAL)




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