PISTA. I risultati dei piemontesi in Coppa Europa



Torino (TO) 21 giugno. Il resoconto delle prove dei piemontesi in Coppa Europa: Marco Fassinotti (alto), Davide Manenti (400m - 4x100 - 4x400), Valeria Roffino (3000 siepi), Davide Re (4x400)

 

Alto uomini -  Da protagonista, come nelle attese, ma senza la vittoria finale che avrebbe reso magistrale la partecipazione all'Europeo a squadre. Marco Fassinotti è secondo nell'alto di Cheboksary, battuto solo dal russo Tsyplakov, arrampicatosi fino a 2,33 per piegare l'azzurro.

Il ruolino del piemontese, entrato in gara a 2,18, è privo di errori fino a 2,28; fa lo stesso percorso Tsyplakov, entrato però in competizione alla misura precedente, 2,14. A quota 2,31 si decide la gara: sbagliano entrambi alla prima, ma alla seconda il russo vola oltre l'asticella. Fassinotti, dopo il secondo errore, si ferma, e rimanda il tentativo finale a 2,33, senza però riuscire nell'impresa. Tsyplakov si esalta, e ce la fa ancora, eguagliando il personale, pur avendo di fatto già vinto la gara (poi, ancora un salto a 2,35, mancato, prima di fermarsi). Il secondo posto di Fassinotti è il miglior risultato di un azzurro nella prima giornata:

 

"No, non posso essere contento - le parole di Marco Fassinotti - fare 2,28 in gara non dovrebbe più essere per me un risultato da tenere in considerazione, visto che questa è una quota che in allenamento mi capita di superare anche con rincorsa ridotta. Sono venuto a Cheboksary per testarmi nel corso di gare istituzionali, per sentire la pressione di questo tipo di competizioni. E l'ho fatto scegliendo liberamente, in accordo con il mio allenatore, non perché mi sia stato imposto, ci tengo a chiarirlo".

 

400m uomini - L'infortunio di Matteo Galvan ha lasciato un buco difficile da colmare nello schacchiere azzurro. Davide Manenti, sprinter prestato al giro di pista, si batte come può per limitare i danni, ed il suo comportamento va decisamente apprezzato. Chiude in 46.84, non lontano dal personale di 46.66, ma certo non basta per collocarsi nella parte alta della classifica. Il piemontese è nono, nella lista guidata dal 45.09 del britannico Jarryd Dunn; in cinque fanno segnare nuove progressi (quattro personali, tra cui il record bielorusso, il 45.43 di Linnik, ed uno stagionale).

 

3000m siepi donne - Non va bene, purtroppo, a Valeria Roffino, che si stacca presto dal gruppo, e termina al decimo posto in un normale 10:18.10.

 

4x100m uomini - Arriva un altro podio per l'Italia nella prima giornata, il sesto (un secondo e cinque terzi) del pomeriggio russo. Lo portano in dote gli staffettisti della 4x100, che riescono ad inserirsi sul podio virtuale della manifestazione pur correndo nella serie più debole delle due in programma, la prima. Massimiliano Ferraro, Enrico Demonte, Davide Manenti e Delmas Obou, fanno segnare un notevole 38.71, tempo che fa capire subito che l'impresa è possibile. Ferraro non è particolarmente reattivo allo sparo (0.234 di reazione) ma poi si lancia bene come aveva fatto nella prova individuale; trova un Enrico Demonte in grande spolvero, che recupera centimetri agli avversari, cosa che fa anche Davide Manenti, per nulla appesantito dai 400 metri corsi in precedenza; c'è forse un po' troppo margine nel cambio finale, ma sono dettagli, Obou afferra il testimone e si lancia verso il traguardo, con un vantaggio immenso (gli svedesi, secondi, fanno 39.21). Nella seconda serie si vola, e dispiace che gli azzurri non possano godere del confronto diretto (è frutto del regolamento che divide le formazioni non in base ai tempi, ma sulla classifica della manifestazione un'ora prima della gara). Vince la Gran Bretagna di Kilty in 38.21, miglior tempo europeo dell'anno; la Francia di Lemaitre è seconda in 38.34, la Germania, terza, fa peggio dell'Italia (38.78) e incappa anche in una squalifica che fa tremare per gli esiti sulla classifica. Ma poi viene riammessa (e per l'Italia è meglio così, perché sottrae punti alle altre squadre). 

4x400 uomini - Il sogno di centrare il quinto posto si infrange sugli scogli della staffetta 4x400. L'Italia non riesce nell'impresa di difendere i tre punti di vantaggio accumulati fino all'ultima gara sulla Gran Bretagna, risultato difficilmente pronosticabile alla vigilia. Il team GBR, per forza e tradizione nella specialità, è tra i migliori in Europa. Gli azzurri fanno quel che possono, ma con una formazione agguerrita ma certo rimaneggiata (Re, Cappellin, Haliti, Manenti) non vanno oltre il sesto posto nella serie migliore con 3:06.71. Vince la Francia 3:00.47, un signor tempo, praticamente bissato dai britannici, secondi con 3:00.54. Nel computo complessivo gli azzurri finiscono all'ottavo posto, battuti anche da Ucraina e Spagna (le prime due della prima serie).

 

(Fonte: Marco Sicari - Fidal)

 

 



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