PALAINDOOR | SHOW AZZURRO CONTRO LA FINLANDIA



L’Italia batte la Finlandia nel match che ha aperto la corsa verso i Mondiali in sala di Valencia del mese di marzo. Quindici vittorie italiane nelle sedici gare in programma: una messe di successi che fa morale, in vista dei numerosi impegni della stagione invernale. L’uomo più atteso era Cosimo Caliandro, il campione europeo indoor dei 3000, alla prima gara della stagione dopo la lunga preparazione invernale. Il pugliese non ha tradito: per lui, successo e soprattutto un buon 7:52.11, crono che è soprattutto un’iniezione di fiducia per uno degli uomini più importanti in chiave Valencia (intesa come Mondiale in sala). Caliandro ha seguito il treno lanciato da Gilio Iannone nei primi 1500 metri, transitando in 2:38 al 1000 e 5:17 ai 2000. A quel punto, giusto il tempo di tirare il fiato per un giro alle spalle del bravo Marco Salami, e poi quattro tornate finali con l’acceleratore pigiato, per un parziale di 2:35. Tempo finale di 7:52.11, anche migliore di quanto lo stesso Caliandro sperava di ottenere alla vigilia. Sulla sua scia, si migliora nettamente Marco Salami, la cui gioia è doppia per via di un centesimo – per una volta – benevolo: il 7:59.99 è crono da sorrisi. “Va benissimo – le parole di Caliandro nel dopo gara – sono in buone condizioni e questa gara lo testimonia. L’altura che ho sperimentato in Namibia è stata una esperienza positiva, da ripetere per il futuro. Le indoor sono solo un passaggio in questa stagione, il mio vero obiettivo è l’Olimpiade. Voglio riuscire a correre all’aperto i tempi che credo di valere”.

Una delle notizie migliori della serata anconetana arriva dagli ostacoli, dove Micol Cattaneo si migliora della bellezza di 22 centesimi nelle due corse in programma. Nella prima, la carabiniera comasca scende a 8.22, segnalandosi per la notevole fluidità tra le barriere, ma anche per una partenza perfettibile. Detto, fatto: nella seconda prova l’azzurra centra uno start al limite, ripetendosi tra gli ostacoli e chiudendo in un clamoroso 8.05, seconda prestazione italiana di sempre alle spalle del 7.97 di Carla Tuzzi (vecchio ormai di quasi 14 anni), e addirittura ottava prestazione mondiale dell’anno. Miglioramento anche per Marzia Caravelli, fino all’8.32 della quinta prestazione italiana di sempre, mentre Veronica Borsi (8.46) manca il personale di un solo centesimo. Fabrizio Donato mostra di divertirsi quando deve affrontare un solo salto invece dei consueti tre: il lungo è suo con un notevole 7,95, in una serie di buon livello (7,72; N; 7,95; N; 7,88; X), dove i tre nulli sono stati – come sempre accade, del resto – tutti di notevole valore. Dietro Donato, piace il 27enne Ferdinando Iucolano cresciuto fino a 7,86, due soli centimetri meno del personale ottenuto qui due anni fa. Vittoria azzurra anche nell’omologa prova al femminile, grazie ad una Valeria Canella (6,42 la cifra del suo successo) ancora una volta molto positiva su questa pedana (serie: 6,42; 6,34; 6,12; 6,36; 6,07; N).

Fabio Cerutti convince fin da subito nelle volate sui 60 metri. Nella prima, centra una buona partenza e si fa apprezzare anche per la fase lanciata, chiudendo un notevole 6.62 (dietro di lui, Torrieri è secondo in 6.78). Nella seconda, lo start è meno brillante, ma il risultato cambia poco: 6.63, e conferma di uno stato di forma già eccellente. Tra le donne, la prima corsa si segnala soprattutto per la mancata partenza di Vincenza Calì, tradita da una serie di micro-movimenti sui blocchi non sanzionati dallo starter: vittoria a Daniela Graglia in 7.45, un centesimo meglio di Elena Sordelli. Nella seconda la siciliana riesce a prendere il via, e chiude davanti alle altre in 7.46 (seconda ancora una positiva Graglia, 7.47). Negli ostacoli al maschile Emiliano Pizzoli riesce a far valere in tutte e due le occasioni il peso della sua esperienza: vittoria in entrambe le prove (7.90 e 7.87), superando il giovane rivale Emanuele Abate (8.08 e 7.90). I 400 metri donne si chiudono con il successo a sorpresa di Marta Milani (54.31), più decisa nel primo dei due giri di gara della padrona di casa Daniela Reina (54.34). Terzo posto (fuori classifica) per Litania Grenot Martinez (55.07), cubana di nascita ma romana d’adozione, in attesa del passaporto italiano dopo il matrimonio. Doppietta azzurra nella prova al maschile, con Mimmo Rao (48.04) a invertire il pronostico nei confronti di Marco Moraglio (48.25). L’alto ha detto cose sicuramente importanti. Nella gara uomini Filippo Campioli è bravo a valicare i 2,25 (alla seconda, poi tre nulli a 2,28), mentre in quella femminile si fa apprezzare Elena Meuti, capace di spazzare via in tanti problemi successivi all’ottimo 2006 e salire fino ad un buon 1,87 (poi tre nulli a 1,90).

E’ toccato a Livio Sciandra gettare un po’ d’acqua sulle ambizioni del giovane ottocentista Lukas Rifesser, di recente sceso in due diverse occasioni su tempi intorno a 1:48. Il piemontese, sui ritmi tattici tanto cari, non ha avuto difficoltà ad imporsi, chiudendo in 1:50.77 una gara sempre di testa (57.07 a metà). Per Rifesser secondo posto in 1:50.98. L’unica vittoria al femminile è arrivata dagli 800 donne, con Antonella Riva beffata nei centimetri conclusivi da Suvi Sulvenius (2:05.23 contro 2:05.30). Mezzofondo ancora azzurro con la vittoria di un’ottima Federica Dal Ri nei 3000 (9:04.74), così come le due staffette conclusive, dominate dai quartetti italiani: gli uomini si impongono in 1:25.71, le donne in 1:36.32.

[Articolo di MARCO SICARI - tratto da www.fidal.it]

Nella foto: le azzurre della staffetta 4x200 dell'Italia con CHIARA BAZZONI - GIULIA ARCIONI  - DONATA PIANGERELLI - ELEONORA SIRTOLI

Le foto da Ancona / Photos from Ancona

RISULTATI / Full results

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