Ornella Ferrara: "Torno alla maratona, a Palermo"



Nascosta tra le tante righe di un quotidiano, è comparsa domenica la notizia del ritorno alle gare di Ornella Ferrara, con la vittoria in una mezza maratona a Varazze. Avevamo lasciato la maratoneta lombarda all’indomani della mancata partenza per Atene, a causa di un’infiammazione a una gamba che aveva spazzato via d’un colpo tutte le sue speranze. Ornella è rimasta in silenzio a curarsi e lavorare, ha ripreso a correre ed ora anche a gareggiare, anche se il suo cuore è ancora gonfio di amarezza e di dubbi: “Il problema non si è ancora ben capito. Tanto è vero che per lo scoramento mi sono un po’ lasciata andare: ho fatto una risonanza magnetica a Varese che ha riscontrato una grossa infiammazione, ma non si è capito quale fosse la causa. Ho smesso di prendere antinfiammatori perché non mi davano giovamento, come anche star ferma non era una buona cosa. Ho ripreso piano piano, una mezzora di corsa lenta, crescendo con il passare dei giorni. Ancora adesso, se forzo troppo sento che la gamba si contrae posteriormente. Spero che col tempo il problema si risolva da solo”. - Non è stato un azzardo riprendere a gareggiare in queste condizioni? - Per me era importante riprendere a correre una prova agonistica, soprattutto dal punto di vista psicologico. Questo per affrontare poi con più serenità questi problemi fisici. Subito dopo la forzata rinuncia ad Atene, ho sentito che veniva meno la voglia di correre, emotivamente mi stavo lasciando andare. Inoltre mi faceva male il fatto di essermi allenata tanto per Atene e di vedere tutto quel lavoro sprecato, il morale era sotto i piedi. Rientrando così ho ritrovato un po’ di spinta di provarci ancora almeno l’anno prossimo. - Che impressione ti è rimasta della gara olimpica? - Vedendo la gara mi sono mangiata le mani, perché si è svolta esattamente come pensavo che andasse. Sapevo che le più grandi o sarebbero andate fortissimo o sarebbero saltate. Vedendo la gara e i tempi su quel percorso e la condizione molto buona che avevo, non dico che sarei andata sul podio, ma un quinto-sesto posto poteva essere mio quasi sicuramente. Mi rimane tanto rammarico, sarebbe stata una bella soddisfazione finire la mia terza Olimpiade nelle prime 10 posizioni. Mi dicono di pensare a Pechino, potrebbe anche succedere, ma era quella la mia gara. Un percorso piatto come quello che le concorrenti troveranno a Pechino è per gente veloce, non per me. - La gara di Varazze com’è andata? - Quella mezza maratona la faccio quasi tutti gli anni. E’ piatta, con diversi giri di boa. Nella prima metà gara è andato tutto bene, ma proprio quei continui cambiamenti di direzione mi avevano indurito un po’ le gambe, così nella seconda parte ho rallentato per chiudere in 1:15:17. Non avevo grandi avversarie, ho chiuso comunque abbastanza bene, e le sensazioni successive alla gara mi hanno confortato. - Hai già scelto quale maratona disputare da qui alla fine dell’anno? - Dovrei essere al via al Tricolore di Palermo, credo che ci sarà anche la Andreucci. Potrebbe venire fuori una bella gara. Per me è però già importante esserci. Gabriele Gentili Nella foto: Ornella Ferrara (archivio Fidal).

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