Olimpiade: Gran Bretagna serata d'oro

04 Agosto 2012

Trionfi dell'eptatleta Ennis, del lunghista Rutherford e di Mo Farah nei 10.000. Fraser-Pryce ancora regina dello sprint, la croata Perkovic stravince nel disco

di Marco Buccellato

Storica serata per la Gran Bretagna, che centra tre medaglie d'oro in poco più di un'ora nella "sua" Olimpiade con Jessica Ennis (6955 punti nell'eptathlon), davanti alla tedesca Schwarzkopf (6649) e la russa Chernova (6628), e Greg Rutherford (8,31 nel salto in lungo), che ha battuto l'australiano Mitchell Watt (8,16) e lo statunitense Will Claye (8,12). Il tutto, nel delirio di ottantamila spettatori, prima dell'apoteosi di Mo Farah sui 10000 metri. Grandi emozioni nella seconda giornata olimpica dell'atletica leggera, con la conclusione della finale dei 100 femminili vinta ancora da Shelly-Ann Fraser-Pryce in 10.75, al bis olimpico dopo il successo di Pechino 2008, con la statunitense Jeter all'argento in 10.78 e l'altra giamaicana Veronica Campbell-Brown al bronzo in 10.81, i crono più veloci di sempre in una finale olimpica per la conquista del secondo e del terzo posto. Oro anche alla croata Sandra Perkovic nel lancio del disco con una misura di grido (69,11, record nazionale), sulla russa Pishchalnikova (67,56) e la cinese Li Yanfeng (67,22).

LA CRONACA della SECONDA GIORNATA (sessione pomeridiana) - SEGUICI ANCHE SU: Twitter: @atleticaitalia - Facebook: www.facebook.com/fidal.it

100 donne (finale) - E' ancora lei, la strepitosa partente Shelly-Ann Fraser-Pryce, a regalarsi l'oro olimpico dei 100 metri, il secondo consecutivo dopo quello di Pechino, stavolta con 10.75. Impressionante l'accelerazione della giamaicana, poi leggera e fluida nei secondi cinquanta metri corsi nella difesa del vantaggio, accumulato dopo i primi 40 metri, dal recupero di Carmelita Jeter, argento statunitense con 10.78, mai nessuna così veloce per l'argento.

Terza in 10.81 (anche questo il miglior risultato mai registrato per la medaglia di bronzo olimpica), ed è la seconda volta dopo Atene 2004, Veronica Campbell-Brown, altro fenomeno caraibico ormai trentenne, che cercherà l'immortalità olimpica sui 200, dove ha scalato la vetta dorata nelle ultime due edizioni. Fuori dal podio le altre due americane Madison (strepitoso personale di 10.85) e Felix, anche lei al personale con 10.89. Chiudono la classifica la trinidegna Baptiste (10.94), l'ivoriana Ahoure (11.00) e la nigeriana Okagbare (11.01 dopo l'ennesimo record personale in semifinale con 10.92).

EPTATHLON - La missione, il lungo progetto che doveva portare Jessica Ennis al successo olimpico nella casa madre londinese, è compiuta. La Ennis completa così l'arco di successi in competizioni globali, campionessa europea e mondiale e ora medaglia d'oro olimpica. Il successo, già certo prima della gara conclusiva degli 800 metri, grazie al 6,54 nel lungo e al 47,49 nel giavellotto (personal best) si è materializzato in concreto con un ultimo sforzo in 2:08.65. Dietro la Ennis, che ha sfiorato i 7000 punti con 6955 (record nazionale migliorato ancora dopo i 6906 punti di Götzis poco tempo fa), psicodramma per l'argento Schwarzkopf, prima squalificata dopo l'arrivo per invasione di corsia e precipitata al ventottesimo posto in classifica, poi riammessa sul podio con l'argento sancito da 6649 punti. Terza la campionessa mondiale di Daegu, la russa Tatyana Chernova (6628). In paradiso e poi all'inferno l'ucraina Yosypenko (6618, primato personale), restituita al quarto posto dopo aver colto il bronzo per la temporanea squalifica della Schwarzkopf.

Perde il podio con un sofferto 800 (2:20.59) la lituana Skujyte, che chiude quinta con 6599 (anche per lei record), sesta la campionessa d'Europa Djimou con 6576 punti, grazie a un eccellente 55,87 nel lancio del giavellotto.

LUNGO uomini (finale) -  a quasi mezzo secolo da Lynn Davies (Tokyo 1964) l'oro olimpico del salto in lungo torna al collo di un britannico e proprio sulla pedana di casa, in una serata che definire storica, per l'atletica e lo sport britannico in generale, è dire poco. L'oro di Greg Rutherford (8,31 con una gara decollata solo negli ultimi salti, la peggior misura olimpica vincente dal 1972) è anche il primo di un saltatore europeo da Mosca '80, dove vinse il tedesco democratico Dombrowski in assenza degli americani, che aderirono al boicottaggio. Gara dall'avvio mediocre e animatasi nella seconda parte con Rutherford prima, con un'altra dozzina di atleti poi, intenti a scavalcarsi di centimetro in centimetro dandosi battaglia fino all'epilogo che ha assegnato l'argento all'australiano Mitchell Watt (8,16) e il bronzo allo statunitense Will Claye (8,12). Giù dal podio lo svedese Torneus con 8,11 e il tedesco Bayer con 8,10. Amari, piccoli ma enormi centimetri, che cambiano sogni, prospettive e storia.

DISCO donne (finale) - Croazia all'oro e alla prima medaglia olimpica nella specialità con la determinatissima Sandra Perkovic, che consola il suo paese dall'assenza di Blanka Vlašic, e festeggia la vittoria a suon di record nazionale (69,11), un metro esatto più lontano di quanto ottenuto al secondo lancio, agguantando la leadership della competizione. Bellissimo l'epilogo emotivo, con la discobola 22enne che scioglie la tensione a fine gara e abbraccia in lacrime il suo coach. Giro d'onore in coppia con la cinese Li Yanfeng, oro un anno fa ai Mondiali di Daegu, stasera terza con 67,22 (prima medaglia olimpica nel disco donne anche per la Cina), preceduta per la medaglia d'argento dalla russa Pishchalnikova, la primatista mondiale stagionale con un lancio di 70,69 (stasera 67,56 e in lacrime per non aver vinto la medaglia d'oro). Quarta la cubana Barrios, tre volte sul podio dei Campionati del Mondo, quinta la tedesca Nadine Müller, argento iridato nel 2011. Solo ottava l'olimpionica uscente Stephanie Trafton-Brown.

La giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce si conferma campionessa dei 100 metri (foto Colombo/FIDAL)

File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le FOTO della SECONDA GIORNATA/Photos


Condividi con
Seguici su: