Notturna sotto la pioggia, Rudisha KO



Bel pomeriggio di atletica all'Arena di Milano. La "Notturna", pur disturbata da un temporale, riserva emozioni e alcuni risultati di assoluto livello internazionale. Sconfitta per David Rudisha negli 800 metri ad opera del 17enne etiope Mohamed Aman (1:43.50 contro 1:43.57), mentre solo la pioggia frena la russa Chicherova nell'alto (1,96; secondo posto per Antonietta Di Martino, a quota 1,93). Oscar Pistorius vince i 400 metri - sotto il diluvio - in 45.97, mentre Silas Kiplagat fa suoi i 1500 in 3:33.28. In chiave italiana, spiccano i progressi nel mezzofondo di Giordano Benedetti (800 in 1:46.32) e Merihun Crespi (3:39.32)

La pioggia arriva a rompere le uova nel paniere quando il meeting sta per entrare nel vivo. Sono le 18.30, metà programma è scivolato via, ma la gara di salto in alto donne, una delle più importanti della Notturna di Milano, è nel momento decisivo. La russa Anna Chicherova ha appena superato quota 1,96, con stile bello ed armonico, come sempre in questa stagione, minimamente disturbata dalle prime gocce della serata; questo salto diventa però, nel giro di poco, il capolinea di una corsa durata due sole fermate (le prove valide a 1,93 e 1,96, prima dell'abbandono). Antonietta Di Martino (Fiamme Gialle), già in difficoltà alle quote precedenti (1,90 e 1,93, superate alla terza prova), si arrende sia ai dolori alla cervicale sia alla pioggia divenuta ormai fitta. Peccato, perché la riunione aveva anche attirato sulle tribune un pubblico discreto, per i parametri validi per la sempre distratta Milano, ed il cast prometteva scintille. Ne viene fuori un meeting bello per i contenuti agonistici, ma meno per gli spunti tecnici, inevitabilmente compromessi dalla pioggia. Soffre anche David Rudisha, il signore degli 800 metri, sconfitto da quello che ormai può tranquillamente essere definito l'uomo nuovo della specialità, il 17enne etiope Mohammed Aman, primo in 1:43.50 (sette centesimi in più per Rudisha), ad un soffio dal mondiale under 18 già siglato a Rieti la scorsa settimana (1:43.37). Passaggio a metà corsa in scia a Sammy Tangui in 50.21, con il treno dei migliori in fila indiana; ai 600 Rudisha è davanti, ma l'etiope gli è sinistramente alle calcagna. Sul rettilineo conclusivo, Aman sferra l'attacco più imprevisto, infilando un Rudisha dai piedi meno brillanti del solito, probabilmente anche mandato in confusione dal sorpasso. In scia ai due, brilla anche Giordano Benedetti (Fiamme Gialle), che si migliora fino a 1:46.32 (personale precedente l'1:47.18 dello scorso anno), siglando la miglior prestazione italiana 2011.

I mezzofondisti, appare chiaro, non si fanno intimidire da Giove pluvio: il keniota Silas Kiplagat è straordinario nei 1500 metri, pennellando un 3:33.28 che è grandissimo tempo, alla luce - poca, in verità - delle più che avverse condizioni atmosferiche. Anche in questo caso progressi in salsa azzurra, quelli del non ancora 23enne Merihun Crespi (maglia Esercito, etiope di nascita ma trasferitosi a Garbagnate milanese da ragazzo, allenato da Giorgio Rondelli) che ottiene un bel 3:39.32, primato personale e miglior tempo italiano dell'anno. E' una specie di hovercraft anche Augustin Choge, orgoglio keniota che brucia in volata nei 3000 metri, sotto il diluvio, l'etiope Gebremedin: 7:41.30 il crono del primo, dodici centesimi in più per il piazzato. Non si spaventa per la pioggia nemmeno Oscar Pistorius, idolo d'Italia, bravissimo a completare il giro in 45.97, tempo che gli regala la vittoria sotto al diluvio; quarto, con grande carattere, anche lo junior Michele Tricca (bronzo europeo di categoria la scorsa estate a Tallinn) che sulla pista dell'Arena è il migliore degli azzurri, con un discreto 47.01.

Il triplo parte bene, sfruttando anche il buon supporto del vento alle spalle, ma finisce sotto il diluvio, spegnendo le residue velleità delle saltatrici di atterrare lontano nella sabbia. L'ucraina Olha Saladuha è quella che approfitta più della generosità di Eolo, mettendo al sicuro il risultato al secondo salto con un ventoso 14,94 (+2.4), superando la kazaka Rypakova, fino a quel punto in testa con un ventoso 14,69 (+2.8). Simona La Mantia (Fiamme Gialle) è quarta con 14,07 (+0.6), dimostrando una discreta reattività in pedana (non male anche nei nulli), naturalmente prima del diluvio, che azzera tutti i valori.

Poco da fare anche per i protagonisti dei 100 metri: per loro, l'ostacolo maggiore non è la pioggia (in quel momento sottile), ma il vento arrivato addirittura a -3.4: il giamaicano Nickel Ashmeade conferma il pronostico, ma non può far meglio di 10.42; Fabrio Cerutti (Fiamme Gialle), terzo in 10.61, è il migliore degli azzurri, superando anche Jacques Riparelli (Aeronautica), il più positivo nel post mondiale, qui capace di 10.65. Progressi, non ancora cronometrici, per Libania Grenot. La portacolori delle Fiamme Gialle corre bene il suo giro di pista, presentandosi sul rettilineo d'arrivo più o meno sulla stessa linea delle ucraine Yefremova e Pygyda. Gli ultimi metri sono un po' in salita, ma l'azzurra si difende, chiudendo in un discreto 52.46 (vittoria per Yefremova in 51.4). Più indietro le altre azzurre Bazzoni (Esercito, 54.08) e Bonfanti (Atl. Lecco Colombo, 54.90). Negli 800 donne, la keniota Cherono Koech si impone in 2:00.34, mentre la quotata Santiusti (Assindustria Padova) è terza in 2:00.74; Marta Milani (Esercito) prende una sbandata prima dei 500 metri, rischiando di cadere: per lei, ottavo posto d'ufficio in 2:06.09.

L'aria in faccia fa male anche alle ostacoliste: Brigitte Foster Hylton si sbraccia come può, ma il vento contrario (-1.2 m/s) la porta oltre i 13 secondi (13.09); va peggio alla statunitense Nia Ali, che abbandona dopo la settima barriera. Il match tricolore premia Veronica Borsi (Fiamme Gialle), che precede la più quotata Marzia Caravelli (Cus Cagliari) di quattro centesimi, 13.39 a 13.43. Nelle belle prove paralimpiche sui 100 metri, vittorie per il francese Alaize (12.68, contro un muro d'aria, -4.1!), e l'olandese Marlou Rmijn (15.33, -2.1). Nella gara donne, bel secondo per l'azzurra Giuseppina Versace, vicina al personale con 16.31. 1500 metri tra gli applausi per Annalisa Minetti, seconda nei 1500 metri paralimpici (con la guida di Andrea Giocondi) in 5:00.27.

Marco Sicari

Nella foto in alto, l'arrivo degli 800 maschili con Rudisha battuto dall'etiope Aman; sotto, l'azzurra, bronzo mondiale a Daegu, Antonietta Di Martino (Giancarlo Colombo/FIDAL)

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