Montagna: Stellina per Aymonod e Mayr

30 Agosto 2021

A Susa (Torino) il valdostano e la fuoriclasse austriaca vincono la classica gara di corsa in montagna

È l’edizione delle prime volte. Il 33° Challenge Stellina è da record, visto il crono della vincitrice della prova femminile: l’austriaca Andrea Mayr, sei titoli mondiali all’attivo, che gli organizzatori dell’Atletica Susa Adriano Aschieris sono riusciti a portare nel cast della corsa che ricorda la Battaglia delle Grange Sevine del 26 agosto 1944. Prima volta sui sentieri di Susa (Torino) per la regina della corsa in montagna e prima volta per una donna sotto il muro dell’ora e trenta minuti (quindicesimo posto assoluto). Per lei 1h29:41, tempo che vale il record del percorso in una edizione in cui le donne corrono sullo stesso tracciato degli uomini, con partenza dall’Arco di Augusto di Susa e arrivo a Costa Rossa, per 14,3 km con 1630 metri di dislivello. Era accaduto solo nel 2018, quando vinse l’irlandese Sarah McCormack in 1h35:54. “Ero molto nervosa prima della gara - le parole dell’austriaca al traguardo - perché 1600 metri di dislivello sono tanti per me. È una gara dura che merita rispetto. Durante la competizione mi sentivo bene, posso dire praticamente per tutto il percorso. Ho potuto godermi la gara, un bel tracciato, molto ripido. Sono davvero orgogliosa di aver segnato il record, è un ottimo tempo. La prossima settimana mi aspetta il Vertical Nasego e dopo vedremo, non ho ancora deciso se prenderò parte al Trofeo”.

Sul podio con Andrea Mayr le due protagoniste della corsa in montagna in Italia di questa stagione: Francesca ed Erica Ghelfi, nell’ordine, con Francesca che chiude in 1h34:55, crono anche questo sotto il precedente record della McCormack, mentre Erica taglia il traguardo in 1h37:46. Anche per Francesca Ghelfi è stata la prima volta su questi sentieri. Così la campionessa piemontese racconta la sua giornata: “Una gara molto dura, un dislivello così sulla salita non l’avevo mai fatto. Ero un po’ preoccupata prima di partire ma sono contenta di come ho finito la mia prova, un po’ in progressione. Sono davvero soddisfatta del risultato. Aggiungo che è un posto bellissimo, una gara bellissima e davvero non potevo chiedere altro a me stessa. Ora la prossima settimana mi aspetta il Trofeo Nasego a Casto, in provincia di Brescia, è una gara un po’ più lunga, ma c’è anche la discesa che per me è più divertente”. La prova femminile vede ancora nelle parti alte della classifica la keniana dell’Atletica Saluzzo, Lucy Wambui Murigi, chiudere al quarto posto (1h39:20) seguita dalla slovena Mojca Koligar (1h40:16), dalla spagnola Sara Alonso (1h43:07) e dalla portacolori dell’Atletica Saluzzo, Nadia Re (1h43:16).

Alle prime volte si aggiunge quella di Henri Aymonod. Il valdostano dell’Us Malonno aveva già corso il Challenge Stellina, fu terzo nell’edizione del 2020 che assegnava i titoli italiani in prova unica. Quest’anno però era arrivato a Susa da leader della classifica del World Mountain Running Ranking, e il risultato odierno conferma la sua leadership mondiale: primo al traguardo in 1h19:32 davanti al campionissimo eritreo Petro Mamu (1h19:45) con Francesco Puppi, terzo attualmente del ranking mondiale, a completare il podio (1h20:18). Si torna dunque a correre sotto l’ora e venti minuti come non succedeva dal 2018 (vittoria del norvegese Johan Bugge in 1h19:47). Al quarto posto una buona prova per Martin Dematteis (Sportification) che qui vinse nel 2010 e 2012: 1h22:22 per lui al traguardo di Costa Rossa. Nella top ten della classifica anche i francesi Quentin Meyleu (1h23:38) e Jerome Blanc (1h23:49), Alex Baldaccini (Gs Orobie, 1h24:22), il keniano Eric Muthomi Riungu (Atl. Saluzzo, 1h24:27), Mattia Bertoncini (Gsa Valsesia, 1h24:44) e Luca Cagnati (Atl. Valli Bergamasche Leffe, 1h24:52).

“Sono veramente contento, oggi era una di quelle giornate in cui senti che tutto va bene”, confessa Aymonod. “Ero davanti fin da subito e infatti mi sono chiesto se stavo facendo la cosa giusta. Poi ho staccato il cervello e sono andato, mi sono detto: proviamo, andiamo via! Ho anche parlato a Petro Mamu nella piccola discesa prima del tratto finale e gli ho detto che per me era un onore essere lì con lui. Ce la siamo giocata, io forse oggi avevo qualcosa in più sul ripido.

Nell’ultima parte lo staccavo e lui rientrava, poi dal piano delle Sevine sono riuscito a prendere quel gap in più di 15 secondi che ho portato fino al pianoro finale dove ho spinto veramente a tutta e alla fine sono arrivato davanti. Il Challenge Stellina è una gara molto importante per me, storica, e ci tenevo a far bene qui. I miei prossimi obiettivi sono sicuramente mirati verso la World Cup: a Casto correrò sia il Vertical che il Trofeo Nasego (4-5 settembre), poi farò tappa in Austria con la Red Bull Dolomitenmann (11 settembre), gara di salita, poi il Trofeo Ciolo in Puglia a Gagliano del Capo (26 settembre). Chiuderò con il chilometro verticale Chiavenna-Lagunc (10 ottobre), ultima tappa della World Cup, dove cercherò di difendere il secondo titolo in una gara che mi è ormai entrata nel cuore”. Soddisfatto pure Petro Mamu, anche lui la prossima settimana impegnato al Trofeo Nasego: “Oggi ho fatto una buona gara, fino al nono-decimo chilometro sono stato insieme con Aymonod. La seconda posizione va bene, ho trovato un bel percorso. Ringrazio gli organizzatori del Challenge Stellina e tutti quelli che lavorano per noi e per la corsa in montagna.”

Il Challenge Stellina è però anche sempre proiettato verso il futuro della corsa in montagna, come testimonia l’edizione del 2019 che ospitò il Mondiale U18. Ecco quindi che le prove juniores, maschile e femminile, guardano verso questa direzione, e le vittorie di Elia Mattio (Pod. Valle Varaita) e Irene Aschieris (Atl. Susa Adriano Aschieris) ne sono una testimonianza. Mattio è il campione italiano under 20 in carica e taglia il traguardo in 46:19 con più di un minuto e mezzo sul suo compagno di club Simone Giolitti (47:55), che ha chiuso al terzo posto la classifica tricolore 2020. Una bella soddisfazione per i due cuneesi: “La gara è andata molto bene”, conferma Mattio. “La prima parte in piano è molto scorrevole, siamo saliti insieme veloci sia io che Simone, poi quando è iniziato il sentiero sono riuscito a prendere un paio di metri su di lui e li ho mantenuti sino alla fine. L’ultima parte del percorso è davvero molto bella, si vedeva tutto il panorama, un bellissimo posto”. A completare il podio di giornata il terzo posto di Felipe Valsesia (Genzianella) in 48:39, quarto Elia Bongiovanni (Dragonero) in 48:45. Non sta invece nella pelle Irene Aschieris, vincitrice della prova femminile in 57:20. Atleta di casa, portacolori dell’Atletica Susa Adriano Aschieris e terza tra le U20 nella classifica italiana dell’anno. Il suo sogno nel cassetto è proprio quello di correre qui un giorno nella prova assoluta: “Spero un giorno di vedere da vicino le grandi atlete e competere al loro livello. Correre in casa ti dà delle emozioni diverse, arrivi al pratone in punta e anche se non ce la fai quasi più, vedi e senti tutti che fanno il tifo per te”. Secondo gradino del podio per Nicole Alessandra Domard (Atl. Saluzzo) in 1h00:49, terza piazza per Fabiana Valente (Pod. Valle Varaita) in 1h03:28.

A chiudere la giornata, iniziata con lo start a Susa sotto l’Arco di Augusto, la celebrazione in cima a Costa Rossa in ricordo della Battaglia Partigiana delle Grange Sevine: il 26 agosto 1944 il gruppo di partigiani guidato dal comandante Aldo Laghi, alias Giulio Bolaffi, ebbe la meglio sul commando delle S.S. di stanza nella Valle. A ricordo di quest’episodio della Seconda Guerra Mondiale, il cui unico superstite ancora in vita è il partigiano Giorgio Vigna, la celebrazione della Santa Messa officiata da don Franco Torresani, anche atleta del Challenge Stellina con la maglia dell’Atletica Paratico (per la cronaca 36esimo in 1h44:23). E la lettura, da parte di Martin Dematteis, dell’intervento del presidente del comitato organizzatore, il campione olimpico di Roma 1960 Livio Berruti, promotore della manifestazione insieme alla famiglia Bolaffi, di cui è da sempre grande amico, e dell’Atletica Susa Adriano Aschieris.

Myriam Scamangas (FIDAL Piemonte)

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