Mondo, volti nuovi nelle Texas Relays

31 Marzo 2014

Record mondiale junior sui 100 del 18enne Bromell. Dacres-disco a 66,75. In Giamaica i piccoli Bolt furoreggiano. Komon conquista Berlino.

Texas Relays, record mondiale junior nei 100 uomini

Fuochi d'artificio all'avvio "vero" della stagione outoodr USA, nell'edizione numero 87 delle Texas Relays di Austin, che vanno in archivio con alcune prestazioni di gran rilievo e un record mondiale junior. E' da questo che partiamo per illustrare le tante cose prodotte dai quattro giorni texani. Trayvon Bromell (18 anni), ha eguagliato nella finale universitaria il record del mondo junior dei 100 metri (10.01), dopo averlo sfiorato in batteria (10.02). Se il primato verrà omologato, pareggerà il 10.01 di Darrel Brown ottenuto ai Mondiali di Parigi del 2003. Successivamente, il limite è stato eguagliato statisticamente anche da Jeff Demps (ai Trials olimpici 2008) e dal giapponese Kiryu un anno fa, ma entrambi i risultati non sono stati ritenuti conformi all'omologazione. Dietro Bromell, primati personali a pioggia per gran parte dei finalisti. Il ragazzo si fece notare già la scorsa stagione scendendo a 9.99 ma beneficiando di un vento misurato a favore in 4 metri al secondo.

Lanci, ecco la Giamaica

Detto giò la scorsa settimana dei miglioramenti di pesisti e discoboli giamaicani sia nelle misure che nella densità di atleti di buon valore, ecco da Austin il disco da 66,75 di Fredrick Dacres, 20 anni appena compiuti, che dopo un quarto turno da record (65,12) ha trovato ancora il primato al quinto lancio, prima di chiudere con una misura da 65,94, ben oltre il limite personale con cui si era presentato in pedana. Dacres, agilissimo e meno "colosso" di tanti compagni di specialità, ha fatto tutta la trafila delle manifestazioni globali giovanili, uscendo con la medaglia d'oro al collo sia ai Mondiali under 18 del 2011 a Lilla che ai Mondiali junior del 2012 a Barcellona. Sempre dai lanci, 21,27 del campione mondiale allievi 2009 Ryan Crouser nel peso (mondiale stagionale) e il ritorno della giavellottista Kara Patterson (60,45).

Staffette su di giri

Magnifica staffetta veloce, con 38.29 del quartetto della Florida (Wright, Graham, Hall, Dukes) contro 38.30 di Texas (Hardy, Hart, Bryan e il trinidegno Lendore). Mondiale stagionale triplo nella 4x100 donne con 43.75 della Florida (poi migliorato con 43.60 da loro stesse), con 43.51 del quartetto Hayes-Lucas-Duncan-Beard, e miglior crono dell'anno anche nella 4x400 donne (3:26.38 del Texas). Sprint individuale donne: tutti ventosi l''11.07 della trinidegna Lee-Ayhe, l'11.10 di Morolake Akinosun (USA di origini nigeriane), e il 12,68 di Kendra Harrison nei 100 ostacoli. 200 maschili a Ameer Webb in 20.38 (+1.2) su Wallace Spearmon (20.39). Ancora, personali di rilievo per Sam Kendricks e Logan Cunningham nell'asta (5,70)

Pista USA, brilla Solomon

Il barbuto discobolo australiano Julian Wruck, prima di perdere da Dacres a Austin con 65,01, aveva vinto nella non lontana San Marcos con 63,39. Aveva transitato di qui anche la Lee-Ahye (11.06 molto ventoso). Velocità in evidenza con il 22.98 (mondiale stagionale) di Jenna Prandini, raro esempio di sprinter USA non di colore, e col 10.06 ventoso di Harry Adams in Florida. Infine, gran 600 metri di Duane Solomon ancora in Florida (Orlando). Il quarto classificato alle Olimpiadi di Londra ha coperto i 600 metri in 1:14.43, dodicesima prestazione di sempre, davanti al portoricano Wesley Vázquez (1:14.92). Solomon, nelle statistiche, segue ora l'azzurro Andrea Longo, che realizzò la miglior prestazione italiana a Rovereto nel 2000 in 1:14.41. La miglior prestazione mondiale è detenuta in 1:12.81 da Johnny Gray.



Giamaica: next generation

Nei campionati giovanili giamaicani (più categorie coinvolte), parecchi risultati da segnalare, come il 45.00 nei 400 di Javon Francis, già a medaglia iridata a Mosca con la staffetta. Ottimi anche i 200, vinti da Jevaughn Minzie (18 anni) in 20.50, dove nelle semifinali lo stesso Minzie ha corso in 20.37 e ha brillato l'anguillano Zharnel Hughes (20.37), che poi ha rinunciato alla finale per un leggero infortunio. Hughes (allenato da Glenn Mills) ha corso i 100 in 10.12, record nazionale anche senior, con Minzie a 10.16 Numeri esagerati per i più giovani: il campione del mondo allievi Martin Manley (un '97) ha corso la semifinale dei 200 in 20.57 (e i 100 in 10.38), mentre tra gli under 16 segnaliamo 10.37 e 20.97 di Jhevaughn Matterson (15 anni compiuti da un mese). Grazie a Hughes, e al 10.28 di Raheem Chambers, Yohan Blake ha perso ben due primati di categoria in un colpo solo. Un altro campione mondiale allievi, l'ostacolista Jahell Hyde, ha portato il personale sui 400 hs a 49.49 e sui 110 hs (junior) a 13.53. Cifre anche dal Messico, col primato nazionale sui 200 (20.36) di Jose Carlos Herrera.

Oceania, peso sotto i riflettori

La campionessa di tutto Valerie Adams ha vinto l'ennesimo titolo nazionale ai campionati neozelandesi di Wellington con 20.46, ovviamente mondiale stagionale. Vittoria anche per Tomas Walsh nella gara maschile: il bronzo mondiale indoor di Sopot si è aggiudicato lo scontro diretto con Jacko Gill (al rientro) col miglior lancio mai realizzato sul suolo neozelandese (20.79), contro il 19,93 di Gill. Nella vicina Australia, alla vigilia degli imminenti campionati nazionali di Melbourne (validi come Trials per i Giochi del Commonwealth), il Queensland Track Classic di Brisbane ha prodotto ancora successi per Sally Pearson (100 in 11.27), la conferma della forma eccellente del discobolo Harradine (65,94), e dietro di lui la crescita del giovanissimo Matt Denny (iridato under 18 a Donetsk e non ancora 18enne), che ha piazzato un 59,04 che è la seconda prestazione junior nazionale. Ritrova fiducia l'ex-oro mondiale di triplo Phillips Idowu, alla seconda gara dopo il rientro (16,63). Gareggerà anche a Melbourne fuori classifica.

Cina, record nel martello

Nel meeting nazionale di lanci di Chengdu, la martellista Wang Zheng (quarta a Mosca) ha migliorato il primato asiatico portandolo a 77,63, divenendo la quinta performer di sempre e centrando la quindicesima misura assoluta della storia della specialità. Battuta non senza sorpresa Zhang Wenxiu (74,77) che deteneva il vecchio record asiatico con 76,99. Ultimi risultati, dal Sud Africa e dal Portogallo: L.J. van Zyl è tornato a scendere sotto i 49 secondi nei 400 hs (48.97) a Sasolburg, mentre l'egiziano 20enne Anas Beshr, già secondo sui 400 ai Giochi del Mediterraneo 2013 dietro Matteo Galvan, ha migliorato il record nazionale in 45.59, battendo l'argento olimpico degli 800 Nijel Amos (45.77). A Lisbona il Trofeo Iberico dei 10000 metri, con mondiali stagionali dello spagnolo Alemayehu Bezabeh (28:12.85 al debutto sulla distanza) e di Jessica Augusto (31:57.02).

Cambio bandiera

Il kenyano Albert Rop, specialista di 3000 e 5000 metri con crono molto interessanti, potrà finalmente rappresentare il Bahrein a partire da domani. La Nigeria ha acquisito l'ostacolista ex-statunitense Nichole Denby, una 31enne con personale di 12,54, campionessa NCAA dieci anni fa.

Il paese africano ha potuto schierare ai mondiali indoor un altro ex-statunitense, il pesista Steve Mozia, che ha fatto notizia per aver mancato la finale iridata con un nullo di pedana intorno ai 20,70. L'ex-campione europeo under 23 di salto triplo Sheryf El-Sheryf, ucraino, gareggerà in futuro per la Turchia col nuovo nome di Seref Osmanoglu. Effetto Crimea: la giavellottista Vira Rebryk, campionessa europea in carica e nativa di Yalta (sul Mar Nero), ha intenzione di preparare le carte per vestire la divisa nazionale russa, ma potrebbe trovare la strada tutt'altro che spianata a causa del probabile veto posto della federazione ucraina.

Strada, ancora un record per Lagat

Viaggia verso i 40 ma non è sazio Bernard Lagat, che come promesso ha migliorato il primato nazionale USA dei 5 km su strada a Carlsbad, coprendo la distanza su strada al debutto in 13:19, a sei secondi dal vincitore Dejen Gebremeskel (13:11), che si è imposto per la quarta volta consecutiva. Mezza sorpresa per la vittoria, nella corsa donne, della britannica Julia Bleasdale (15:06) che ha battuto la kenyana Beth Saina, che nel circuito USA è una piccola star. Lagat ha però fallito il secondo obiettivo, riportare la vittoria della corsa a uno statunitense dopo 24 anni. Notevole il quarto posto in 15:24 di Brenda Martinez, specialista di successo su 800 e 1500.

Berlino, Komon 59:14

Con l'impresa di ieri a Berlino, Leonard Patrick Komon è diventato il miglior debuttante di sempre nella mezza maratona. Nella gara in cui aveva dichiarato espressamente di ambire al record del mondo, Komon si è imposto in 59:14 (21° performer all-time), anche grazie alle perfette condizioni atmosferiche della domenica berlinese. Su ritmi da primato fin dall'avvio, grazie al lavoro del pacemaker Vincent Rono, Komon è transitato al 10° km in 27:40, prima di un rallentamento che ha vanificato le premesse, fino allora concrete, di un crono vicino al primato mondiale. Stesso tempo per l'eccellente Abraham Cheroben, terzo Richard Mengich in 1:00:17, quarto e appaiato Silas Kimutai. Corsa donne a Tadelech Bekele in 1:10:05. Altre mezze maratone in Europa, tutte a firma kenyana: a Varsavia Victor Kipchirchir vince in 1:00:48 (primato All-Comers sul suolo polacco) e Polline Wanjiku Njeru bissa in 1:09:06 (solo nona l'ungherese Aniko Kalovics in 1:17:21). Nella olandese Venlo 1:01:52 di Nicholas Togom e 1:10:15 di Liz Cherono.

Coming soon

La stagione USA prosegue con le Florida Relays di Gainesville, lo Stanford Invitational, e moltissimi meetings tra cui quelli di Tuscaloosa, San Diego, San Marcos, Auburn, Fayetteville e Baton Rouge. In Europa la mezza maratona di Praga (sabato) offre il miglior cast della storia della corsa, con Atsedu Tsegay (58:47 due anni fa sullo stesso percorso), Philemon Limo, Peter Kirui, l'etiope Mesfin (secondo alla recente Roma-Ostia), e molti altri africani con primati intorno ai 60 minuti. Tra le donne, Joyce Chepkirui, Emily Chebet, Firehiwot Dado. L'anno scorso vinse Gladys Cherono in 1:06:48, la fresca campionessa del mondo sulla distanza a Copenhagen.

Bekele a Parigi

La maratona di Parigi apre il ciclo della grandi 42 km di primavera: nella 38° edizione della stracittadina d'oltralpe, è previsto l'attesissimo esordio di Kenenisa Bekele, che a 32 anni affronta un'altra carriera. Con lui, altri etiopi di gran nome quali Azmeraw Molalign e Dawit Shami, e i kenyani Mark Kiptoo e Luka Kanda. Tra le donne, solito leit-motiv Kenya-Etiopia con al via Flomena Cheyech e Valentine Kipketer contro Meskerem Assefa.

Marco Buccellato

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