Mondo, vigilia iridata di 5 continenti

03 Marzo 2014

Gli oscar dell'atletica si assegnano a Sopot. Negli USA le Conferences anticipano le finali NCAA. Sandra Perkovic disco-super con 70,51.

Periscopio Europa, Pearson 7.79 a Berlino

Berlino ora ha anche un meeting internazionale indoor: poche gare, con modalità pensate sulle esigenze di un pubblico da esaltare. E' stata l'occasione del debutto europeo della campionessa olimpica dei 100 hs Sally Pearson, che ha vinto la distanza più breve al coperto in 7.80, dopo aver stabilito il record mondiale stagionale, in batteria, con 7.79. Sono andati piuttosto bene anche Malte Mohr (5,90 nell'asta non senza averla fatta "tremare", miglior risultato al mondo dopo l'irraggiungibile Lavillenie) e la sprinter Verena Sailer, che in 7.12 ha eguagliato il personale.

Bene anche Kim Collins (6.52) e il tedesco di origini polacche Jakubczyk (6.56) sui 60 piani, e Dayron Robles (7.53) sui 60 hs. Il peso a Storl, alle prese con troppi nulli (21,20). Sgomberate per ragioni di sicurezza la pista e la pedana, è toccato ai giganti del disco, specialità "possibile" nell'impianto berlinese, chiudere la serata. Il dominatore della specialità Robert Harting (62,20) ha perso dal connazionale Wierig (64,82) e dai polacchi Malachowski (63,73) e Urbanek (62,27).

Asta, Lisek uno-due in Germania

Il giovane polacco Piotr Lisek non farà il mondiale (ha fallito la selezione ai campionati nazionali) ma è tra i nomi emergenti della specialità. Negli ultimi giorni ha ritoccato più volte il personale. A Praga 5,75, poi a Dessau è salito a 5,76 battendo Mohr (prima del 5,90 del tedesco), infine a Bad Oeynhausen ha aggiunto 1 cm (5,77). Nel meeting renano da segnalare il record svizzero di Nicole Büchler (4,63), superiore di 2 cm a quello che detiene outdoor. Non le è bastato per vincere la gara, andata con la stessa misura alla brasiliana Fabiana Murer.  

Lemaître k.o. nei 60, si riscatta sui 200

A Metz il deludente quarto posto sui 60 (6.67) ha messo le ali a Christophe Lemaître, che è volato al personale sui 200 vincendoli in 20.58. Buoni risultati dal mezzofondo: il polacco Marcin Lewandowski ha migliorato il record nazionale dei 1000 in 2:17.67, e nei 2000 metri, vinti dall'etiope Abiyote Abinet in 4:57.17, il 16enne connazionale Yomif Kejelcha ha stabilito la miglior prestazione allievi (e juniores) in 4:57.74, lasciando dietro di se nientemeno che Paul Kipsiele Koech. Meno brillante che all'esordio praghese (17,32) l'argento di Mosca di salto triplo Pichardo (16,68), sconfitto dall'altro cubano Reve (16,91). Note serbe: il pesista Asmir Kolasinac ha allungato il record nazionale a Novi Sad con 20,63 prima e 20,67 poi. Un altro primato nazionale serbo è stato ottenuto dall'ostacolista Ristic a Seattle (7.69).


Fulmine

Dina Asher-Smith ha solo 18 anni ma possiede già bei trofei. Oltre al doppio titolo europeo junior a Rieti (200 e 4x100). è stata la prima frazionista della staffetta che a Mosca ha conquistato il bronzo nel mondiale "senior". Nel fine settimana appena trascorso, ha illuminato i campionati britannici junior di Sheffield stabilendo le migliori prestazioni europee indoor under 20 nei 60 (7.22, eguagliato) e nei 200 (23.15).

Periscopio USA: 200, 400, 1000

Ben quattro record mondiali stagionali nei SEC Championships di College Station: Kamaria Brown ha fatto registrare 22.51 nei 200 (in batteria) e il giorno dopo ha replicato se stessa in 22.50. Non contenta, si è migliorata anche sui 400 in 50.94. Il trinidegno Deon Lendore ha stabilito la sesta prestazione di sempre sui 400 in 45.03 (secondo l'oro di Mosca della staffetta Arman Hall in 45.28). Lendore e Hall hanno poi sostanzialmente contribuito al 3:03.20 di Texas A&M, quinta prestazione indoor all-time. Lendore non seguirà il team nazionale a Sopot, impegnato il weekend successivo nelle finali NCAA di Albuquerque.



Sui 1000 metri, record statunitense migliorato di oltre un secondo da David Torrence, che a Boston ha corso in 2:16.76 (secondo tempo dell'anno)davanti al canadese Nate Brannen, anche lui al primato nazionale in 2:16.87. Il terzo primato è del britannico Richard Peters, che in 2:18.55 ha migliorato il primato universitario sulla distanza. Miglior crono stagionale mondiale, invece, nei 5000 donne, dove Molly Huddle ha chiuso in 15:13.86. Altro dagli USA: 8,22 del poco conosciuto Corey Crawford nel lungo a New York, 20,79 del pesista nigeriano-statunitense Steve Mozia, e 51.54 della campionessa mondiale junior dei 400 Ashley Spencer, però su pista di 300 metri.

Sopot meno quattro

Edizione numero 15 del mondiale al coperto. Dei 141 paesi iscritti, USA, Russia e Polonia sono rappresentate dalla squadra più numerosa (americani in 48). Il totale degli atleti che daranno vita alla 3 giorni iridata è di quasi 600. Di questi, dodici portano in dote il titolo mondiale conquistato a Istanbul nel 2012, cioè la metà degli ori disponibili. Il tredicesimo sarebbe stato Renaud Lavillenie, se non si fosse infortunato a Donetsk dopo aver portato il record del mondo indoor a 6,16. Iscritti anche otto ori all'aperto di Mosca 2013: Eaton e la Melnychenko nelle prove multiple, i pesisti David Storl (non in perfette condizioni per un problema al ginocchio) e Valerie Adams, Menkov nel lungo, Aman sugli 800, la Aregawi nei 1500 e la britannica Ohuruogu (in staffetta).

Star e aspiranti star

Qualche altro nome da seguire, altri da rimpiangere, tra quelli nono elencati la settimana scorsa: la stratosferica Genzebe Dibaba di quest'anno correrà i 3000 metri, mentre la fenomenale Mary Cain non seguirà, causa infortunio, il team statunitense. Ci sarà invece la star giovanile europea del mezzofondo veloce, l'islandese Hinriksdottir. Sempre sui 3000, presente la statunitense Gabriele Grunewald-Anderson, che dopo un contro-reclamo si è vista riconsegnare il titolo USA inizialmente annullatole ai campionati nazionali. Tornando all'Etiopia, Dibaba e Aman guidano una selezione forte di nomi quali Gebremedhin, Alamirew, Gebremeskel, Gebrhiwot e Hiwot Ayalew. Il Kenya: senza la Jelimo, in condizione approssimativa, c'è la Obiri nei 3000, Kiplagat, Birgen, Choge e Ndiku tra gli uomini.

Americhe: Nord, Centro e Sud

Gli USA ripresentano Lagat, Whiting e Eaton, ori a Istanbul 2012. Attorno ai nomi di Sharon Day e Eaton, appunto, gravitano le candidature per gli ori di pentathlon e eptathlon, dove però il pericolo canadese è dietro l'angolo, ben rappresentato dala moglie di Eaton, Brianne Theisen, e da Damian Warner. C'è Jenn Suhr nell'asta, c'è Galen Rupp. Nello sprint il campione nazionale Bracy, un 21enne. Sugli 800 un'altra "ascendente", Ajeè' Wilson.

Giamaica: attese Shelly-Ann Fraser-Pryce e Veronica Campbell-Brown, che rientra in ballo in extremis decisa a portare a casa il terzo titolo consecutivo sui 60. In squadra, tra gli altri, anche Nesta Carter e la triplista Williams, che per le numerose assenze di personaggi di grido nella specialità, potrebbe dire la sua. I brasiliani ripresentano l'oro uscente del lungo Mauro da Silva e l'altra campionessa mondiale indoor Murer. Cuba con i triplisti e l'astista Yarisley Silva che le ultime notizie danno in grandi condizioni.

Africa e Asia

Marocco: la federazione ha confermato la presenza del campione mondiale uscente dei 1500 Iguider.

Con lui il leader mondiale sulla distanza Moustaoui, due "tremilametristi" come El Goumri e Labali, la Akkaoui sugli 800, e le "miler" Hilali e Arafi. Bahrain: c'è la Jamal, due volte iridata sui 1500 outdoor, che correrà i 3000, e Mimi Belete sui 1500. Uzbeki: due nomi rilevanti nell'alto donne, Svetlana Radzivil (1,96) e Nadezhda Dusanova (1,94). Qatar: a sfidare Ukhov nell'alto ecco Barshim (2,40 all'aperto), ma anche l'ottocentista Balla è un personaggio interessante.

L'Est europeo

Nell'Ucraina che viaggerà in Polonia c'è la triplista Saladuha, la campionessa mondiale di Mosca Melnychenko, la giovane altista Herashchenko, la Shmidt nei 3000. Senza Bondarenko, l'alto sarà rappresentato da Krymarenko e Protsenko. I padroni di casa: sono ben 37, con chances di medaglie attorno ai nomi del due volte olimpionico del peso Majewski, l'ex-iridara dell'asta Anna Rogowska, Kszczot e Lewandowski nel mezzofondo veloce e la pentatleta Tyminska.

Perkovic, Samuels: dischi volanti

Ai campionati invernali croati di lanci a Spalato, la campionessa olimpica e mondiale di lancio del disco Sandra Perkovic ha superato per la prima volta i 70 metri, portando il primato nazionale a 70,51. Si tratta della miglior misura mondiale degli ultimi 22 anni, e del primo over-70 del nuovo secolo. L'ultima a poter vantare una misura simile è stata la russa Sadova nel 1999 (70,02). L'altra russa Pishchalnikova due anni fa fece meglio con 70,69, ma quel risultato fu annullato in seguito a squalifica per uso di sostanze illecite. La Perkovic aveva sfiorato i 70 metri già nel 2011, lanciando a 69,99, risultato poi cancellato in seguito a squalifica di 6 mesi per uso di uno stimolante.

Dagli antipodi replica interessante dell'ex-iridata a Berlino Dani Samuels, che a Sydney ha realizzato la seconda miglior misura della carriera, 65,59. In grandi condizioni, la Samuels 24 ore dopo ha migliorato il ersonale nel peso con 17,05. Record anche in Belgio, dove Philip Milanov ha migliorato il primato nazionale ultradecennale, portandolo a 64,32. Per chiudere il capitolo lanci, in vista della prossima Coppa europa di lanci invernali di Leiria, ecco i russi: martellate di Sergey Litvinov (77,21) e Anna Bulgakova (74,16). A Leiria è prevista la presenza del campione del mondo Pawel Fajdek.

Etiopi a Parigi

Mule Wasihun, 21 anni, ha vinto la mezza maratona parigina in 1:00:08 precedendo i kenyani John Kipsang Lotiang (1:00:40) e Michael Kigen (1:00:44). Quarto uno dei favoriti, l'altro etiope Azmeraw Bekele Molalign. Fuori dal top-ten il campione olimpico e mondiale di maratona Stephen Kiprotich, l'ugandese "ammazza-kenyani", che sta preparando la 42 km di Londra. L'Etiopia ride anche tra le donne: Yebrqual Melese (1:09:23) ha battuto le due kenyane Georgina Rono (1:09:31) e Sarah Chepchirchir (1:09:38).

Nella maratona migliore del weekend (Otsu, Giappone) altra vittoria firmata Etiopia con Bazu Worku (2:09:10). La prossima settimana altra maratona internazionale (femminile) a Nagoya, con al via atlete con personal bests di riguardo come Konovalova, Prokopcuka, Kizaki, le kenyane Barsosio, Kiprop e Kirop e la lituana Balciunaite. Maratona anche a Los Angeles, con etiopi favoriti. In Olanda, il debutto in mezza maratona del campione del mondo di cross Japhet Korir.

Marcia

Titoli cinesi dei 20 km a Bian Fongda (1:20:45) su Lu Jianmin (1:20:51) e a Lu Xiuzhi (1:28:57) su Dong Huigin (1:29:39). Nella 50 km 4:00:48 di Cheng Min e interessante 2:12:08 sui 30 km per lo junior Sun Song. Nella politicamente ed economicamente "contesa" Crimea si sono disputati i campionati ucraini: Inna Kashyna ha vinto il titolo dei 20 km in 1:30:17 sulla Shumkina (1:30:41). A Ivan Losev il titolo maschile in 1:19:33 su Kovalenko (1:19:46). Per le informazioni grazie a Juck, Nakamura, Jalava, Karaamata e Let's Run.

Marco Buccellato



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