Mondo, tutte le corse internazionali

27 Ottobre 2013

Ancora una domenica firmata Kenya nella maratone del calendario estero: i successi più importanti a Francoforte, con Kipruto e la Kilel

Francoforte dominata dai kenyani

Doveva essere un'edizione in equilibrio, con etiopi e kenyani a contendersi la vittoria della trentaduesima edizione della maratona cittadina. Una corsa con ottime tradizioni soprattutto negli anni recenti, con primati quali 2:03:42 di Wilson Kipsang Kiprotich (l'attuale primatista del mondo) e 2:21:01 di Meselech Melkamu. A un primato, che fosse etiope, del percorso o addirittura del mondo, pensava alla vigilia l'etiope Feyisa Lilesa (2:04:52 un anno fa a Chicago), che assieme a Dino Sefir (2:04:50). Entrambi meditavano il colpo, e l'inversione di tendenza delle recenti grandi maratone, tutte a firma kenyana, ma la corsa di Francoforte ha legittimato una volta di più lo strapotere attuale dei corridori kenyani, autori di un pokerissimo nella gara maschile (dal primo al quinto) e delle ragazze, prima e seconda nella gara femminile.

Kipruto il migliore

Hanno vinto Vincent Limo Kipruto in 2:06:15 (a circa un minuto dal personale e al quinto sub-2:07 della carriera) e Caroline Cheptonui Kilel in 2:22:34, che toglie un secondo alla sua miglior prestazione precedente, ottenuta nell'arcinota maratona di Boston di due anni fa, quella del record impossibile da omologare. I tempi sono da considerarsi molto buoni aldilà del responso cronometrico, perché il meteo che prometteva bene ha invece fatto saltare subito eventuali propositi di grandezza (umidità, cielo plumbeo e, nell'ultimo terzo di gara e nelle vicinanze dell'arrivo, anche pioggia e vento turbinoso). I passaggi significativi del gruppo di testa maschile, infatti, lasciavano alla tabella del record di Kipsang circa un minuto e quaranta. 45:05 al 15° km, 59:55 al 20° km (con ben venti atleti nel gruppo di testa). Una buona frazione di 5 km da 14:38 ha scremato il gruppo, sceso da venti a sette atleti. L'azione decisiva di Kipruto e dell'esordiente Mark Kiptoo Kosgei (37 anni!) è avvenuta prima del 35° km (44:04 e 15 secondi di vantaggio sugli inseguitori e quasi tre minuti su Lilesa).

La vittoria, il più giovane ma più esperto Kipruto (all'undicesima 42 km e al terzo successo), se l'è giocata allo sprint con Kiptoo, secondo in 2:06:16. Gli altri kenyani protagonisti sono stati Elijah Kiprono Kemboi (terzo in 2:07:34, personale), Jacob Chesari Korir (2:07:46, personale), e Albert Matebor (quinto in 2:08:17), che proprio a Francoforte due anni fa corse in 2:05:25. Sesto finalmente un etiope, Feyisa Bekele in 2:09:17, settimo l'ambizioso Sefir (2:09:22), ottavo e nono gli esordienti Lani Rutto (2:10:01) e Richard Sigei (2:10:23), poi finalmente due europei, il francese Meftah (2:11:05) e l'ucraino Shafar (2:11:52). Fino a metà gara (1:03:06) nel gruppo di testa vi erano anche gli altri kenyani Gilbert Kirwa, Levy Matebo e Robert Chemosin. José España, il madrileno all'esordio sui 42 km, ha chiuso in 26ª posizione in 2:19:27.

Kilel meglio di prima

Catherine Kilel aveva già vinto a Francoforte nel 2010 in 2:23:25, il quarto crono nella storia della maratona tedesca. Alla diciassettesima 42 km della carriera, ha colto un altro importante successo, l'ottavo, che appaia quello di Boston 2011 come qualità. Dietro la Kilel, l'altra kenyana Filomena Chepchirchir Chumba in 2:23:00, un eccellente miglioramento superiore ai due minuti e mezzo. Poi, le etiopi: l'appena ventenne Berhane Dibaba, che alla seconda matarona della carriera scende a 2:23:01, e una delle favorite, Mamitu Daska, quarta in un pur buonissimo 2:23:23.

Ancora Africa a seguire, con Eunice Kirwa (2:23:45), Yeshi Esayias (2:24:06), e Tirfi Tsegaye Beyene (2:26:57), poi finalmente l'Europa, con le gemelle tedesche Anna Hahner (ottava in 2:27:55) e Lisa Hahner (undicesima in 2:30:17, entrambe al minimo per Zurigo 2014), e tra loro l'olandese Hilda Kibet (2:28:49, già pre-selezionata per gli Europei) e l'elvetica Neuenschwander (2:29:42).

Dodicesima l'esordiente Gelete Burka (una star dei 1500 alcuni anni fa), in 2:30:40.

Catherine Bertone 2:34:24

La 41enne Catherine Bertone (Atl. Sandro Calvesi) si è classificata tredicesima, quinta tra le europee e prima della categoria Master, col nuovo primato personale e valdostano di 2:34:24, migliorando di 30 secondi il 2:34:54 ottenuto l'anno scorso sullo stesso percorso. Quest'anno la Bertone, medico di professione e madre di due bambine, si era messa in luce già alla Roma-Ostia (1:15:36), ed aveva preparato la trasferta tedesca vincendo sia la mezza maratona di Torino di fine settembre in 1:17, che quella di Aosta di due settimane fa in 1:16:32. Era stata la prima delle europee, invece, nella mezza francese di Lilla d'inizio settembre, in 1:16:28. La maratoneta italiana è transitata al 10° km in 35:57, al 15° in 54:15, al 20° in 1:12:30 (mezza in 1:16:32), al 25° in 1:30:42, al 30° in 1:48:57 e al 40° in 2:26:00.

Le maratone della domenica in Europa

Tantissime, tra Europa, Asia, Africa e continente americano. La migliore, sul piano delle prestazioni, è stata quella di Lubiana (diciottesima edizione), dove si sono registrate le affermazioni dell'etiope Mulugeta Wami (2:10:26) e della kenyana Caroline Chepkwony (2:27:27, con circa tre minuti di miglioramento). Wami ha preceduto non senza faticare l'altro etiope Deriba Robi Melka (2:10:30), e i kenyani Julius Chepkwony (2:10:31) e Ismael Bushendich Chentan (2:10:32). Podio donne tutto kenyano: seconda Edina Kwambai (2:29:35), terza Emily Chepkemoi Samoei (2:30:01).

A Tolosa, maratona internazionale valida come campionato francese, vince per la quinta volta il kenyano Benjamin Bitok in 2:10:54 (record), sull'etiope Dadi Gemeda (2:11:45). I titoli nazionali di Francia si sono assegnati con crono superiori a 2:17 (2:17:44 di Ruben Iindongo) e 2:37 (2:37:50 di Corinne Herbreteau-Cante). Nella Swiss City Marathon di Lucerna (primato di partecipazioni) vince la svizzera Martina Strähl (specialista della corsa in montagna) a tempo di record in 2:39:14. A Losanna maratona con tempi modesti, meglio la mezza con le vittorie dell'ucraino Oleksandr Matviychuk (1:07:03) e di Yelena Sedova (1:16:54). A Podgorica (campionati dei Balcani) successi dell'ospite kenyano Anthony Wambugu in 2:14:52 e della montenegrina Sladana Perunovic in 2:42:33.

Asia, Africa, America

Nella 64ª edizione della maratona coreana di Chunchon, 2:08:29 del kenyano Nixon Kurgat, un secondo più veloce di David Kemboi. Con 2:08:40 lo splendido 40enne Francis Bowen Kipkoech. La prima edizione della Jakarta Marathon l'ha vinta il kenyano William Chebor in 2:14:30, un tempo appesantito dall'umidità alle stelle che ha tagliato gambe e polmoni a molti corridori giunti in Indonesia copn primati personali di tutto rispetto. Secondo l'altro kenyano Stephen Tum (2:15:35). Tra le donne si è imposta l'etiope Mulu Seyfu Seboka in 2:42:57. La corsa è stata funestata dal decesso per collasso cardiocircolatorio di un reverendo locale, di 60 anni, che partecipava alla gara con i suoi studenti di Teologia. Osaka: successo di Jackson Limo in 2:12:06.

Africa: a Casablanca (sesta edizione) primato della corsa e personal best del kenyano Milton Rotich in 2:08:55. Nella Standard Chartered Nairobi Marathon vincono Kenneth Mungara in 2:12:28 su Hosea Korir e, nella mezza donne, Winfridah Kwamboka Nyansikera (2:32:00 sui 42 km quest'anno), su  Florence Chepserek e Agnes Cheserek. Per finire, gli USA: nella 15 km di Tulsa bis sia di Julius Kogo in 43:25 che di Aliphine Tuliamuk-Bolton (49:24).

Portsmouth, la Kiplagat vince la Great South Run

Nelle 10 miglia della città inglese situata sulla costa Sud del Regno Unito si è imposta la kenyana Florence Jebet Kiplagat, vincitrice un mese fa della maratona di Berlino.

Il crono (53:53) è da considerarsi notevole, in una corsa sferzata da vento molto forte. Dietro la Kiplagat, l'altra kenyana Pauline Wanjiku. Gara maschile a Emmanuel Bett in 48:03. La Marsiglia-Cassis: vittoria di Mule Wasihum in 1:00:09 nella classica 20 km provenzale. L'etiope ha preceduto il kenyano Cyprian Cyprian (1:00:11) e l'altro etiope Tamirat Tola (1:00.14). Tra le donne, prima la kenyana Joséphine Jepkoech in 1:10:03 (L'Equipe). Oggi si corre a Dublino, in una gara priva, quest'anno, di atleti stranieri di valore internazionale (grazie a A.Juck per i risultati da Chuncon, Podgorica e Casablanca).

Indoor

Dalla Francia giungono i propositi del campione del mondo di salto triplo Teddy Tamgho, che intende gareggiare ai prossimo Mondiali indoor di Sopot, una manifestazione dove ha già vinto il titolo mondiale (Doha) e dove detiene il primato del mondo per gare al coperto (17,92). La specialità godrà della rpesenza dei cubano Pichardo e Reve, già in squadra con largo anticipo. Un altro iridato di Mosca, l'ottocentista etiope Aman, difenderà a Sopot il titolo mondiale al coperto conquistato a Istanbul.

Ritiri: Dobrynska, Felicien, Nieto e Aretha

L'addio alle gare dell'olimpionica di eptathlon a Pechino Natalya Dobrynska si è ufficializzata ieri con una breve cerimonia alla presenza di alte cariche sportive ucraine e internazionali. Fine carriera ufficializzata per la canadese Perdita Felicien, due volte oro mondiale nei 100 ostacoli e nei 60 ostacoli indoor. Si ritira anche il saltatore in alto statunitense James Nieto (37 anni, 2,34 di personale) che lascia la pedana con all'attivo due finali olimpiche, quarto a Atene e sesto a Londra. Addio all'agonismo anche da Aretha Thurmond-Hill, discobola statunitense 37enne finalista olimpica a Pechino e finalista mondiale a Berlino, con un personal best di 65,86.

World Marathon Majors

La classifica del biennio 2012-13, prima dell'atto conclusivo a New York, vede l'etiope Tsegay Kebede al comando con 65 punti su Wilson Kipsang (61), e l'ugandese campione olimpico e del mondo Stephen Kiprotich (50). Tra le donne guida Rita Jeptoo con 65 punti su Edna Kiplagat (55). Terze, appaiate a 50 punti, Sharon Cherop e Priscah Jeptoo. Kebede, Kiprotich, la Kiplagat e Priscah Jeptoo saranno al via a New York. Kiprotich può vincere il montepremi solo in caso di vittoria, o se pur arrivando al massimo secondo, l'etiope Kebede non chiude tra i primi cinque. Geoffrey Mutai, pienamente recuperato dopo l'infortunio della primavera (59:06 a Udine in settembre) può mettere tutti d'accordo.

New York

L'ultima grande maratona USA della stagione torna a un annno dalla cancellazione in seguito alla tragedia nazionale dell'uragano Sandy, e conta sulla presenza di runners del calibro di Geoffrey Mutai, Stanley Biwott, Martin Lel, Wesley Korir, Peter Kirui (kenyani), del campione mondiale e olimpico Kiprotich (Uganda), dell'etiope Tsegay Kebede, e degli europei Daniele Meucci, Bouabdellah Tahri e José Manuel Martinez. Il miglior statunitense sarà ancora una volta, alla luce della rinuncia di Ryan Hall, il solito Meb Keflezighi. Sul fronte femminile, Edna Kiplagat e Priscah Jeptoo alla ricerca della vittoria e del ricco montepremi, contrastate sulla carta dalle etiopi Dado, che vinse due anni fa, e Deba, dalla neozelandese Smith e da un bel gruppo di atlete europee tra cui spicca l'argento iridato Valeria Straneo, assieme alla lettone Prokopcuka, all'ucraina Hamera-Shmyrko, alla francese Daunay e alla tedesca Mockenhaupt). Preludio alla New York Marathon sarà una 5 km, con al via il meglio del mezzofondo prolungato USA (Shalane Flanagan, Molly Huddle, Chris Solinsky, Chris Derrick, Lopez Lomong e Evan Jager).

Marco Buccellato



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