Mondo, sette giorni in copertina

28 Maggio 2012

Jessica Ennis-show a Götzis, ritorna Tikhon: le top-news dell'atletica internazionale

di FIDAL

Jessica Ennis da primato

Lo spot autopromozionale di Jessica Ennis in prospettiva-Londra non poteva essere più efficace. Nell'Hypo-Meeting di prove multiple di Götzis la britannica si è imposta per il terzo anno consecutivo e ha migliorato l'annoso record nazionale di Denise Lewis con 6.906 punti, ottava prestazione all-time. La Ennis si è presa la parziale rivincita sull'olimpionica Dobrynska (ieri nona con 6.311 punti), da cui era stata battuta ai nell'eptathlon ai Mondiali indoor di Istanbul (con record del mondo dell'ucraina). La Ennis, sul podio, è stata accompagnata dalla russa campionessa del mondo in carica Chernova (6.774) e dall'altra ucraina Yosypenko (6.501).

Specialmente nell'eptathlon (ben 22 atlete sopra i seimila punti), emergono le giovani come le olandesi Dafne Schippers (20 anni da compiere, sesta con 6.360 punti) e Nadine Broersen (6.298). I parziali della Ennis: 12"81/0.0, 1,85, 14,51, 22"88/1.9, 6,51/0.8, 47,11 e 2'09"00. Gli specialisti dell'area del Benelux fanno ancora meglio nel decathlon, con primo e secondo posto (e altrettanti record nazionali) per il belga Hans Van Alphen (8.519 punti) e l'olandese Eelco Sintnicolaas (8.506, esito in bilico fino alla fine). Otto atleti sopra gli ottomila punti: podio anche per il tedesco Pascal Behrenbruch con 8.433. Il primatista del mondo Šebrle non ha finito i 400 e non ha corso i 1500 finali, classificandosi diciottesimo.

Hengelo, Gebrselassie perde i "Trials"

Un autentico campionato etiope dei 10.000 metri, quello disputato ieri a Hengelo nei Fanny Blankers Koen-Games. Persa l'opportunità della selezione olimpica nella maratona, il 39 Haile Gebrselassie ci ha provato ancora con la recente decisione di cimentarsi di nuovo sulla distanza più lunga del programma olimpico in pista. Non è andata bene, ancorché la prestazione di Gebrselassie sia stata notevole (27'20"39, mai nessuno così veloce a quasi 40 anni). La classifica recita la settima posizione, e soprattutto la sesta tra gli etiopi. A Hengelo ha vinto, con la miglior prestazione mondiale dell'anno, Tariku Bekele, 25enne fratello minore mai compiutamente espresso di Kenenisa, in 27'11"70, all'esordio sui 10.000. Tutte le generazioni di Addis Abeba hanno avuto un protagonista: secondo, infatti, è un 22enne, Lelisa Desisa (27'11"98), terzo il vecchio "delfino" di Bekele senior, Sileshi Sihine (29 anni, 27'12"60), marito di Tirunesh Dibaba. Quarto un altro gran nome, quel Gebregziabher Gebremariam (27'13"66) che trionfò due stagioni fa a New York.

Santos, junior all'arrembaggio

A Hengelo ha impressionato particolarmente il 18enne dominicano Luguelin Santos, già sotto i 45 secondi a Doha e vincitore delle Olimpiadi giovanili, che ha stracciato record nazionale e avversari in 44"45. Sembra di rivedere la stagione 2011 di Kirani James, altro fenomeno in erba laureatosi poi campione del mondo a Daegu dopo anni di mirabilie nelle categorie giovanili. Ancora dal meeting olandese, un magnifico 1500 maschile con il ventiduesimo atleta della storia in grado di correre la distanza in meno di tre minuti e mezzo (è Nixon Chepseba con 3'29"90), e un altro grande miglioramento (è la prassi quest'anno per un mucchio di atleti) registato dal gibutiano Souleiman, secondo in un incredibile 3'30"31. Eccellenti anche gli 800, con sei uomini sotto l'1'45" (Kszczot alla seconda vittoria importante in tre giorni in 1'43"83).

Rabat: primo "meno 13" sui 5000, alto donne in fermento

Nel meeting internazionale Mohammed VI il kenyano Vincent Chepkok ha stabilito il recordo mondiale stagionale sui 5000 metri, primo della stagione a scendere sotto i tredici minuti in 12'59"28.

Tanti i successi marocchini, soprattutto con le ragazze: 2'00"22 di Ibtissam Lakhouad sugli 800, 4'07"63 di Halima Hachlaf sui 1500, 14'45"91 di Mariem Alaoui Selsouli nei 5000. Grosse cose sugli 800 uomini, dove i ragazzini Aman (Etiopia) e Kosencha (Kenya) danno vita a un duello mozzafiato chiudendo divisi da soli due centesimi di secondo (vince Aman in 1'43"58).

Altre notizie: Félix Sánchez batte in 48"93 il campione del mondo dei 400 ostacoli Greene, l'etiope Hiwot Ayalew in 9'16"14 sfiora il mondiale stagionale della Chemos, l'ucraina Saladuha (14,75) batte nel triplo la primatista stagionale Ibargüen (14,48) e, congiuntura favorevole oltre ogni previsione per lei, la belga Hellebaut afferma di essere in gran forma e supera l'1,96 in concomitanza con le notizie che arrivano da Spalato: per Blanka Vlasic le Olimpiadi sono in pericolo, a causa di una infezione che sta complicando il recupero della croata dopo l'intervento chirurgico cui si è sottoposta lo scorso inverno. Altra pretendente al podio olimpico rientata nell'ultimo fine settimana: è Yelena Chicherova, che a Sochi ha esordito all'aperto con 1,97.

NCAA, a Des Moines le finali

L'impianto della Drake University di Des Moines (Iowa) ospiterà nuovamente le finali universitarie USA dal 6 al 9 giugno. Nel weekend appena trascorso si sono disputate le ultime fasi regionali, con alcuni ottimi risultati. Nella sede Est di Jacksonville da segnalare sui 200 metri il mondiale stagionale di 22"22 per Kimberlyn Duncan e il 20"13 di Maurice Mitchell, mentre la novità dei 400 metri Verburg è andato ancora molto bene in 45"08. Nella sede Ovest di Austin, 44"86 di Michael Berry nei 400 piani e diversi risultati nello sprint, ma con vento troppo favorevole: 11"06 della giovane Gardner, 10"03 del giamaicano Riley (principalmente un ostacolista), 20"20 di Ameer Webb. Ventoso anche il salto di Raymond Higgs, airone delle Bahamas (8,23, già a 8.36 qualche settimana fa).

L'ultimo della nidiata: Tyreek Hill

Nel Golden South di Orlando (Florida) autentico boom del 18enne Tyreek Hill, che ha sbaragliato il campo nelle gare riservate alla categoria High School. Presentatosi con personali quali 10"32 e 20"94, si è migliorato in entrambe le distanze con 10"19 e soprattutto con un favoloso 20"14 (in batteria 20"49), a un centesimo dal primato USA di categoria, e quinta prestazione junior all-time. Nelle gare "élite", botti ancora più rumorosi: lo sprinter di Trinidad & Tobago Keston Bledman ha corso in 9"89 in batteria superando il giamaicano Ashmeade (10"03), poi non ha corso la finale, vinta proprio da Ashmeade in 9"97 su Padgett (10"04).

Una settimana di lanci: Tikhon al rientro

Cose importanti negli ultimi sette giorni: la notizia a sorpresa è quella del sensazionale ritorno di Ivan Tikhon, bielorusso tre volte iridato nel martello, che a Brest ha gareggiato per la prima volta dopo la finale olimpica di Pechino, stabilendo la miglior prestazione mondiale dell'anno con 82,81 (e altri due lanci intorno agli 81 metri). Tikhon ha migliorato il recente 82,81 dell'ungherese Pars (a Ostrava). Si è rifatto vivo anche l'olimpionico Primoz Kozmus, 73,60 in Slovenia.

Nella settimana appena trascorsa il via era stato dato da iniziato Robert Harting, che appena abbattuto il muro dei 70 metri a Halle ha allungato ancora a Turnov con 70,66, consolidando la leadership stagionale (68,13 ieri a Hengelo).

Tedeschi da prima pagina: fa il suo anche la primatista del mondo di lancio del martello Heidler, che dopo il 78,09 di Ostrava ha nuovamente sconfitto la cinese Zhang Wenxiu (al primato asiatico nel Golden Spike con 76,99) ieri a Frankisch-Crumbach (75,78 per la Heidler, 74,91 per la cinese). Altra martellate delle donne: 75,27 della Moreno a Cuba, a Kiev 74,10 dell'ucraina Novozhilova, 73,80 di Zalina Marghieva ai campionati moldavi, 73,01 della russa Bulgakova.
 
Martello maschile: 78,34 del russo Ikonnikov a Cheboksary, 77,70 di Sokolovs a Riga. Bella gara ieri, a Forbach: risorge l'ex-campione olimpico Szymon Ziolkowski con 78,51 davanti ai francesi Jerome Bortoluzzi (77,76) e Frederick Pouzy (77,05), all'egiziano Mahmoud (76,69) e al ventenne transalpino Bigot (76,52). Peso donne: vanno oltre i 20 metri la cinese Gong Lijiao a Dessau (20,21), e la Kolodko che fa un centimetro meglio in Russia con 20,22. Si rivede anche la bielorussa Mikhnevich, 19,29 a Brest. Ancora dalla Russia: 67 metri esatti della discobola Pishchalnikova, 21 metri esatti di Yushkov nel peso uomini.

Salti: i russi allungano

Il meglio è firmato Russia: a Sochi mondiale stagionale del nero Lyukman Adams, bronzo iridato indoor, che con vento legale si è portato a 17,58. Nella gara di lungo femminile 7,03 di Olga Kucherenko (la serie di quattro salti: 6.86, 6.91, 6.84, 7.03). In Germania il campione d'Europa Christian Reif ha esordito con 8,26 a Weinheim. Parte la stagione di Mitchell Watt: l'australiano che mira al podio olimpico di salto in lungo ha aperto in patria con una prima uscita da 8,21. Dalla Bielorussia il record nazionale di Kseniya Dzetsuk nel triplo (14,76, ma ha vinto con 14,81 ventoso), e il 6,83 della lunghista Shutkova. La primatista mondiale junior di salto con l'asta Angelica Bengtsson ha esordito in un meeting dedicato ai soli salti a Holzminden, in Germania, superando la misura di 4,35. Restando nell'area scandinava, registriamo l'1,95 della norvegese Angelsen a Oslo. A Sopot, Polonia, miglior prestazione europea dell'anno nell'asta femminile per la tedesca Lisa Ryzih (4,61).

Le corse: Russia e Bielorussia, Belgio, Germania

Nuovo mondiale stagionale nei 400 ostacoli di Irina Davydova a Sochi (53"87), dove nelle altre gare di corsa si sono registrati il 50"26 della Gushchina nei 400 e l'1'57"82 di Irina Maracheva sugli 800. In Belgio 44"88 di Jonathan Borlée a Oordegem. Nomi d'esperienza dalla Bielorussia: a Brest Svetlana Usovich ha vinto gli 800 in 1'58"72 mentre si è rivista addiruttura l'oro olimpico dei 100 a Atene Yulia Nesterenko, cronometrata in 11"25 ventoso. Negli ostacoli, 12"83 di Alina Talai. Chiusura con le staffette tedesche, che a Weinheim si sono espresse a 38"41 e 43"19. Da notare che un seconda formazione tedesca maschile ha corso in 38"55!

Angelo d'Oriente, Robles e la Savigne sconfitti a Cuba

Angelo Taylor ha vinto i 400 ostacoli nel Taipei International con 48,71. Tra gli stranieri iscritti c'erano anche il saltatore Claye (8,03) e lo sprinter giamaicano Frater (10"05). Grosse cose degli orientali in staffetta: il quartetto di Hong Kong, dopo i recenti miglioramenti nel Grand Prix asiatico (38"71 a Kanchanaburi dietro ai cinesi, primi con 38"65), è volato ancora al record nazionale in 38"47 battendo i padroni di casa di Taipei (38"78, altro primato nazionale). A L'Avana sensibile progresso di Orlando Ortega, che in 13"09 lascia dietro di sé Dayron Robles (13"18). Perde anche Yargelis Savigne nel triplo (14,20), battuta da Dailenis Alcántara (14,58) e Josleidis Ribalta (14,30).

 



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