Mondo: il volo di Sandi Morris

25 Luglio 2016

L'astista USA argento mondiale indoor salta 4,93 e prova il record del mondo di salto con l'asta. Solo la Isinbayeva è salita più in alto di lei all'aperto.

di Marco Buccellato

L'ultimo meeting dell'American Track League a Houston ha spedito in orbita (senza mezzi termini) l'astista 24enne Sandi Morris. Autrice di un mezzo miracolo ai Trials, dove ha centrato la qualificazione per Rio (seconda dietro Jenn Suhr) nel primo meeting dopo il serio incidente occorsole nel meeting di Ostrava (rottura dell'asta e ricaduta non proprio ortodossa, con conseguenze al braccio sinistro). Recuperata a tempo di record, la Morris sabato è salita a 4,93 (al primo tentativo), la misura più alta mai raggiunta all'aperto dopo quelle, finora inattaccabili, di Yelena Isinbayeva (i sette migliori risultati sono suoi). La bionda americana ha sfidato la zarina a 5,07, per i suoi primi tre "incontri ravvicinati" con il record del mondo, senza esito.

Non è il primato personale della Morris, che è già salita a 4,95 lo scorso inverno (terza misura indoor all-time dopo quelle della Suhr e della Isinbayeva). Con 4,93 vanta perciò il primato USA outdoor, ma non quello assoluto, saldamente nelle mani di Jenn Suhr, 5,03 indoor a fine gennaio (la più alta misura indoor di sempre). Nel palmarès della Morris, l'argento mondiale al coperto lo scorso marzo a Portland, il quarto posto a Pechino un anno fa. Altro in pentola: detto che a Houston Courtney Okolo ha centrato la sesta prestazione all-time sui 300 metri in 35.74, c'è da rilevare che Ashton Eaton ha corso i 400 in 45.63, perdendoli ma precedendo l'ex-star mondiale Wariner, e che Jenna Prandini ha vinto i 200 in 22.42 (anche i 100, senza mordere) davanti alla Francis (22.50), che a Rio correrà i 400.



Attenti alle parabole

Negli ultimi giorni si contano diversi e abbondanti miglioramenti di specialisti dei lanci: il più clamoroso è quello del nigeriano Steve Mozia, un pesista di scuola USA che nel Grand Prix ceco di Usti nad Labem ha stabilito la seconda prestazione africana all-time con 21,76 (aveva un 21,11 indoor). Gara in riva al mare a Ostenda per Philip Milanov (68,44) in una festa colletiva per i discoboli, tra grandi misure e panorama di rara bellezza. Gittate inisuali pure per il lituano Gudzius (67,96) e per il colombiano Ortega (67,45). Infine gran personale e record nazionale under 23 per il giavellottista greco Paraskevás Batzávalis (85,95), che però non è nel team olimpico. I quattro metri e mezzo di incremento sul vecchio personale li ha trovati a tempo scaduto.

Spagna, campionati a Gijon

Per il dodicesimo titolo nazionale di Ruth Beitia basta un normale 1,90. Nel mezzofondo gare ovviamente tattiche, con successo del campione europeo Fifa sui 5000 (13:38.22). Molto buoni i riscontri dei marciatori sui 10000 metri in pista: 38:06.20 di Miguel Angel Lopez e 42:14.12 di Raquel Gonzalez, i tempi più veloci della stagione al mondo.

Russia, due metri per la Kuchina

Nella Russian Cup di Zhukovskiy buoni risultati per i migliori: Mariya Kuchina è tornata a superare i 2,00 nell'alto e ha mancato di poco i 2,03. Nella gara maschile Ukhov e Silnov hanno superato i 2,34 (vince il primo).

Il campione del mondo dei 110hs Shubenkov ha vinto la sua gara in 13.25. Altro: 77,28 del martellista Litvinov, 14,42 e 17,01 dei triplisti Koneva e Fyodorov.

Rio News: Collins & Pichardo

C'è Kim Collins, il 40enne più veloce del mondo, nel team olimpico di St. Kitts & Nevis. Alla quinta Olimpiade, la partecipazione del campione del mondo dei 100 metri a Parigi 2003 è stata ufficializzata dal Comitato Olimpico nazionale, che ha chiuso la lunga querelle tra le due parti, datata Londra 2012. Nel team cubano (39 atleti) figurano i nomi del triplista Pedro Pablo Pichardo (mai visto in pedana nel 2016), il quarto specialista all-time con 18,08 e autore di un 2015 mirabolante, e di Dayron Robles, assente dalla pista da oltre un anno, a quattro anni dall'ultima selezione nazionale, che fu per le Olimpiadi di Londra.

Lutti

La polacca Agata Karczmarek è scomparsa all'età di 53 anni. Fu finalista olimpica di salto in lungo a Seul, Barcellona e Atlanta. Cinque volte finalista mondiale tra indoor e outdoor, conquistò il bronzo ai mondiali indoor di Parigi '97 dietro Fiona May e la nigeriana Ajunwa. Aveva un personale di 6,97, risalente al 1988. In Giappone è improvvisamente scomparso il mezzofondista kenyano 25enne Johana Manyim Maina, cognato di Bedan Karoki, uno degli atleti che, con Kamworor e Tanui, affronterà Mo Farah sui 1000 a Rio de Janeiro. Maina Vantava 27:26.92 sui 10000 metri. In febbraio aveva migliorato il personale sulla mezza maratona in 1:01.19.

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