Mondo, il vento del Texas lancia lo sprint

02 Aprile 2012

A Praga trema il mondiale, en-plein kenyano a Berlino, la Dibaba vince in USA, e le Texas Relays rilanciano le ambizioni olimpiche di due divi dei 400: Sanya Richards-Ross e Jeremy Wariner

di FIDAL

 

Praga: Tsegay, non Komon

Doveva essere il giorno di Leonard Komon, detentore dei record del mondo su 10 e 15 km su strada e in animo di esordire sulla distanza attaccando il primato di Zersenay Tadese (58'23"), invece la corsa di Praga (con Komon costretto al forfait per infortunio) ha lanciato nel firmamento dell'atletica internazionale il nome di Atsedu Tsegay, etiope classe 1991, un atleta poco conosciuto che ha firmato un eccezionale 58'47" (record etiope strappato a Gebrselassie), quarta prestazione all-time a dispetto di un personale che, fino a ieri, cifrava 1h01'12", un crono ottenuto la scorsa stagione nella mezza di Rabat, in Marocco, all'esordio sui 21,097 km. La Hervis Half Marathon di Praga, raccontano le cronache, è stata flagellata dal forte vento. Tsegay, non aiutato nemmeno dalle temperature prossime al gelo, ha realizzato un'impresa straordinaria, chiudendo a soli 24 secondi dal primato del mondo in simili avverse condizioni. Di lui, oltre al risultato di Rabat, si conoscono prestazioni modeste in pista (comprensive di un sesto posto ai Mondiali junior di Moncton nei 5000) e un recente terzo posto ai campionati africani di cross a Città del Capo.

La Chepkirui a 1h07'03"

Tsegay, un talento naturale che si allena seriamente da soli tre anni, ha costruito la vittoria nell'ultimo quarto di gara, sfilandosi dalla compagnia del vincitore uscente Philemon Kimeli Limo (un anno fa a 59'30", terzo al traguardo in 1h00'03", è già battuto mesi da da Tsegay nella Marsiglia-Cassis), e di Henry Kiplagat, secondo in 1h00'01" all'esordio sulla distanza. Orizzonti nuovi di zecca si aprono per Tsegay: il sogno olimpico dei 10000 metri nella squadra nazionale, e ancor prima il debutto nella maratona, programmato tra due settimane a Parigi. Anche la mezza femminile si è decisa dopo il 15° chilometro, in favore di Joyce Chepkirui, che con l'1h07'03" di domenica si è assestata in settima posizione nelle graduatorie di sempre della distanza. Gran contorno, l'1h07'26" della veterana e campionessa uscente Lydia Cheromei (anche lei al personale), e l'1h08'18" di Gladys Cherono, per un tris kenyano qualitativamente pesante. Curiosità: tra i partenti c'era anche l'ex-asso del campionato italiano di calcio Pavel Nedved (Lazio, Juventus) che ha chiuso in 1h44'25".

Berlino, un 18enne batte il campione del mondo

Nella Vattenfall Half Marathon tedesca, ancor più che nelle trascorse edizioni, lo schiacciasassi Kenya ha fatto il bello e cattivo tempo, monopolizzando le prime dodici posizioni della classifica maschile e l'intero podio di quella femminile. Aldilà del dominio agonistico, hanno impressionato ancora una volta le prestaziopni cronometriche, con cinque atleti che hanno concluso la gara in meno di un'ora.

Ha vinto uno junior di soli 18 anni, Denis Kipruto Koech, già sorpendetemente primo a Ras Al Khaimah, il cui 59'14" di Berlino è, dati alla mano, la miglior prestazione junior sulla distanza, due secondi più veloce di quanto realizzato dal compianto Samuel Wanjiru, scomparso tragicamente l'anno scorso.

Koech (che si allena con Geoffrey Mutai, il maratoneta che ha sbaragliato Boston e new York l'anno scorso) ha preceduto il campione del mondo di mezza maratona Wilson Kiprop, beffato in volata per un secondo, Ezekiel Chebii (59'22"), Pius Maiyo Kirop (59'25", in gara l'anno scorso a Verbania) e, più staccato, Paul Kipchumba Lonyangata (59'53"), un personaggio dai ragguardevoli "personal best" nel mezzofondo prolungato in pista. Fiato sospeso anche nell'arrivo femminile, dove a tagliare per prima il traguardo è stata Philes Ongori Morra in 1h08'25" (un secondo sulla connazionale Helah Kiprop, già tesserata in Italia con il GS Valsugana Trentino) e su Caroline Chepkwony (1h08'36").

A Carlsbad vince la Dibaba

Tirunesh Dibaba è tornata a gareggiare su strada (l'ultima apparizione a San Silvestro a Madrid) vincendo in 15'01" la cinque chilometri di Carlsbad, in California, ove nel 2005 stabilì la miglior prestazione mondiale in 14'51" (poi migliorata dalla Defar). La Dibaba ha preceduto di 12" Werknesh Kidane (terza la kenyana Korikwiang), in una gara disturbata dal vento. L'entourage della Dibaba non ha ancora fatto chiarezza sui programmi dell'atleta relativamente alla stagione in pista. Nella gara maschile ancora Etiopia in evidenza con la vittoria in 13'11" di Dejen Gebremeskel, già primo la scorsa stagione e bronzo a Daegu nei 5000 metri, che ha battuto di tre secondi il quasi 18enne Gebrehiwot e di quattro la star kenyana Eliud Kipchoge.

Mix stradaiolo

Mezze maratone "over the world": la kenyana Eunice Jepkirui toglie 18 secondi al primato femminile della mezza maratona basca di Azpeitia e firma la vittoria in 1h08'39". A Madrid è primo Eliud Kipserem in 1h02'07". Nella mezza maratona polacca di Poznan dominano i kenyani Solomon Kiptoo (1h02'00") e Lucy Macharia (1h10'26"). Gran Bretagna: nel Berkshire, a Reading, Alice Kemunto Mogire (già seconda a Verbania) fa sua la mezza maratona locale in 1h11'01". A Rabat (Marocco) il kenyano Julius Arile vince in 1h01'07".

La 10 km di Brunssum, in Olanda: risultati buoni, ma inferiori alle aspettative, per la ventiquattresima edizione della "Parelloop", dove si sono imposti Philip Yego in 27'50" e Esther Chemtai in 31'33".

Una miglior prestazione mondiale, non di particolar peso, è stata stabilita sabato a Veszprém dal magiaro Gábor Muhari, che in una gara sulle sei ore di corsa ha coperto 92,613 chilometri (precedente 92,188 del polacco Tomasz Chawawko nel 2004).


Pista, le Clyde Littlefield Texas Relays

Quattro giornate di gare ad Austin per l'ottantacinquesima edizione della prima grande manifestazione primaverile USA, dove le gare di sprint e di staffetta, come da tradizione, si sono divise la prima pagina: la grande protagonista femminile è stata Sanya Richards-Ross, al ritorno sui 100 metri dopo quattro stagioni, che spinta da una folata di +2,9 metri al secondo ha fermato il cronometro a 10"89, ed ha anche corso una frazione della 4x400 (51"5 lanciato) che ha chiuso in 3'27"03. La Richards-Ross è attesa al debutto individuale sui 400 metri nel Kingston Invitational del prossimo 5 maggio, dove scenderanno in pista anche i migliori velocisti giamaicani (Bolt, Powell, Blake, Carter). L'uomo da copertina delle Texas relays è stato Jeremy Wariner: dopo le tre apparizioni sui 200 metri (una indoor e due all'aperto) il tre volte campione olimpico (due volte nella 4x400, una volta sui 400) ha coperto l'ultima frazione della staffetta del miglio in 44"58 semiautomatico, portando alla vittoria in 3'01"54 il quartetto delle "All-Stars" texane. Il ritorno annunciato della 36enne Amy Acuff (2,01 di personal best nell'alto e assente dalla finale mondiale di Berlino 2009), si è risolto in un sorprendente 1,95 centrato alla terza prova. La specialità ritrova, forse, una protagonista.

Tutto con troppo vento a favore: nelle altre gare di Austin 6,86 della lunghista Hayes (5 metri al secondo), altrove sconfitta in una serie universitaria dei 100 piani in 11"09 da Kimberlyn Duncan (10"94). Ostacoli: Nicole Denby in 12"78 (+3.3) nella serie a inviti, e Donique Flemings prima nella finale universitaria in 12"88 (+2.2). Sprint maschili: 10"01 del regolare Demps di questa stagione, interessantissimo 10"06 (+2.4) dello junior Bracy. Il bianco Nugent ha vinto gli ostacoli alti in 13"37. Nelle 4x100 Spearmon, Patton, l'inglese Edgar e il quarto uomo McDaniel hanno vinto la gara a inviti in 38"64 laddove, nella staffetta dei colleges, il quartetto dell'università di Auburn (Rowland, Adams, DeHaven e Brock) ha firmato la miglior prestazione mondiale 2012 in 38"30, al pari del quartetto femminile della Louisiana (Pinckney, Hackett, Alexander, Duncan) che è riuscito a segnare il primo "meno-43" della stagione in 42"99. Nel decathlon primo "ottomila" della stagione con Isaac Murphy (8.067).

USA, i migliori risultati del fine settimana

Nel "Jim Click Shootout" di Tucson gran 100 ostacoli di Christina Manning, che con vento non precisato ma entro la legalità ha fermato il cronometro a 12"68 (progressi evidenti anche per la Rollins, seconda in 12"78). La Manning ha vinto anche i 100 piani in 11"43. In pedana la Barrett ha superato 1,94. Mondiale stagionale nelle prove multiple anche al femminile: Liz Wade ha totalizzato 6.143 punti. L'estone Niit, di stanza negli USA, ha stabilito il record nazionale dei 100 metri a Fayetteville in 10"19, ovviamente miglior prestazione europea dell'anno. Nell'Ole Miss Invitational di Oxford ancora in evidenza il giovane Isiah Young, autore di una doppietta nella velocità (10"27 e 20"49). Nelle Raleigh Relays debutto sottotono, come gli capita sovente, di Bershawn Jackson. L'ostacolista ha perso sui 400 piani (46"33) ed ha corso 4x200 e 4x400 senza entusiasmare. Pedane: 20,95 del pesista Lloyd nello Utah, 63,92 del discobolo Brooks in Colorado.

Brasile, triplista a sorpresa

Vent'anni e un futuro tutto nuovo: è Jonathan Henrike Silva, 16,70 un anno fa, che in un piccolo meeting a San Paolo, sabato scorso, ha aperto con un nullo per poi trovare un magnifico ed inatteso 17,39, e rinunciare a proseguire la gara. Dall'area centro-sudamericana registriamo anche il 63,30 del discobolo argentino Balliengo e il 45"80 dello junior dominicano Luguelin Santos.

Nuovi europei

Atleti provenienti dall'area statunitense sono stati dichiarati "abili" per gareggiare con i loro nuovi rispettivi paesi ai prossimi campionati Europei e ai Giochi Olimpici: si tratta di due 25enni, il quattrocentista Donald Sanford (ora israeliano, 45"21 di primato personale) e dell'ostacolista e decatleta bianco Brent LaRue (49"77 sui 400 ostacoli), che rappresentarà la Slovenia, dopo aver contratto matrimonio. Ringraziamenti ai contributi per news e risultati di questo week-end a Pat Butcher, David Martin, György Csiki e Alfons Juck.



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