Mondo: il fine settimana estero

27 Gennaio 2020

Attività indoor in Europa e USA, il ritorno di Valerie Adams, le maratone asiatiche e i cross africani nel giro d’orizzonte internazionale

di Marco Buccellato

INDOOR, ROMBANO I MOTORI - Europa: buon esordio del lunghista svedese Thobias Montler a Malmoe. Subito 8,10 per il miglior salto mondiale d’inizio stagione. Per la prima volta si affaccia oltre il muro degli otto metri il francese Bey, 8,02 a Nantes. A metà settimana, storico triangolare tra Slovenia padrona di casa e vincitrice, Croazia e Serbia. Tra i risultati, 4,50 dell’astista Sutej, 20,00 del pesista serbo Kolasinac. Più lontano, nei pressi di Praga, il peso di Tomas Stanek (21,23), miglior lancio mondiale della combinata indoor-outdoor fino all’esplosione di Leonardo Fabbri in Sud Africa. USA: Boston a parte, alcuni risultati di buon livello. Iniziamo dal miglior 60 donne dell’anno a Albuquerque, firmato in 7.08 da Mikiah Brisco, ma dietro sfreccia per la terza prestazione di sempre U20 la sprinter di St. Lucia, Julien Alfred (7.10). Nella stessa riunione, 7.81 sui 60hs con grande facilità di azione per Kendra Harrison. Miglior 400 del 2020 in Texas per Bryce Deadmon (45.86).

I MIGLIORI RISULTATI - Ancora vette stagionali: 4,75 dell’eterna Jenn Suhr a Houston, 13:15.72 di Paul Tanui sui 5000 (prima gara indoor della carriera) e 1:00.73 sui 500 metri, ancora dell’emergente Taj Burgess, nell’altro impianto di Boston, situato nella zona di Allston. Clemson: si rivede Kyron McMaster, prima di tornare agli ostacoli. Il talento delle Isole Vergini ha firmato il record nazionale indoor dei 300 in 32.91. Sempre a Clemson, miglior 60hs uomini del 2020 per Trey Cunningham (7.57). World leader sui 400 metri anche al femminile nell’impianto newyorchese di Armory: in 51.71, la firma è della talentuosa nativa di Haiti, Wadeline Jonathas, cui ha replicato sul miglio, con un’altra prestazione da vetta stagionale, Nikki Hiltz in 4:29.39, e anche Ajee’ Wilson al primo 800 della stagione, vinto in 2:02.33. Tra gli uomini, 16,91 di Benard nel triplo, a poche ore dal 16,84 del semisconosciuto Welch a Houston, primo ad avvicinare i 17 metri in questa stagione.

ADAMS, BIGLIETTO IN TASCA - I big del getto del peso in casa Nuova Zelanda sono scesi in pedana. Se per il campione mondiale 2017 e bronzo di Doha, Tom Walsh, l’esordio è stato di poco superiore ai 21 metri (21,10), per Valerie Adams, due ori olimpici e quattro ori mondiali esposti in bacheca, il rientro è stato assai promettente, dopo la seconda pausa per maternità. Subito con lo standard olimpico assicurato grazie a un lancio di 18,65, per la Adams di profila una stagione di verifiche ad alto livello con l’intenzione di centrare il terzo trionfo a cinque cerchi, idea che diventa ancora più suggestiva per la clamorosa accoppiata kiwi uomini-donne Walsh-Adams. In Australia, la buona partenza dello sprinter Jack Hale è stata confermata sabato a Canberra con il personale portato a 10.14. Nel lungo, 8,20 legale di Darcy Roper. Alto donne: dopo alcune stagioni in sofferenza, un altro 1,96 per Eleanor Patterson.

STRADA, MARATONE IN ASIA - Ieri la maratona femminile di Osaka con l’ormai consueto elevatissimo standard cronometrico.

Mizuki Matsuda ha prenotato un posto nel team olimpico giapponese con vittoria e personal best portato a 2h21:47 (46 secondi di progresso), precedendo Mimi Belete (2h22:40) e la coppia etiope Sintayehu Lewetegn (2h23:03) e Meskerem Assefa (2h23:31). Obbiettivo Tokyo mancato per un’altra aspirante ai Giochi, Kayoko Fukushi (ritirata), che proverà ancora a Nagoya in marzo. Della Dubai Marathon (venerdì) i sensazionali risultati sono noti: per la prima volta undici atleti sono scesi sotto le 2h07, in un arrivo massivo in sedici secondi, dal 2h06:15 di Olika Adugna Bikila al 2h06:34 di Bersha Yerssie. In più, tanti best ever mark for place maschili. Per l’undicesimo classificato (appunto Yerssie), il dodicesimo (2h07:09 di Zelalem Bacha), il tredicesimo (2h07:26 di Balew Yihunie), il quattordicesimo (2h07:51 di Abdi Fufa) e il sedicesimo (Belay Asefa in 2h09:11). In quella femminile, top nine etiope con podio, in fondo al percorso ultra-flat, per Worknesh Degefa (2h19:38, world lead), Guteni Shone (2h20:11) e Bedatu Hirpa (2h21:55). A Marrakech, record della corsa per il marocchino Hicham Laqouahi in 2h06:32 su Jacob Kendagor (2h07:16).

CROSS, CAMPIONATI ETIOPI - Successi ad Addis Abeba per Nibret Melak nel cross uomini e per Tsigie Gebreselama in quello donne. Sconfitta illustre, Shure Demise, terza. Nei Discovery Cross Country Championships keniani di Eldoret, all’edizione numero 29, vincono Nicholas Kimeli su Robert Kiprop e Josephat Kipchirchir e Lydia Jeruto sulla strafavorita Peris Jepchirchir e Valary Jemeli, Anche qui, atlete di rango battute, come Vivian Kiplagat, Sally Kipyego e l’ospite burundiana Francine Niyonsaba, star degli anni recenti sugli 800 metri, ora alle prese con la nuova frontiera delle distanze più lunghe.

PREVIEWS, TORNA LASITSKENE - Si riparte mercoledì da Cottbus, con gran gara di asta (Kendricks, Lisek, Wojciechowski, Barber), mentre nell’alto donne si profila, dall’elenco iscritte, una sfida dai caratteri straordinari tra Mariya Lasitskene e le ucraine Yulia Levchenko e Yaroslava Mahuchikh, entrambe già oltre i due metri quest’anno. Sabato, nuovo impegno per la Lasitskene, a Mosca contro la Chicherova (Akimenko e Ivanyuk nell’alto uomini). Ancora sabato, start dei campionati sudamericani indoor (edizione inaugurale) a Cochabamba. Su strada, calendario fitto in Giappone con la maratona di Beppu-Oita e la mezza maratona di Marugame, con al via molti big britannici (Hawkins, la Purdue), il primatista nazionale Shitara e l’olimpionico ugandese Stephen Kiprotich.

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