Mondo: i cento dei 100

11 Giugno 2018

Con le ultime discese sotto i 10" nei 100 maschili, la graduatoria all-time si arricchisce di atleti di prodigioso talento e altri giovani sprinter bussano sulla soglia dell'eccellenza: il 9 e...

di Marco Buccellato

Solo negli ultimi giorni ben due, e che nomi, sono entrati nel club dei "meno 10". Uno è Zharnel Hughes, anguillano portato sotto la Union Jack già da qualche anno. L'altro è Noah Lyles, una meraviglia di duecentista che in un sol colpo ha tolto due decimi al personale nello sprint breve. Nel Racers Grand Prix di Kingston i due sono ampiamente scesi, per la prima volta con vento nella norma, sotto i dieci secondi. Hughes 9.91, ora quarto europeo di sempre, Lyles 9.93 per migliorare il 10.14 vecchio di quattro anni, anche se il campione del mondo under 20, unico riuscito a battere in quella finale Filippo Tortu, era già sceso più volte sotto i dieci con gran folate di vento. L'ingresso del duo ha portato il centesimo performer di sempre al ragguardevole crono di 9.97. La somma degli sprinter capaci di correre in 9.97 era di 99 fino a pochi giorni fa, ora è già a 101.

NUMERI DA SOGNARE - Proprio da 9.97 Isiah Young, sabato in Florida, è sceso prima a 9.96 poi a 9.92, il limite tecnico entro il quale troviamo già oltre 50 velocisti. Dei primi 100, una abbondante quarantina sono statunitensi, anzi sono bellamente proiettati a detenere la metà dei migliori cento tempi di sempre. Allarghiamo la visione fino alla mitica soglia, i dieci netti. Nella lista scorrono i nomi di ben 145 atleti che hanno corso in 10 elettrico e meno. Poi c'è Pietro Mennea, il primo del gruppone dei 10.01 (sono quattordici). Ecco, la visione, il sogno, l'auspicio, è in un numero: il 146.

RIECCO JAMES - Gran bel meeting quello di Kingston, con il ritorno di Kirani James in un 400 tiratissimo dove in 44.35 (record del meeting e dello stadio alla sua prima gara giamaicana) ha preceduto di un solo centesimo Fred Kerley, e finalmente il primo 100 di un qualche significato per Shelly-Ann Fraser-Pryce (11.10). Negli USA due riunioni non molto pubblicizzate ma al solito ricche di spunti. Oltre al 9.92 di Young in Florida (la località si chiama Montverde e due anni fa aveva fruttato il clamoroso 10.78 di Murielle Ahouré), lo stesso Young ha vinto i 200 in 19.93 e Lendore di Trinidad i 400 in 44.81. Il giamaicano Clarke è sceso a 48.29 sui 400hs e la 15enne Tamari Davis ha eguagliato in 11.13 il fresco "world age best" di Briana Williams, che corse lo stesso crono quattro giorni prima di compiere sedici anni nel marzo scorso. A Chula Vista, invece, poco sprint e tanta pedana, con prestazioni eccellenti di Bryan McBride (2,35 nell'alto) e del duo Omar Craddock e Chris Benard (17,40 nel triplo).

TRIPLO ANCORA RECORD UNDER 18 - Sempre Cuba sulla cresta dell'onda, che sia lungo che sia triplo, le cavallette fanno sempre notizia. Venerdì a L'Avana Jordan Diaz ha dato un altro scossone alla sua miglior prestazione mondiale allievi, portandola da 17,32 a 17,41, in una gara con Cristian Napoles  a 17,28 e con altri due saltatori in lungo capaci di 8,12 (Maikel Vidal, un under 20) a 8,07 (Lester Lescay, ancora under 18).

INCUBO NOWICKI - E' diventato la bestia nera di Pawel Fajdek in una settimana. Il connazionale Wojciech Nowicki lo ha battuto per tre volte di fila in sette giorni, a Turku, Chorzow e Gliwice, sempre con una misura superiore agli 80 metri e proprio a Gliwice ieri con un gran 81,45, preceduto pochi minuti prima dall'altro personal best, l'ennesimo in una settimana, di 81,14. Dalla riunione di Chorzow sono uscite le tre world lead da Dibaba (3:56.68 in solitaria), Gudzius (69,30 poi migliorato ieri a Stoccolma), e Berry. La martellista USA ha risposto in pochi giorni al record della Price in Idaho centrando un eccelso 77,78, portandosi al quarto posto delle graduatorie di sempre. Occhio speciale ai lanci: in Bosnia super personali per il pesista croato Filip Mihaljevic (21,33) e per il discobolo romeno Alin Firfirica (66,22).

COCHABAMBA - i Giochi Sudamericani si sono conclusi con il Brasile primo nel medagliere con quattro bronzi di differenza sulla Colombia. Tra le prestazioni maschili, il magnifico 19.93 dell'ecuadoregno Alex Quinonez sui 200, l'8,26 dell'uruguaiano Lasa nel lungo e il 10.01 di Alonso Edward sui 100. Donne super nel triplo con il 14,59 della brasiliana Soares e l'11.01 dell'altra ecuadoregna Tenorio nelle batterie dei 100, poi battuta in finale per un centesimo (11.12) dalla connazionale Landazuri.

NCAA - Delle straordinarie prestazioni di Rai Benjamin e Michael Norman si è già sviscerato tutto. In archivio da una delle più belle edizioni dei campionari universitari USA vanno anche l'8,37 del lunghista-velocista Bazile, il 49.80 della formidabile quattrocentista Lynna Irby, e il 53.96 sui 400hs di Sydney McLaughlin, prossima al passaggio "pro". A squadre, tiratissimo il verdetto femminile con South California, Georgia e Stanford in due punti, netto successo uomini della Georgia di dieci punti su Florida e Houston.

LASHMANOVA MAI VISTA - L'olimpionica di Londra 2012 ha marciato i 20 chilometri a Cheboksary nel miglior crono di sempre, 1h23:39. E' inferiore di un minuto al primato del mondo di Liu Hong (1h24:38), ma non sarà omologato per più di un motivo, come la sospensione di gran parte degli atleti russi di vertice e la solita questione della presenza dei giudici certificati e del controllo antidoping. Per lo stesso motivo, numerose prestazioni ottenute negli scorsi anni in Russia non sono mai state omologate come primato del mondo.

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Wojciech Nowicki


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