Mondo: gran finale NCAA indoor

14 Marzo 2021

Grandi risultati ai campionati universitari USA indoor. Maratona a Nagoya, marcia in Spagna, tutti i migliori risultati dal mondo
di Marco Buccellato

La stagione indoor chiude con i ritrovati campionati NCAA indoor di Fayetteville, a due anni dall'edizione 2019 e prima dello stop imposto dalla pandemia. Anche due anni fa, come nei giorni scorsi, il clou tecnico dei campionati è stato quello di una doppietta in tempi ravvicinati: allora a firma di Grant Holloway (7.35 sui 60hs e meno di 40 minuti dopo 6.50 sui 60 piani), ora con l'uno-due, mai visto con tale rilevanza, di JuVauhgn Harrison, 2,30 nell'alto e sfolgorante 8,45 nel lungo meno di due ore dopo. Un'edizione in cui Oregon ha trionfato al maschile, e Arkansas ha bissato il successo femminile del 2019, che offre l'importante lascito di sei migliori prestazioni mondiali stagionali.

Oltre al sontuoso lungo di Harrison, raggiungono le vette stagionali due atleti, due atlete e una staffetta 4x400. Come atteso, gli exploits machili sono arrivati dai 200 e dai 400. Sul giro, bellissimo duello tra il bianco della Georgia Matt Boling (20.19), un'inezia su Laird (20.20), rispettivamente sesto e settimo di sempre. Sul doppio giro, prima volta con due quattrocentisti sotto i 45 secondi, pur se corsi in serie distinte: Noah Williams in 44.71, quarto di sempre, e Randolph Ross in 44.99, solo per citare i migliori. Basti pensare che per entrare in finale, tutti hanno dovuto correre sotto i 46 secondi. 

I due world lead donne sono arrivati dalla velocità, e ancora (come nel caso di Boling) con una sprinter bianca, Abby Steiner, il cui 22.38 è la quinta prestazione di sempre, e dal lungo, vinto da Tara Davis, talentuosa quanto incostante, con il primato universitario di 6,93. Ultimo top, la 4x400 uomini vinta in 3:03.16 dalla North Carolina, in una gara dove la Georgia (quarta nonostante Boling in prima frazione) ha però mandato a registro la frazione migliore che si ricordi con l'anchorman Godwin, 44.21 incredibile ma insufficiente per agganciare il terzo posto.

GLI ALTRI PROTAGONISTI - Oltre alla storica vittoria con enorme progresso del bergamasco Emmanuel Imeheje, tanti i motivi di interesse dall'edizione 2021 degli universitari USA. I nomi emersi, a parte Harrison, sono quelli del fenomenale Cole Hocker (primo con la Distance Medley poi nel miglio e nei 3000), della trinidegna Tyra Gittens (vittoria e 4.764 punti nel pentathlon, prima nell'alto e terza nel lungo), e di due giovanissime giamaicane che hanno dominato le distanze corte: Kemba Nelson, 21 anni appena compiuti e alla prima stagione indoor culminata col titolo NCAA e il fulminante 7.05 della finale, e Ackera Nugent, una under 20 che ha vinto il titolo dei 60hs in 7.92, a un solo centesimo dal primato mondiale U20 da lei detenuto da pochi giorni (esiste un altro 7.91 di Grace Stark, che come il precedente 7.93 potrebbe non essere omologato).

MU PERDE POI STUPISCE - Athing Mu ha scelto in accordo con lo staff tecnico di correre i 400, dove ha perso da Kaelin Roberts (51.03 contro 50.84), per poi togliersi ogni soddisfazione vincento la 4x400 con la sua Texas A&M con il secondo crono mondiale stagionale (già loro) e con la miglior frazione mai vista indoor di 49.59. Escono in spolvero da Fayetteville anche la nigeriana Usoro, favorita nel triplo, che ha agguantato il successo solo in extremis pareggiando la ghanese Acquah (14,27), battuta per il secondo miglior salto (al quinto turno), e K.C. Lightfoot, primato dei campionati con 5,93 e tre errori a 6,02 nell'asta). Tra gli altri successi, ancora 6.49 per il brevilineo Micah Williams sui 60 uomini, splendida finale dei 60hs uomini con i primi quattro a 0.01 uno dall'altro (primo il giamaicano Thomas in 7.51), e il magnifico heptathlon dell'estone Tilga (6.264 punti, terzo score mondiale stagionale). 
 
CHIUSURA CINESE - La stagione indoor chiude con gli universitari USA (nella Division II notevole 20.48 di Bassitt a Birmingham) e con il Grand Prix cinese di Chengdu, dove è tornato e in ottima vena Su Bingtian, vinncitore dei 60 in 6.49. Tanti assenti nel meeting di due giornate, ma altri buoni risultati da Zeng Jianhang (7.55 sui 60hs), Huang Changzhou (8,12 nel lungo), e dai triplisti, con i primi tre ben oltre i 17 metri, Zhu Yaming 17,32, Wu Ruiting 17,20 e Fang Yaoqing 17,15).

NAGOYA, MATSUDA FOTOCOPIA - La Nagoya Marathon di stamane (5.000 alla partenza) è stata vinta dalla favorita Mizuki Matsuda in 2h21:51, solo quattro secondi in più di quanto ottenuto a Osaka lo scorso anno. Tredici atlete sotto le 2h30, con piazze d'onore per Sayaka Sato (2h24:32) e Natsumi atsushita (2h26:26). Il momento è decisamente in favore della scuola giapponese di maratona: solo due settimane fa, a Otsu, primato nazionale uomini di Kengo Suzuki (2h04:56), e cifre-record come sedici classificati entro le 2h08 e ben 54 al traguardo in meno di 2h11.

MARCIA - Oggi a Murcia si sono assegnati i titoli spagnoli dei 20 km di marcia. Tra gli uomini si è laureato campione nazionale Diego Garcia in 1h19:40, al traguardo secondo dietro lo svedese Karlstrom, ospite di lusso e ottimo in 1h18:45. Tra le donne successo di Maria Perez in 1h28:26. La marcia negli ultimi giorni ha archiviato anche le gare turche di Antalya, con doppio primato nazionale di Korkmaz sui 20 km (1h18:42) e della Berkmez sui 10 km (43:23), oltre alla world lead dell'ucraino Zakalnytskyy sui 50 km (3h46:28).

AUSTRALIA - Nel Canberra Classic 4:02.02 di Linden Hall sui 1500 donne e tanti altri buoni risultati, come l'1:45.23 di Peter Bol sugli 800 e l'8,03 di Chris Mitrevski nel lungo. Ieri nel Sydney Classic record nazionale di Nina Kennedy nell'asta (4,82), il ritorno di Dani Stevens-Samuels nel disco (63.36) e il 12.88 con vento legale di Liz Clay sui 100hs. All'inizio della stagione estiva australiana, ricordiamo l'1,96 di Nicola McDermott, che ha poi fallito i tentativi a 2,00.

TOUR DEL MONDO - Osservatorio globale: 88,07 del giavellottista indiano Chopra, solo un centimentro sopra al vecchio record nazionale da lui detenuto. Dischi: la scorsa settimana ennesimo progresso della portoghese Liliana Ca, ora detentrice del record nazionale con 66,40. Ieri, esordio di Sandra Perkovic a Spalato con 65,25. A Cuba, ancora ieri, altra spallata da world lead per la cubana Yaimé Pérez con 67,73, già in vetta nell'anno nuovo con 66,68. Sprint: in Giamaica esordio sui 100 del campione d'Europa di Berlino 2018 Zharnel Hughes, 10.14 con vento nullo.

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