Mondo: Sha'Carri Richardson brucia la pista

12 Aprile 2021

La primatista mondiale U20 dei 100 metri vola in 10.72 in Florida, in un meeting con cinque primati mondiali stagionali. In Zambia stupiscono le gazzelle namibiane Mboma e Masilingi sui 400.
di Marco Buccellato

Assoluta front-woman del World Athletics Continental Tour Silver meet, la sprinter statunitense Sha'Carri Richardson ha deliziato il Miramar Invitational con la nuova miglior prestazione mondiale U23 dei 100 femminili, 10.72, da lei già detenuta in 10.75, un crono che due anni fa le permise di centrare il record mondiale U20 nelle finali NCAA 2019. Per la Richardson la sesta prestazione di sempre e il miglior tempo mai registrato nel mese di aprile. Tra le centiste in attività, solo le due giamaicane Shelly-Ann Fraser-Pryce e Elaine Thompson-Herah vantano personali migliori, entrambe con 10.70. Meeting di alto profilo con altre quattro world lead. Oltre alla Richardson, sono volati in vetta alle liste stagionali Shamier Little, prima sui 400 in 49.91 di un solo centesimo su Quanera Hayes, il giamaicano campione mondiale di salto in lungo Gayle con 8,27, la primststa del mondo dei 100hs Kendra Harrison (12.54 in batteria a 12,38 ventoso in finale) e, già all'apice 2021, l'ostacolista Selmon con 48.81 sui 400hs. 

GATLIN PERDE - A 39 anni compiuti il campione mondiale dei 100 Justin Gatlin torna sotto i 10 netti in 9.98, perdendo da Kyree King (9.97), per la prima volta sotto il muro in condizioni di vento legali pur se molto vicino al limite (1,9 m/s). Sui 200, il vento misurato a quattro metri al secondo ha riportato Kenny Bednarek a una prestazione impressionante (19.65), paragonabile al clamoroso 19.49 che ottenne due stagioni fa con una brezza di oltre sei metri sul rettilineo. Tra gli altri risultati, il 45.23 dell'Under 20 Justin Robinson (detiene il mondiale U18 con 44.84), il 200 donne ventoso vinto da Jenna Prandini in 22.29 e il 13.04, ventoso di poco, dell'altro iridato di Doha e recordman indoor Grant Holloway sui 110hs.

MARTELLO BOTTA E RISPOSTA - Venerdì a Columbia (in Missouri) gran martellata di un altro oro di Doha, la lanciatrice statunitense DeAnna Price, che con 78,60 ha raggiunto la terza posizione nelle graduatorie all-time. Sabato in Kansas replica di Brooke Andersen con 78,18, quinta specialista della storia a superare i 78 metri. Nella serie della Price anche in 77,20 e un 76,29, prestazioni mai registrate in aprile prima d'ora, in un meeting che ha portato in vetta alle liste 2021 outdoor anche l'astista Zach Bradford con 5,81. 

SETTE METRI - L'eptatleta Kendell Williams, già iridata U20 e plurivincitrice universitaria delle prove multiple, è la quarta ragazza del 2021 a saltare almeno sette metri nel lungo, cosa inedita nella storia della specialità nei primi quattro mesi dell'anno. C'è riuscita nello Spec Towns Invitational di Athens con 7,00 e altri due salti oltre il vecchio personale di 6,71. Proprio le prove multiple hanno illuminato le gare maschili del programma, con tre atleti abbondantemente oltre gli ottomila punti, l'estone campione universitario indoor Karel Tilga (8.484), e la coppia USA Scantling (8.476 al primo decathlon in cinque anni) e Ziemek (8.213).

NEL TOP TEN - Assoluta novità di quest'inizio di stagione con un paio di uscite in netto progresso, il 18enne Johnnie Blockburger, che a Tucson è sceso a 44.71 sui 400 metri entrando tra i primi dieci di sempre nelle graduatorie di categoria U20, con un progresso superiore a un secondo. Nelle altre cose americane del weekend, l'Aggie Invitational di Greensboro, dove Amanda Obijiaku, sprinter con cittadinanza italiana e classe 2003, ha portato il personale dei 100 metri a 11.57 (vento 1,9 m/s) nelle batterie della serie a inviti, poi ottava in finale in un ventoso 11.72, ed è giunta quinta in una delle serie dei 200 in 23.80 (vento 2,3).

EXPLOIT 400 - Di ieri l'all-comers meet di Lusaka, in Zambia, in quota ben oltre i mille metri, con il sensazionale 400 femminile dominato dalla coppia di giovanissime namibiane Christine Mboma e Beatrice Masilingi. La Mboba, prossima ai 18 anni, ha chiuso dalla prima corsia in 49.24, miglior crono stagionale strappato al fresco 49.91 della statunitense Little e ben inferiore al primato mondiale di categoria detenuto da quasi trent'anni dalla tedesca Grit Breuer (49.92). Altrettanto stupefacente la Masilingi che, nel giorno seguente al compimento del diciottesimo anno di età, ha segnato un formidabile 49.53.

La coppia non è nuova alle cronache: la Masilingi tra ottobre e dicembre del 2020 corse i 400 in 50.99, 50.44 e 50.42 (miglior crono mondiale 2020), tre volte record africano U18 e, per i due crono migliori, anche primato africano U20. Nello stesso periodo, in 22.94, aveva centrato anche il limite africano U18 sui 200. Sabato, prima dei 400 di domenica, ha stabilito anche il primato nazionale senior in 22.72. La Mboma (o Mbonga secondo altre fonti), era scesa quindici giorni fa a 50.97, migliorandosi di circa mezzo secondo, prima dell'incredibile volata di ieri. 

TSEGAY vs GIDEY - Campionati nazionali in Etiopia, edizione n°50, con in veste di star la primatista mondiale indoor Gudaf Tsegay, che sui 5000 (14:49.7) ha battuto la primatista mondiale outdoor Letesenbet Gidey (14:56.7). Altra prova notevole, in considerazione della quota di Addis Abeba, il 4:05.1 di Lemlem Hailu sui 1500 donne. Etiopia protagonista anche nella maratona turca di Izmir, con doppietta sia tra gli uomini (Tsegaye Getachew 2h09:35 e Balew Yihunle 2h09:38) che tra le donne (Betelhem Moges 2h25:25 e Letebrhan Gebreslasea 2h26:21). Campionati cinesi di maratona a Xuzhou con arrivo donne serrato: Zhang Deshun (2h29:11), Bai Li (2h29:12) e Li Zhixuan (2h29:13). 

CINQUANTISTI DA VERTICE - Doppio primato mondiale stagionale sui 50 km di marcia maschile. Sabato a Francoforte titolo tedesco a Jonathan Hilbert nel miglior tempo del 2021 (3h43:44), domenica a Tokyo titolo giapponese a Satoshi Maruo in 3h38:42 ben cinque minuti sotto all'exploit del tedesco. In Repubblica Ceca (Olomouc) vince i 20km uomini dell'omonimo Grand Prix il colombiano campione del mondo 2017 Eider Arevalo in 1h21:04. 

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Christine Mboma (foto The Namibian)


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