Mondo, Rudisha ipnotizza New York

11 Giugno 2012

Rudisha in forma spaziale, il ritorno di Tyson Gay, le ultime da Mosca e Praga, il meglio dal fine settimana di una stagione straordinaria

di FIDAL

Il Moscow Challenge

La vera apertura della stagione russa a Mosca, oggi pomeriggio allo stadio Luzhniki, con qualche assenza di peso (altri nomi importanti gareggeranno allo Znamenskiy Memorial domenica prossima). In luce soprattutto le ragazze: negli 800 metri si sono disputate ben tre serie, la "peggiore" delle quali si è corsa sul piede dei due minuti. La serie della Savinova (terza a Roma e riscattatasi oggi) è stata naturalmente la più veloce. La campionessa del mondo di Daegu si è imposta in 1'57"93 sulla 22enne Arzhakova (1'58"28, primato personale) e sulla più collaudata Maracheva (1'58"71). Ben otto delle dieci partenti della serie migliore, tra cui la rediviva Soboleva (qualche stagione fa al centro delle clamorose sospensioni per doping), sono scese sotto i due minuti. Ultima, deludente, la quotatissima Kostetskaya in 2'00"24.

Sui 400 metri sconfitta della Kapachinskaya nella prima serie (51"17 contro il 50"78 di Natalya Nazarova) e vittoria nella seconda serie dell'ex-velocista pura Gushchina in 50"87. Nei concorsi ancora in luce la Shkolina (due metri al Prefontaine Classic), che con 1,98 alla seconda prova vince sulla Hellebaut (1,92). Nel triplo 14,36 della Koneva (un centimetro meglio di Olesya Zabara-Bufalova). Sprint: nei 100 donne vince la stellina di St.Kitts Tameka Williams in 11"19 senza vento (pochi giorni fa a 22"45 nei 200 in patria). Siepi: non partente la primatista del mondo Galkina-Samitova, l'interesse cala e si vince con l'9'35"72 della 29enne rientrante Medvedeva, ora signora Gorchakova. Uomini: buona la vena dei quattrocentisti Trenikhin (45"51) e Krasnov (45"68 in una altra serie). A fine meeting si sono disputati i campionati nazionali dei 10000 metri, validi anche come selezione olimpica: vittoria sonante per la Grechishnikova tra le donne in 31'07"88 sulla Popkova (31'55"83) e sull'ex-campionessa europea Abitova (31'55"97). Esito scontato al maschile: Yevgeniy Rybakov (28'35"95) batte il gemello Anatoliy (28'50"75).

L'Odlozil Memorial a Praga

Altro meeting disputato nel pomeriggio, come da precedente news riguardante alcuni atleti italiani. Tra i migliori risultati della riunione, la vittoria di Silke Spiegelburg nell'asta femminile con 4,76 (migliore prestazione europea stagionale) che ha superato la ceka Ptacnikova, al personale con 4,72, e il 54"43 della Hejnova nei 400 ostacoli, che ha interrotto l'imbattibilità stagionale di Vania Stambolova, reduce da numerosi successi (conditi da crono-super) in Turchia. Nella gara maschile 49"02 del mozambicano Couto. Stanca la Spotakova, al rientro dalla Diamond League di New York, che ha vinto con un normale, per lei, 65,88.

New York: Rudisha e non solo

L'1'41"74 di David Rudisha nell'Adidas Grand Prix di New York (Samsung Diamond League, l'ultima tappa dopo quella di Oslo dove ha furoreggiato ancora Bolt in 9"79) è la nona prestazione assoluta di sempre, e porta a sette le prestazioni del kenyano tra le migliori tredici nella storia degli 800 maschili. Il meeting di sabato ha prodotto alcuni primati mondiali stagionali e ha sancito il ritorno in pista dell'attesissimo Tyson Gay, il cui 10"00 contro un metro e mezzo di vento sfavorevole va letto in chiave molto positiva per il proseguimento della stagione. Tra le cose più interessanti, la più sorprendente è certamente l'exploit di Churandy Martina, che ha battuto di quattro millesimi il giamaicano Ashmeade (19"94 per entrambi). Per Martina, ex-portabandiera delle Antille Olandesi, è il nuovo record d'Olanda e la sesta prestazione europea di sempre. Per l'altro giamaicano Weir, terzo in 20"08, si tratta del terzo primato personale in tre gare. Nelle altre gare maschili, non si ferma la favola del 18enne quattrocentista dominicano Santos, che ha battuto Wariner in 45"24. Nel salto in alto doppio magnifico 2,36 di Jesse Williams e del britannico Grabarz (primo a Roma), a un centimetro dal mondiale stagionale di Ukhov, salito a 2,37 quarantott'ore prima in Polonia.

Nelle gare femminili, strepitoso record africano della giavellottista sudafricana Viljoen (69,35), che dopo il bronzo mondiale di Daegu continua a fare sul serio. Stavolta la primatista del mondo Spotakova, superata dalla Viljoen dopo aver pensato di poter vincere la gara con l'apertura di 68,72, non ha riacciuffato la vittoria in extremis come all'Olimpico, aggiugendo un solo centimetro al miglior lancio di giornata (68,73).

Un'altra miglior prestazione mondiale stagionale è stata ottenuta dalla campionessa del mondo di salto con l'asta Murer (4,77), che sta quadrando il cerchio dopo le sconfitte di inizio stagione.

Tra gli altri risultati, cose eccelse, come l'incredibile passo della etiope Magiso (ancora da primato nel giorno del suo ventesimo compleanno in 1'57"48, il terzo record d'Etiopia in quattro gare), il grande sprint femminile tra missili di piccola taglia (la Fraser-Pryce fulminea in partenza vince in 10"92 batte la Madison, al personale con 10"97, e la Jeter), e soprattutto il favoloso 22"09 con cui Sanya Richards-Ross ha regolato fior di duecentiste "vere", migliorando il crono più veloce della stagione. Ancora: Rypakova in orbita con 14,71 nel triplo, e Savigne in crisi perdurante (14,08), Defar che perde ancora (stavolta dalla Dibaba nei 5000, e di oltre sei secondi). Chiudiamo con l'uomo più atteso dopo i tempi da folgore di Usain Bolt in Europa, il campione del mondo dei 100 Yohan Blake, che ha sciorinato il solito magnifico finale vincendo e convincendo in 9"90 dopo essere stato sorpreso dalla grande partenza di Bledman, attualmente il numero uno di Trinidad (9"93).

NCAA, vento ballerino

Quattro giorni di gare al Drake Stadium di Des Moines con molte cose interessanti e la vera disdetta, per i prim'attori delle gare di velocità, di aver sbattuto contro una robusta parete di vento proprio sul più bello, cioè in occasione delle finali. Peccato perché le premesse di fuochi d'artificio c'erano tutte, visti alcuni risultati nel turno preliminare (9"96 di Harry Adams sui 100, 22"19 di Kimberlyn Duncan nei 200). Tra le cose migliori da segnalare, il gran ritorno di Tony McQuay nei 400 (lo scorso anno vinse anche i Trials), che dopo il 44"67 del primo turno ha migliorato il personale con 44"58, accompagnato sotto i 45 secondi anche da Michael Berry (44"75) e Gil Roberts (44"99), e lo storico doppio successo su 100 piani e 110 ostacoli per il giamaicano Andrew Riley. Magnifica la finale dei 100 uomini, con tre atleti in mezzo centesimo di secondo, divisi da un niente e tutti in 10"28 contro quasi due metri e mezzo di vento. Condizioni ancora peggiori nella finale dei 200 (quattro metri virgola due di handicap ventoso), parametri che rendono il 20"40 del vincitore Maurice Mitchell qualcosa di notevole.

Ricordiamo ancora la vittoria di Marquise Goodwin nel lungo con 8,23, il 2,34 di Kynard nell'alto, e nelle gare femminili l'11"10 della 20enne Gardner (contro un metro e sette), e il 50"95 della 19enne Spencer sui 400. Si sono contate anche tre affermazioni di atleti europei: la greca Stefanidi nell'asta, la triplista ucraina Demydova e il martellista tedesco Ziegler. Tra i migliori tempi prima dell'opposizione di Eolo, vanno ricordati nei 100 piani il 10"02 di Riley, e a seguire 10"03 di Mitchell, 10"04 di Hyman (ancora un altro record delle Isole Caimane), 10"05 di Silmon, e nei 100 ostacoli 12"71 della Owens, 12"73 della Rollins e 12"78 di Chelsea Carrier (in finale 12"89 di Christina Manning, vento a -3). I teams: Florida al primo successo in campo maschile, di strettissima misura sulla Louisiana. Ben più consistente l'affermazione femminile della stessa Louisiana sulla favorita Oregon University. Nell'ultima giornata, anche fior di staffette, con la Florida dei maschi al mondiale stagionale in 3'00"02 con McQuay ultimo frazionista.

Campionati Iberoamericani, Brasile su tutti

Con 44 medaglie (quattordici d'oro) il Brasile ha dominato i Campionati Iberoamericani di Barquisimeto, in Venezuela. Tra i risultati migliori, 45"59 di Henriques sui 400, 2,28 del colombiano Miller nell'alto, 20"34 dell'ecuadoregno Quinonez sui 200 e 18,84 della pesista carioca Arcanjo. Il lanciatore argentino Lauro, finalista mondiale indoor nel peso, ha fatto doppietta con 20,13 e 63,55. Sempre nei lanci, primato sudamericano della brasiliana Andressa de Morais nel disco con 64,21. Cuba fa faville nella 4x400 in 3'00"43, il crono più rapido dell'anno per una squadra nazionale dopo il 3'00"15 degli americani a Philadelphia.

Lanci, Alekna fa sul serio

E' l'uomo delle cifre tonde: 40 anni, 200 centimetri di altezza, 130 chili di peso.

La quarta cifra tonda, i 70 metri, è nel mirino, viste le ultime uscite: prima il 68,79 di Bellinzona, poi il 69,04 di Villeneuve d'Ascq sabato scorso, record europeo master, misure che il leggendario lituano, due volte oro olimpico e due volte campione del mondo di lancio del disco, non raggiungeva da tre stagioni. Era dato in fase fisiologicamente calante, e invece sta riportando d'attualità il mito di un altro grandissimo immortale della specialità, il più grande di tutti, Al Oerter. Nel meeting francese parecchie cose interessanti: Paul Kipsiele Koech ha proseguito la vittoriosa campagna europea nelle siepi affermandosi in 8'06"71 sull'argento olimpico uscente Mahiedine Mekhissi-Benabbad (8'10"90), l'altra star francese della velocità Vicaut si è imposto in 10"15 (nel prossimo fine settimana sfiderà Lemaître ai campionati nazionali di Angers), mentre Jonathan Borlée ha perso sui 400 (45"38) dal francese Fonsat (45"30).

Cose turche

Negli ultimi giorni in particolare, ma già in precedenza, l'atletica turca ha sfornato sorprese a iosa: dopo la vittoria dell'ex-kenyano Polat Kemboi Arikan nella Coppa Europa dei 10000 (dove ha stabilito il nuovo record europeo under 23), sono arrivate le imprese cronometriche della 23enne Gulcan Mingir nelle siepi (9'13"53, miglior prestazione europea dell'anno) e il 4'03"42 della non ancora ventenne Gamze Bulut sui 1500, anche in questo caso ai vertici continentali, seconda in europa dietro l'ucraina Mishchenko. Per completare il momento magico, il primato nel miglio femminile con Esma Aydemir (un'altra mezzofondista classe 1992), che in 4'31"28 ha corso il secondo miglior tempo mondiale del 2012 sulla distanza, e i tanti primati nazionali stabiliti in primavera: ricordiamo, per esempio, il 74,17 della martellista Sahutoglu, il 20,42 del pesista Atici, il clamoroso 67,50 del discobolo Olgumendiz in Coppa Campioni, l'85,60 del giavellottista Avan. Si è risvegliato anche Apak, il martellista bronzo ai Giochi di Atene, che due giorni fa ha lanciato a 77,30.

Campionati giapponesi

Tre giorni di gare a Osaka: ha esordito il campione del mondo di lancio del martello Koji Murofushi con un normale 72,85, sufficiente per l'ennesimo titolo. Serie di successi interrotta, invece, per il giavellottista Murakami, che nonostante il personale di 83,95 è stato superato dal nome emergente Dean (84,03), nipponico di padre inglese. Nella gara femminile, record della Ebihara con 62,36. Sui 200, 20"42 di Takase. A fine campionati è stata diramata la selezione che parteciperà ai Giochi di Londra: tra i nomi di maggior spicco, quelli di Murofushi, della 4x100 e dei cinquantisti di marcia in campo maschile, mentre in campo femminile i calibri di maggior preso sono rappresentati dalle maratonete Shigetomo, Kizaki e Ozaki
   
Generazione d'assalto

E' la classe 1994, che dopo l'etiope Aman e i kenyani Kosencha e Kitum (tutti nel top-10 stagionale degli 800 maschili) presenta ora Nijel Amos (Botswana) che a Mannheim si è migliorato fino a 1'43"11. Nel meeting tedesco volano anche, tra gli atleti di casa, il nero sui 200 in Menga in 20"33, la ritrovata Nytra sugli ostacoli in 12"74 e la campionessa europea dei 100 Sailer in 11"19.

I campionati russi dei 20 km di marcia

Domenica a Mosca, con percorso attorno allo stadio Luzhniki, dove si disputerà la gara iridata 2013: titoli a Morozov in 1h19'51" (ma il nome del terzo uomo per la 20 km olimpica da affiancare a Borchin e Krivov è ancora da decifrare), mentre nella 20 km donne si è imposta Anisya Kirdyapkina in 1h27'43" sulla Sokolova (1h28'05"). Morozov ha preceduto Ruzavin e Strelkov. Notizia dal gruppo del coach Chagin: Deniz Nizhegorodov è infortunato e salterà Londra.

Ultime dal mondo

Nell'Harry Jerome Classic di Vancouver 12"76 nei 100 ostacoli dell'eptatleta canadese Zelinka e 21,24 di Dylan Armstrong nel peso. Canadesi su di giri anche nel giavellotto donne (record della Gleadle con 61,15) e uomini (Moss a 80.43). Nei 1500 a firma USA il bronzo mondiale Centrowitz perde da Wheating (3'35"89). Il numero uno del decathlon internazionale Ashton Eaton corre i 400 metri e li perde ma in 45"87, sua seconda prestazione della carriera. In Europa, si è rivisto il saltatore in alto cipriota Ioannou, abbonato ai podi importanti, che ha esordito con 2,30 ai campionati nazionali. Infine, in Germania, ancora lanci d'autore a St.Wendel: il campione olimpico polacco Majewski ha battuto il campione del mondo Storl nel peso (21,21 contro 21,11), l'altro campione del mondo Harting ha vinto il disco con 66,44 e la giavellottista Obergföll si è portata a 67,04.



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