Mondo: NCAA spettacolo in Texas

13 Marzo 2017

Kerley e Coleman giganti su 400 e 200 ai campionati universitari USA. Record mondiali under 20 di Duplantis (asta a 5,82) e Cunningham (7.40 sui 60hs).

di Marco Buccellato

La stagione indoor 2017 si è conclusa con i campionati universitari USA a College Station e il New Balance Nationals di New York, con tre primati mondiali junior. Nella rassegna NCAA i titoli sono andati per la prima volta al team maschile di Texas A&M, che ha festeggiato nell'impianto casalingo, mentre per la settima volta sulle ultime otto edizioni il titolo femminile è andato al fortissimo Oregon con distacco abissale. Incertissimo l'esito maschile fino alla conclusiva staffetta, in cui Mylik Kerley con una frazione in rimonta da 45.39 (3:02.80, quinta prestazione di sempre) ha surclassato l'ultimo frazionista del team della Florida, di 1.3 secondi, dando il successo a Texas A&M in 3:02.80 e il primo, storico successo (per mezzo punto) a un team mai salito in vetta alla classifica maschile.

LAHBI CON LA 4x400 DELL'ALABAMA - Nella serie migliore della staffetta uomini, oltre a Texas A&M e Florida c'era anche il quartetto dell'Alabama con Jacopo Lahbi in terza frazione (terzi in 3:06.06, ottavi nel summary ranking), con questi parziali: Bowden 48.55, Gayle 45.35, Lahbi 46.87, Richards (velocista di Trinidad che ha corso i 200 in 20.31) 45.29. Lahbi chiude la stagione invernale con un brillante bilancio in staffetta, vantando con identica formazione 3:02.92 (dodicesima prestazione di sempre considerando anche le piste giganti) a Nashville e 3:04.73 a South Bend (entrambi gli impianti hanno pista oversized). Italia rappresentata nelle finali NCAA anche da Eleonora Omoregie (Florida), che ha chiuso undicesima la prova di salto in alto con 1,76, condizionata nei giorni precedenti alle finali da un infortunio che ha reso necessarie cure fisioterapiche (gara vinta con 1,93 da Madeline Fagan). La Omoregie chiude l'inverno con la sesta performance tra le atlete di categoria under 23 in Europa.

KERLEY E COLEMAN UOMINI-JET - Gare con esiti favolosi: Fred Kerley ha finalmente violato il muro dei 45" sui 400 indoor, una parete che scricchiolava da alcune settimane viste le prestazioni del 22enne protagonista del doppio giro 2017. L'atleta di Texas A&M prima dominato la batteria in 45.10 poi stravinto la sua serie di finale in 44.85, crono che ne fa il quarto di sempre dietro Clement, Johnson e James (l'ultimo a correre più veloce di Kerley, sei anni fa) e davanti a LaShawn Merritt, un poker di olimpionici. Formidabile anche l'uno-due di Christian Coleman, sprinter del Tennessee che ha fermato il cronometro a 6.45 sui 60 piani e a un magnifico 20.11 sui 200. Se il 6.45 eguaglia il mondiale 2017 di Ronnie Baker e pareggia la sesta prestazione di sempre, il 20.11 sul giro manca di un solo centesimo il primato nazionale indoor di Wallace Spearmon e resta dietro anche e solamente al record mondiale (19.92) di Frankie Fredericks. In soldoni, il miglior 200 degli ultimi 12 anni.



MONDIALI STAGIONALI DALLE DONNE - Scatenata anche Raven Saunders, la 21enne pesista che si è ripresa il vertice mondiale sottrattole da Anita Marton a Belgrado, con un lancio da 19.56, primato NCAA e quarta prestazione USA all-time. Mondiale stagionale (doppio per il cronometro) anche dalla serie migliore dei 400 donne, 51.07 per Shakima Wimbley e Kendall Ellis, e nella 4x400 femminile (3:27.03 di South California). Una sensazionale prestazione di Deajah Stevens nelle batterie dei 200 è stata vanificata dall'invasione di corsia che le è costata squalifica e probabile titolo oltre a un clamoroso record nazionale (22.28, cinque centesimi meglio di Gwen Torrence). Vittoria ad Ariana Washington in 22.42, primato mondiale stagionale davanti a Hannah Cunliffe (22.53) e Deanna Hill (22.54), anche loro sotto al precedente limite 2017 di 22.65, amarezza ulteriore per la proprietaria Stevens.

CHESEREK MISTER NCAA - Il keniano con la divisa dell'Oregon ha vinto i 5000 e i 3000 ma ha perso nettamente sul miglio, portando però all'incredibile numero di diciassette i titoli universitari conquistati in carriera, un record difficilmente eguagliabile. Tra gli altri risultati, 21,27 dell'egiziano Hassan nel peso (21,30 due settimane fa), un nuovo 5,70 dell'astista junior Chris Nilsen, 6,90 della lunghista Sha'keela Saunders e 4.682 punti di Kendell Williams (quarto titolo) nel pentathlon. Al maschile bellissimo eptathlon vinto da Devon Williams con 6.177 punti davanti al neo-primatista britannico Tim Duckworth (6.165) autore di una due giorni sensazionale fino al crollo finale sui 1000 metri (terzultimo in un impalpabile 3:04.24).

TRE PRIMATI MONDIALI JUNIOR A NEW YORK - Nei New Balance Nationals doppio primato per l'ostacolista bianco Trey Cunningham, che sui 60hs con barriere da 99 cm ha corso in 7.45 in batteria e in 7.40 in finale. A inizio stagione Cunningham aveva già migliorato il limite mondiale di categoria in 7.49. Il colpo più grosso l'ha però fatto Armand Duplantis, che con 5,82 ha migliorato il record mondiale under 20 nella combinata indoor-outdoor, il record nazionale di Svezia e (curiosamente) anche il limite statunitense junior. Figlio di Greg Duplantis (migliorato anche il primato di famiglia), Armand ha il doppio passaporto e la federazione USA ha già fatto sapere che potrebbe omologare come record nazionali di categoria i numerosi primati stabiliti dal 18enne nel corso dell'inverno (5,72, 5,75 e ora 5,82). Da notare anche il 51.66 di Sydney McLaughlin sui 400, quarta prestazione mondiale dell'anno e migliore nella categoria under 20.

KIRWA, CADUTA E TRIONFO - L'argento olimpico e bronzo mondiale di maratona Eunice Kirwa (Bahrain) ha vinto per la terza volta la maratona di Nagoya in un eccellente 2h21:17, record della corsa e primato nazionale (2h22:08, sempre suo e sempre a Nagoya).

Caduta allo start, non si è persa d'animo e ha migliorato anche il personale assoluto, poiché da keniana, cinque anni fa, corse in 2h21:41. Eccellente il doppio split di 1h10:21 e 1h10:56. Dietro di lei grande prestazione della debuttante Yuka Ando, il cui 2h21:36 ne fa la terza di sempre nelle liste giapponesi sulla distanza. Record della corsa anche a Barcellona, con successo dell'etiope Helen Bekele in 2h25:04 e sorpresa ancora maggiore nella 42 km uomini, dove il keniano Jonah Chesum, atleta paralimpico, si è imposto in 2h08:57. Nelle altre gare rilevanti del weekend, 59:56 di Geoffrey Yegon nella mezza maratona de L'Aja (esordio di Paul Kipsiele Koech, quinto in 1h01:03), e altra sorpresa al femminile con vittoria della svizzera Fabienne Schlumpf in 1h10:17, brava a imporsi sull'olandese di origini keniane Elizeba Cherono (1h10:20). Dagli USA, titolo nazionale dei 15 km a Jordan Hasay (49:28, esordirà in maratona a Boston) e a Leonard Korir (43:23).

TONTODONATI A JUAREZ - Prima tappa messicana per lo IAAF Challenge di Marcia. Nella notte si è disputata la prova di Ciudad Juarez con numerosi atleti al via. Molti i messicani, per i quali la prova era indicativa per la composizione della squadra che prenderà parte alla Coppa Panamericana. A vincere è stato Eider Arevalo con un tempo finale 1h22:29. 18ma piazza per l'azzurro Federico Tontodonati (Aeronautica/CUS Torino) che ha così concluso il mese di preparazione ad alta quota a Città del Messico insieme alla nazionali messicana e svedese. Il torinese, sceso dall’altura il giorno prima della competizione, chiude in 1h26:01; un test per lui da cui ha ricevuto buone indicazione anche se è soddisfatto a metà: “Nei primi km ho seguito gli atleti al comando, poi ho gestito la gara come avevo immaginato, anche se speravo di andare più veloce. Evidentemente non sono ancora in forma”. Ora l’azzurro rientrerà in Italia e il prossimo appuntamento saranno i Campionati Italiani sui 20km di Cassino il prossimo 26 marzo. Gran festa per il successo casalingo nei 20 km donne dell'argento olimpico Maria Guadalupe Gonzalez, prima in 1h28:59 sulla primatista nazionale brasiliana Erica de Sena (1h30:49) e sulla portoghese Ana Cabecinha (1h31:47).

OUTDOOR, PROVE D'ESTATE - Sud Africa in prima pagina con il lunghista Luvo Manyonga che è atterrato nei pressi del record nazionale con 8,46 e con un salto nullo misurato intorno agli 8,70. Il primatista mondiale dei 400 metri Wayde van Niekerk ha corso gare di sprint in 10.12 e 20.45. In Botswana prima uscita per Baboloki Thebe sui 400 (44.89) e rientro dopo la sospensione per l'ex-iridata Amantle Montsho (52.00). Dalla Giamaica, 10.06 per Kemar Bailey-Cole, dall'Australia belle volate degli sprinters giapponesi Yoshihide Kiryu (10.04) e Ryota Yamagata (10.06).

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