Mondo: McCartney record in sei mosse

21 Dicembre 2015

Le neozelandese firma il primato mondiale junior dell'asta con 4,64. In attesa del decollo indoor, Lavillenie apre con 5,71. Tanti i big del mondiale di Pechino premiati nei polls di fine anno..

di Marco Buccellato

L'anno solare si congeda con un record mondiale vero, registrato nella stagione australe di Auckland da Eliza McCartney. La 19enne astista neozelandese, un anno fa bronzo mondiale junior a Eugene, ha saputo cogliere all'ultima occasione, prima di approdare alla categoria superiore, il primato mondiale junior,  portandolo a 4,64, un centimetro più di quanto realizzato dalla svedese Angelica Bengtsson quasi cinque anni fa a Stoccolma in una gara indoor. La miglior prestazione mondiale all'aperto, invece, risaliva al maggio di quest'anno con il 4,61 firmato dalla russa Alyana Lutkovskaya (oro iridato junior a Eugene), che a sua volta aveva aggiunto due centimetri al 4,59 ottenuto in febbraio dall'australiana Nina Kennedy, che a Eugene si classificò quarta gareggiando da allieva.

La progressione della McCartney non è stata esente da errori su quote che, in precedenza, aveva valicato una manciata di volte. Ingresso a 4,40 con successo alla terza prova, poi la scalata al record coronata da ampia luce tra sé e l'asticella, ancora alla terza prova. Appena un mese fa, la neozelandese aveva portato il personale a 4,50. In quell'occasione il suo entourage aveva tenuto in serbo un'ultima apparizione entro la fine dell'anno per provare a giocarsi il primato. Mission is possible.

Lavillenie esordio con 5,71

La specialità dell'asta ha vissuto nel weekend anche il primo meeting invernale del primatista mondiale Renaud Lavillenie, che nella consueta sede dicembrina di Aulnay-sous-Bois ha vinto la gara con 5,71 alla seconda prova dopo due valicamenti senza problemi a 5,51 e 5,61. Infruttuose le successive tre rincorse a 5,83. I tre connazionali che hanno registrato 5,61 sono Jerome Clavier, Kevin Menaldo e Valentin Lavillenie. Nella gara femminile, vinta da Vanessa Boslak con 4,42, prova incolore di Marion Lotout, appena 4,06.

Nel circuito dell'asta bollono grosse cose in pentola: a metà gennaio rientrerà il 39enne vice-campione olimpico Björn Otto, fermo da due stagioni per problemi fisici, che troverà alla prima uscita Raphael Holzdeppe, iridato a Mosca, e il polacco Lisek, bronzo a Pechino 2015. Il 23 gennaio a Rouen scontro diretto tra Lavillenie e il neo-campione mondiale Shawn Barber con Lisek terzo incomodo. In febbraio a Karlsruhe altra gara da vertigini con Lavillenie e Holzdeppe.

Cross: Spagna e Belgio

Le orme vincenti del XXXVI Cross Internacional di Venta de Baños sono di matrice etiope, ma il vincitore del cross uomini, Aweke Ayalew, gareggia per il Bahrain da quasi tre anni. In una prova condizionata da temperature molto basse e pioggia, Ayalew l'ha spuntata a fatica contro l'ex-connazionale Tamirat Tola, uomo da 2:06:17 nella maratona. E' un'etiope vera la vincitrice femminile, Alemitu Haroye, che ha avuto meno problemi nel liberarsi anzitempo della compagnia della spagnola, anche in questo caso ex-etiope, Trihas Gebre. Nella CrossCup di Bruxelles pari e patta tra continenti: l'Africa firma il successo maschile con un altro etiope, Dame Tasama, l'Europa mette la freccia al femminile con l'irlandese ex-campionessa d'Europa Fionnuala McCormack-Britton. Quarta la neo-campionessa d'Europa under 23 Louise Carton.

Gli atleti dell'anno: outside Europe

La lista è lunga: iniziamo dallo scontato riconoscimento formalizzato dalla federazione giamaicana a Usain Bolt e Shelly-Ann Fraser-Pryce. Restando nell'area americana, l'organismo ufficiale del Nord e Centro America ha insignito del titolo di atleti dell'anno Ashton Eaton e Yarisley Silva, che ha avuto più preferenze della stessa Fraser-Pryce.

I migliori atleti NCAA del 2015 sono invece il lunghista-triplista Marquis Dendy e la sprinter Jenna Prandini. In Giapone il premio di atleta dell'anno è andato al marciatore Takayuki Tanii, bronzo ai mondiali di Pechino sui 50 km.

Gli atleti dell'anno: inside Europe

Non poteva che essere Dafne Schippers il nome della sportiva dell'anno in Olanda, quasi un plebiscito. Lo stesso ricoscimento, in Germania, è toccato alla campionessa mondiale di getto del peso Christina Schwanitz, ma con una vittoria "centimetrica" sull'altra iridata tedesca del settore lanci, la giavelottista Katharina Molitor, sconfitta per soli quattro voti. I British Sports Awards sono stati assegnati anche in questo caso a due atleti vincitori di una medaglia d'oro nel campionato mondiale disputato in Cina, Greg Rutherford (lungo) e Jessica Ennis-Hill (eptathlon), al quarto riconoscimento che le permette di eguagliare Paula Radcliffe. La regina delle prove multiple si è invece classificata terza nel Poll indetto dalla BBC per la personalità sportiva del 2015, dove ha trionfato il tennista Andy Murray. Qui, Rutherford si è piazzato solo nono, dietro Mo Farah, appena settimo.

Ora l'Est: un altro marciatore, come in Giappone, è stato premiato come atleta dell'anno. Palriamo naturalmente dello slovacco Matej Toth, oro sui 50 km a Pechino. In Croazia la discobola Sandra Perkovic è stata nominata per il quarto anno consecutivo sportiva nazionale dell'anno, davanti a Blanka Vlasic. Identico ricoscimento è toccato in Serbia alla lunghista Ivana Spanovic, oro europeo indoor a Praga e medaglia di bronzo ai mondiali di Pechino.

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