Mondo: Kejelcha dalla beffa al record

04 Marzo 2019

Dopo aver sfiorato il record mondiale indoor del miglio a New York e fallito quello dei 1500 a Birmingham, l'etiope Yomif Kejelcha ha centrato il Mile World Record a Boston in 3:47.01.

di Marco Buccellato

Il target era doppio, come la doppia delusione. Yomif Kejelcha era rimasto a un centesimo dal primato del mondo indoor del miglio ai Millrose Games di New York, poi aveva lanciato la volata di Samuel Tefera a Birmingham sui 1500 metri della tappa britannica del World Indoor Tour, fallendo un altro tentativo di primato, centrato invece dal giovanissimo connazionale. In entrambi i casi, c'era da abbattere i limiti stabiliti da Hicham El Guerrouj. Questo, il nodo dell'ultimo tentativo intrapreso da Kejelcha ieri nell'impianto universitario di Boston, in una gara appositamente allestita a conclusione del Bruce Lehane Invitational. Il record stavolta è arrivato (3:47.01), con tre pacemakers incaricati di portare Kejelcha sotto il limite di 3:48.45 del campionissimo marocchino, stabilito 22 anni fa. L'etiope, due volte campione del mondo indoor dei 3000 metri, ha preso l'iniziativa prima dell'abbandono della terza lepre, a metà gara, riuscendo a sottrarre ben un secondo e quarantaquattro centesimi al record del mondo, anche se a due giri dalla fine il vantaggio era di un secondo più consistente.

TEFERA RESISTE - Non è riuscito invece, Kejelcha, a prendersi anche il record mondiale dei 1500 metri, nell'intermedio. Il 3:31.25 ottenuto di passaggio migliora il personale di 3:31.58 (ottenuto nella gara di Birmimghan), e lo avvicina ancora a El Guerrouj (3:31.18) e al neo-detentore Tefera (3:31.04).

Nella scia di Kejelcha, enormi miglioramenti dei piazzati: il miler USA Johnny Gregorek si è collocato in sesta posizione nelle liste all-time indoor del miglio in 3:49.98 (3:35.21 ai 1500), mancando di nove centesimi il primato nazionale di Bernard Lagat. Terzo e quarto Sam Prakel (3:50.94, decima prestazione all-time) e Henry Wynne (3:51.26, quindicesima).

CHE SETTIMANA ETIOPE! - Kejelcha negli USA, maratoneti a Tokyo. Un weekend da Etiopia-pigliatutto, con doppia firma nella Tokyo Marathon orfana della partecipazione di Kenenisa Bekele, headliner poi fermato da una frattura da stress. Sotto la pioggia, con basse temperature, ha vinto il favorito Birhanu Legese in un eccellente 2h04:48, precedendo il top runner keniano, all'esordio sui 42 km, Bedan Karoki (2h06:48), e l'altro keniano Dickson Chumba (2h08:44). Grandi crono anche in profondità nella maratona donne, vinta da Ruti Aga in 2h20:40. L'etiope aspirava a un ben più scintillante 2h18:30, ma può ritenersi soddisfatta delle cifre del display alla luce delle condizioni poco favorevoli. Podio completato, come detto con tempi ancora una volta superlativi, dalle connazionali Helen Bekele Tola (2h21:01) e Shure Demise (2h21:05), che hanno lasciato le briciole all'ex-primatista mondiale di mezza maratona Florence Kiplagat (2h21:50), prima delle keniane al traguardo.

SPRINT INATTESI - Dopo il primato cubano eguagliato a 42 anni di distanza da Roberto Skyers (9.98), ecco altri sprint da notizia per ragioni diverse. Il primo, in Sud Africa, è collettivo.

A Stellenbosch, il display ha segnato, con vento contrario di 0,8, 10.03 per Shaahid Motala, 21 anni, miglioratosi di tre decimi, 10.14 per Chederick van Wyk, progresso "normale" di quattro centesimi, e 10.17 per Theodor Young, mai sceso prima sotto i 10.50! All'insolita festa della velocità, l'invito è esteso anche alla giamaicana Tia Clayton, una ragazza di soli 14 anni (nata nell'agosto del 2004), che a Spanish Town ha corso i 100 metri in un sensazionale 11.37 (con vento nella norma), il crono più veloce mai registrato nella sua fascia d'età, bissando poi sui 200 in 23.77 con oltre un secondo di miglioramento. Restando nell'area dei teenagers o giù di lì, impresa del neozelandese Sam Tanner, che nel meeting intitolato al grande Peter Snell ha corso il miglio in 3:58.41, il miglior crono nazionale di un 18enne, e inferiore a quello di una firma divenuta poi più che prestigiosa. Quella di Nic Willis.

PREVIEWS: NAGOYA, FARAH & NCAA - Altra maratona, con crono attesi intorno alle 2h20, domenica a Nagoya. La classica 42 km femminile giapponese vedrà al via Meseret Defar, alla seconda esperienza sulla distanza, e keniane di primo livello quali Valary Jemeli e Visiline Jepkesho. Sempre in Giappone, la maratona di Otsu con l'ugandese che vinse mondiali e Olimpiadi in due anni, Stephen Kiprotich. In europa, il ritorno di Mo Farah, impegnato nella mezza maratona di Londra, vinta un anno fa nell'edizione inaugurale. Indoor: la stagione si chiude con l'attesissima edizione degli NCAA statunitensi, quest'anno nel teatro dell'università dell'Alabama, a Birmingham.

SEGUICI SU: Instagram @atleticaitaliana | Twitter @atleticaitalia | Facebook www.facebook.com/fidal.it



Condividi con
Seguici su:

Pagine correlate