Mondo: Huddle, la vittoria in cassaforte

05 Ottobre 2015

La quarta dei mondiali sui 10000 vince il terzo titolo USA su strada in un mese per dimenticare la beffa di Pechino. Vittorie di Edna Kiplagat a Glasgow e di Samuel Kosgei a Kosice. Domenica fari puntati sulla maratona di Chicago.

di Marco Buccellato

Stavolta ha recitato da solista per assicurarsi la vittoria e mettersi al riparo da sorprese: è la storia di Molly Huddle, una delle migliori mezzofondiste USA delle ultime stagioni, che sabato a St-Paul in Minnesota ha vinto il titolo nazionale delle dieci miglia a tempo di record (51:44, terza prestazione mondiale 2015 sulla distanza), relegando a quasi un minuto e venti secondi la seconda classificata. Favorita per il titolo sì, e senza avversarie particolarmente titolate a parte la campionessa uscente Bawcom, ma la Huddle ha corso con l'intenzione di mettere subito il successo al sicuro e non rivivere la bruciante esperienza di Pechino: esultante a un metro dal traguardo per la medaglia di bronzo ormai a portata di mano dietro Vivian Cheruiyot e Gelete Burka sui 10000 metri, la Huddle si fece beffare proprio sull'arrivo da Emily Infeld, compagna di squadra nel team statunitense, che l'aveva tallonata nella lunga volata per le medaglie per poi affiancarla e superarla nell'attimo fuggente, sul photofinish. Nove centesimi di scarto, medaglia fuggita come quell'attimo e finita sul collo della Infeld.

Col tempo ottenuto sabato la Huddle ha sottratto oltre un minuto e mezzo al precedente limite del campionato nazionale USA sulla distanza. Dopo la beffa di Pechino, ha collezionato titoli nazionali: prima delle dieci miglia, aveva vinto anche ai campionati su strada dei 20 chilometri e dei 5 chilometri, vincendo di un minuto nella prima occasione e di cinque secondi nell'altra. Tra gli uomini si è imposto Samuel Chelanga in 46:47. Nella maratona delle città gemelle Minneapolis-St.Paul, disputata ieri, vittorie africane di Dominic Ondoro (kenyano, 2:11:16) e Serkalem Abrha (Etiopia, 2:31:40).

La vecchia Kosice fa sempre buon brodo

Anche quest'anno la Peace Marathon slovacca di Kosice, la corsa più vecchia d'Europa, ha archiviato un bel risultato firmato dal kenyano di turno, nella fattispecie Samuel Kiplimo Kosgei, alla seconda affermazione della carriera sui 42 km. Il 29enne. già primatista del mondo sui 25 km su strada nel 2010 a Berlino (1:11:50), ha vinto la 92ª edizione della classica di inizio ottobre in condizioni atmosferiche quasi ideali, mancando di soli sei secondi il record della corsa di Lawrence Kimaiyo (2:07:01), ma firmando per quaranta secondi il nuovo personale in 2:07:07, ventesima prestazione al mondo nel 2015. Alle sue spalle il corposo progresso di Collins Tanui, altro kenyano semisconosciuto, che si è migliorato di circa otto minuti centrando un eccellente 2:08:08 alla seconda maratona della carriera. Nella corsa femminile 2:35:33 della etiope Mulu Diro Melka, migliore tra le iscritte. E' il quarto anno di fila che la corsa di Kosice produce ottime prestazioni. Lo scorso anno vinsero i kenyani Gilbert Chepkwony in 2:08:26 e Lydia Rutto in 2:28:48, due anni fa le etiopi Bekele e Lema firmarono 2:27:47 (primato femminile) e 2:28:02, mentre nel 2012, oltre al record di Kimaiyo, altri tre africani chiusero sotto le 2:08:00.



Great Scottish Run a Glasgow, vincono Edna Kiplagat e Kipsiro

Bis di Edna Kiplagat che ha vinto per il secondo anno consecutivo la mezza maratona scozzese in 1:08:21. Lo scorso anno la due volte campionessa del mondo di maratona, a Daegu 2011 e a Mosca 2013, davanti all'azzurra Valeria Straneo, si impose in 1:07:57, record della corsa. La Kiplagat ha preceduto la rientrante Doris Changeiywo (1:09:50) e le britanniche Gemma Steel (1:09:56), a lungo in lotta per il secondo posto, e la campionessa europea dei 10000 metri Jo Pavey, quarta in 1:09:58, record nazionale Master abbassato di 1:46. Per il terzo anno consecutivo, invece, ai kenyani sfugge il successo nella mezza maschile. Stavolta è toccato all'ex-campione del mondo di cross Japhet Korir, solo terzo e battuto sia dall'ugandese, medaglia d'oro sui 10000 ai Giochi del Commonwealth, Moses Kipsiro (1:02:18) che dal 23enne britannico Callum Hawkins (1:02:42), che lo ha preceduto di circa trenta secondi. L'anno scorso si impose il sudafricano Mokoka, due anni fa Sua Maestà Haile Gebrselassie.

Le altre maratone del fine settimana

La 6ª edizione della "Corri a Lione" è stata vinta dal kenyana Nixon Machichin (2:08:22 di personale, vincitore a Venezia due anni fa) in un buon 2:10:15, superando nel tratto finale l'etiope 22enne Herpasa Negasa (2:10:17, personale). Altre firme kenyane nella danese Odense, autore Julius Karinga in 2:11:21, a Bruxelles (2:14:40 di Geoffrey Kipkoech), a Bucarest (2:13:16 di Patrick Kimeli) e a Colonia (2:16:03 di Benson Waweru). Dove non hanno vinto i kenyani si sono imposti gli etiopi, come a Sofia (2:16:40 di Samuel Demie) e nell'austriaca Bregenz (2:13:43 di Tadesse Dabi). A Sofia record femminile di Rebecca Korir in 2:32:36. Ai campionati ucraini di Bila Tsverka discreti risultati del vincitore maschile Ihor Olefirenko (2:12:04) davanti alla vecchia conoscenza Sitkovskyy (2:12:20). La maratona malese di Kuala Lumpur è stata annullata a causa dei livelli di inquinamento atmosferico saliti ben oltre il limite di guardia nell'area, come accaduto anche a Singapore, non molto distante.

La striscia di Philip Langat

Per la terza volta, non consecutiva, il kenyano 25enne Philip Kiprono Langat ha vinto la mezza maratona olandese di Breda in 1:01:06, a un minuto dal personale ottenuto tre settimane fa a Copenhagen, dove fu sesto. Anche la vincitrice della mezza femminile aveva già vinto a Breda (nel 2011): è Elizeba Cherono, 27 anni, sesta a Copenhagen a settembre come Langat, che ha chiuso in 1:10:10 (personale migliorato di cinque secondi) ed è in attesa della naturalizzazione olandese. Mezza maratona gallese a Cardiff con discreti 1:02:06 di Benjamin Siwa e 1:11:29 di Lenah Jerotich, naturalmente kenyani. Le due mezze disputate in Kenya, a Eldoret e Laikipia, sono state vinte rispettivamente da Sammy Kirui (1:02:41) e Caroline Jepchirchir (1:14:01) e da Michael Mutai (1:01:51) e Jackline Chepngeno (1:11:50).



Toth chiude

Il campione del mondo dei 50 km di marcia Matej Toth ha corso il primo chilometro della maratona di Kosice e poi ha percorso un tratto del percorso insieme al fratello e al padre, a 48 ore dall'ultima uscita stagionale ufficiale: si è imposto sulla distanza dei 5 km a Nitra, sua città natale, nell'8ª edizione del meeting internazionale di marcia disputato in centro città, chiudendo in 19:46. E' superfluo aggiungere che Toth ha vinto anche il poll annuale che premia il miglior marciatore slovacco della stagione.

Prossima fermata Chicago

Domenica prossima la maratona di Chicago, una 42 km tra le più veloci del pianeta, che in passato ha registrato ben otto prestazioni maschili sotto le 2:05:00 e quattro femminili sotto le 2:20:00. Il primato della corsa appartiene da due anni al primatista mondiale Dennis Kimetto, che nel 2013 vinse in 2:03:45 su Emmanuel Mutai (2:03:52): L'anno scorso altro un altro "ending" entusiasmante con Eliud Kipchoge vincitore in 2:04:11, Sammy Kitwara secondo in 2:04:28 e Dickson Chumba terzo in 2:04:32. Nel 2002 Paula Radcliffe vi stabilì il penultimo record mondiale di maratona, in senso cronologico, chiudendo in 2:17:18. Per la gara di domenica si registra il forfait di Tsegaye Kebede, il primo etiope a vincere a Chicago nel 2012 in 2:04:38. Ci saranno i già nominati Kitwara e Chumba, gli altri kenyani Lucas Rotich e Wesley Korir (esperto maratoneta già vincitore a Boston e uomo politico eletto nel parlamento nazionale) e gli etiopi Regassa e Negesse.

Il cast femminile offre le etiopi Berhane Dibaba, appena 22 anni e terza un anno fa, e Yebqrual Melese, una 25enne che ha disputato otto maratone vincendone quattro e classificandosi seconda per due volte. Altre etiopi al via, Mulu Seboka e Amane Gobena. La kenyana più forte tra le iscritte è la primatista del mondo di mezza maratona Florence Kiplagat, seconda l'anno scorso all'esordio nella classica dell'Illinois. Deena Kastor si presenta alla partenza con l'ambizione di migliorare il record nazionale Master di 2:28:40, vecchio di dieci anni e ottenuto proprio a Chicago dall'ex-sudafricana Colleen De Reuck. Occhi anche su Fionnuala McCormack, che altri non è che la due volte oro europeo di cross meglio conosciuta col cognome da nubile Britton, alla seconda maratona dopo l'esordio degli Europei di Zurigo, dove fu decima.

Olanda in prima pagina

Sempre domenica due importanti appuntamenti "orange": la classica 42 km di Eindhoven, che vanta un primato maschile "pesante" (2:05:48) e le quattro miglia di Groningen, dove sono iscritti il 18enne etiope Yomif Kejelcha (vincitore dei 5000 al Golden Gala, primo nella Diamond Race, quarto ai mondiali di Pechino) e Viola Kibiwott, alla ricerca del quarto successo consecutivo (grazie a Juck, MarathonGuide, Chicago Marathon).

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