Mondo: Eaton dieci fatiche da record

25 Giugno 2012

I Trials USA promuovono Gatlin e riportano in orbita Tyson Gay. A Nairobi Rudisha è super. A Kingston scocca l'ora di Bolt, Blake e Powell

di FIDAL

Trials USA

La prima parte del programma dei Trials Olimpici USA all'Hayward Field di Eugene si è esaurita con la disputa di alcune delle finali più attese, e soprattutto con la conquista del primato del mondo di decathlon da parte di Ashton Eaton, l'uomo che ha spodestato il ceko Roman Šebrle nella cronologia della specialità. Grandi risultati in quasi tutte le gare: promozione per Gatlin e Gay nei 100 piani, k.o. di Wariner nei 400, resurrezione di Lolo Jones, successi per Sanya Richards-Ross, LaShawn Merritt, e il mezzofondista bianco Rupp.

Eaton mondiale: 9.039 punti!

Grande avvio, che lasciava persagire un risultato di proporzioni assolute, e così è stato. Dopo il prime due gare (100 piani in 10"21 e 8,23 al primo salto nella gara di lungo, entrambi migliori prestazioni all-time in una gara di decathlon), il campione e primatista mondiale indoor Ashton Eaton è riuscito nell'impresa di stabilire il nuovo record del mondo, migliorando di tredici punti il precedente limite del ceko Roman Šebrle (9.026 a Götzis nel 2001). Il 9.039 finale permette a Eaton di eguagliare Dan O'Brien, anch'egli in passato possessore dei primati mondiali di decathlon (all'aperto) e di eptathlon (indoor) e gli consente di firmare il primo record del mondo dell'anno in una specialità del programma olimpico. Questi i dettagli del nuovo primato mondiale: 10"21 nei 100, 8,23 nel lungo, 14,20 nel peso, 2,06 in alto e 46"70 nei 400 piani per la prima giornata (boa girata a 4.728 punti), poi 13"70 nei 110 ostacoli, 42,81 nel disco, 5,30 nell'asta (altro primato personale per Eaton), 58,87 nel giavellotto e 4'14"48 sui 1500, laddove per migliorare il record sarebbe stato sufficiente chiudere in 4'16"23. Con Eaton, sul podio, il campione del mondo Hardee (8.383 punti) e il 22enne Gray Horn (7.954, lontano dal minimo olimpico richiesto di 8.200 punti). Trials amari per Bryan Clay, campione olimpico uscente: prima ha centrato un ostacolo e chiuso quasi a 17 secondi la prova dei 110, poi ha steccato tre volte nel disco chiudendo per onor di firma in dodicesima posizione. Il recordman spodestato Roman Šebrle, intanto, cercherà l'ultima partecipazione olimpica della carriera tentando di ottenere il minimo nei prossimi giorni, agli Europei di Helsinki.

Gatlin e Gay, il grande ritorno

Gli esperti di Track and Field News e gli attenti osservatori dell'atletica statunitense li davano in pole position per la conquista del pass olimpico ai Trials, e così è stato: nella gara conclusiva della giornata di domenica, il campione olimpico di Atene 2004 Justin Gatlin ha vinto la finale dei 100 piani in 9"80 (vento molto amico, 1,8 metri al secondo), secondo tempo dell'anno e anche secondo crono mai realizzato nella storia dei Trials, e Tyson Gay, al secondo impegno stagionale dopo il recente ritorno in pista, è tornato a volare in 9"86 dopo un finale entusiasmante, candidandosi assieme a Gatlin come gli anti-Bolt. Terzo classificato, non senza sorpresa, Ryan Bailey (9"88 a Rieti due stagioni fa), tornato a gareggiare quest'anno dopo un anno di stop per infortunio, che ha tagliato il traguardo in 9"93, un centesimo soltanto su Michael Rodgers (9"94) e tre su Darvis Patton (9"96). Vittima illustre della finale, Walter Dix, il "terzo uomo" nei pronostici, infortunatosi in semifinale dopo una brillante batteria (10"03, ma Gatlin aveva fatto segnare un eloquente 9"90), che ha corso l'atto finale senza farsi illusioni e ha chiuso in ultima posizione.

Merritt, Jeter, Harper: le bocche da fuoco

Nelle finali dei 400 metri doppio record mondiale stagionale: nella gara maschile l'imbattuto LaShwan Merritt ha dominato in 44"12, con il campione universitario e vincitore dei Trials mondiali dell'anno scorso, Tony McQuay, secondo col primato personale abbassato a 44"49. Terzo, una sorpresa, Bryshon Nellum, sceso a 44"80. Alla luce dei recenti risultati, e di quanto visto nei turni di batteria e semifinale, l'esclusione di Jeremy Wariner non appare così clamorosa. L'ex-campione olimpico ha chiuso al sesto posto in 45"24, e può sperare di disputare i Giochi solo con la 4x400. Nella gara femminile ancora una prova strepitosa di Sanya Richards-Ross, che ha eguagliato in 49"28 il vecchio limite dei Trials (risaliva al 1984) e migliorato il primato mondiale stagionale di 11 centesimi (era suo, stessa pista). Impresa anche per DeeDee Trotter, alla terza Olimpiade (seconda in 50"02), dentro anche la McCorory in 50"43.

Carmelita Jeter e l'olimpionca dei 100 ostacoli Dawn Harper hanno contribuito a illuminare la scena della terza giornata, quella del record del mondo di Eaton nel decathlon.

La Jeter, iridata in carica nei 100 piani dopo Daegu, si è imposta in 10"92 battendo di quattro centesimi Tianna Madison (un titolo mondiale anche per lei, ma nel salto in lungo e vecchio di sette anni), e la "strana coppia" formata da Jeneba Tarmoh-Turnbull e Allyson Felix, indivisibili nemmeno coi millesimi e appaiate a 11"07. Dopo la disputa dei 200, si vedrà: una delle due potrà decidere, a seconda qualificazione ottenuta, quale gara scegliere, oppure si ricorrerà a una sfida supplementare, o si finirà nelle mani del destino, con il sorteggio. La finale dei 100 ostacoli è stata vinta dall'olimpionica uscente Dawn Harper controvento in 12"73 su Kellie Wells (12"76) e Lolo Jones (12"86), che comunque è apparsa lontana dall'atleta che ha dominato la scena fino a qualche stagione fa. Nelle altre gare in pista concluse finora, eccellente qualificazione olimpica ottenuta da Galen Rupp sui 10000 in 27'25"33 su Matt Tegenkamp (27'33"94) e Dathan Ritzenhein (27'36"09), e vittoria nella gara femminile per Amy Hastings in 31'58"36 sulla sorpresona Natosha Rogers (una ventunenne), seconda in 31'59"21. Terza la favorita Shalane Flanagan in 31'59"69.

Pedane di fuoco

All'ultimo salto e col primato personale di 8,33, Marquise Goodwin ha chiuso in suo favore la sfida del salto in lungo con Will Claye, campione mondiale indoor di salto triplo, in testa alla competizione con 8,23. Passa il test decisivo anche il poco conosciuto George Kitchens (8,14 in marzo), che azzecca la gara della vita e con 8,21 ottiene podio, primato personale e biglietto aereo per l'Inghilterra. Tre anni fa fu terzo anche ai Trials mondiali per Berlino, ma non disputò il mondiale perché senza minimo. Giù dal podio un altro campione del mondo di triplo (a Daegu), Christian Taylor, con un doppio 8,12 e le migliori premesse per la finale del triplo, ancora da disputare. Nel getto del peso maschile l'esplosivo Hoffa ha conquistato la terza Olimpiade della carriera con una gara delle sue, portando il mondiale stagionale a 22 metri esatti. Con lui, missione compiuta per il campione del mondo indoor Whiting (21,66 nel lancio di apertura) e per Christian Cantwell, in ombra nell'ultimo periodo, che grazie al 21,28 del terzo lancio ha salvato la partecipazione ai Giochi dall'assalto del giovane Joe Kovacs, miglioratosi nel giorno che contava fino a 21,08 (aveva un personale recente di 20,85).

Vittoria e Olimpiade in canna anche per l'olimpionica uscente del disco femminile Stephanie Brown-Trafton, che non ha fallito la terza partecipazione a cinque cerchi assicurandosi il successo con 65,81, davanti alle solite Aretha Thurmond e Suzanne Powell. Asta femminile: è bastato un "modesto" 4,60 a Jenn Suhr-Stuczynski per conquistare il sesto titolo nazionale e la seconda Olimpiade. Ottenuta la vittoria in soli tre salti, ha poi deciso di fermarsi.

Rudisha superstar

Trials kenyani: il primatista e campione del mondo degli 800 David Rudisha ha vinto la finale dei trials olimpici di Nairobi in un eccezionale 1'42"12, quattordicesima prestazione assoluta di sempre e la migliore ottenuta in altitudine, non ché record sul suolo africano. Rudisha si era imposto in batteria in 1'44"0 manuale. Le cronache parlano di una prestazione ottenuta in scioltezza. Sul podio anche Timothy Kitum in 1'43"94, e Anthony Chemut, attardato di soli due centesimi. Missione fallita per il giovane Kosencha, senza allenamenti negli ultimi dieci giorni, e per l'ex-campione del mondo Yego. Ancora Trials-choc per Paul Kipsiele Koech, star dei 3000 siepi, solo settimo nella gara decisiva per il viaggio a Londra. Si è imposto il campione olimpico Brimin Kipruto in 8'11"86 sul sempre regolare Ezekiel Kemboi e sul giovane Abel Mutai (fuori anche Matelong). Per la federazione kenyana, i primi due di ogni finale hanno il posto assicurato, per il terzo se ne parla a tavolino. Per questo motivo ha salvato le penne Asbel Kiprop, terzo nella finale dei 1500 vinta da Silas Kiplagat in 3'37"6 su Chepseba. Gli altri responsi: cade nei 5000 Eliud Kipchoge, laddove vince lo junior Isiah Kiplagat Koech in 13'09"80 su Edwin Soi (13'11"11) e Longosiwa (13'11"28). Negli 800 donne Pamela Jelimo stravince in 1'58"48 su Winnie Chebet e Janeth Jepkosgei, mentre nei 3000 siepi femminili il titolo va in 9'32"75 a Milka Chemos su Mercy Njoroge e Lydia Rotich. Dopo la vittoria sui 10000, Vivian Cheruiyot vince anche i 5000 in un tempo superiore ai sedici minuti su Sally Kipyego e Viola Kibiwott. Vittima illustre e grande rimpianto per lo spettacolo: Linet Masai.

1500: nell'ordine, la potente Obiri, poi Sum e Chepngetich.

Trials ai Caraibi

Keston Bledman (9"86) e Richard Thompson (9"96) hanno folgorato la finale dei 100 metri ai Trials di Trinidad & Tobago, disputati a Port of Spain. Per il terzo posto utile, il favorito Marc Burns ha avuto la peggio in 10"06 rispetto a Sorrillo, sceso a 10"03 e poi vincitore nei 200 in 20"48. Nella finale femminile 10"98 di Kelly-Ann Baptiste. Trinidad vede salire le sue quotazioni relativamente alle staffette maschili. Oltre alla 4x100, zeppa di sprinters di alto livello, si propone anche quela del miglio, che a Port of Spain si è espressa a 3'00"45, primato nazionale migliorato dopo venti anni. Nei Trials olimpici delle Bahamas è emersa la figura già molto quotata del quattrocentista Demetrius Pinder, al titolo nazionale in 44"77 su Ramon Miller, anche lui in progresso con 44"87, e su Chris Brown (45"19). Solo terzo l'ex-campione mondiale di salto in alto Donald Thomas (vince Barry con 2,29). Nei 100 vincono l'argento iridato di Osaka Derrick Atkins (10"38 controvento) e la 41enne Chandra Sturrup.  

Trials UK a Birmingham

Forze nuove arricchiscono le già importanti prospettive britanniche in vista di Londra: nella giornata conclusiva delle gare di Birmingham sono stati stabiliti due record nazionali in campo femminile: uno dall'ex-anguillana Proctor nel lungo (6,95), l'altro dalla Bleasdale nell'asta (4,71, dopo la bellissima stagione indoor). Con risultati "normali" si sono messi in evidenza l'ostacolista Pozzi (13"41), il saltatore in alto Grabarz (2,28). Ospite illustre dei campionati, Kenenisa Bekele, che in forza del 27'02"59 ottenuto sui 10000 metri vede rinverdire le speranze di partecipare ai Giochi (secondo il fratello Tariku in 27'03"24). Nella velocità, successo di Chambers (ancora senza minimo) sullo junior Gemili (indeciso se buttarsi nell'arena olimpica o limitarsi ai Mondiali Juniores).

Russia, eccellenza nei concorsi

Alcuni giorni fa Sergey Morgunov ha stabilito il record mondiale e europeo junior nel salto in lungo con la misura di 8,35 (mondiale stagionale eguagliato), nel corso dei campionati russi junior di Cheboksary. Il limite precedente risaliva addirittura al 1972, quando lo statunitense Randy Williams conquistò l'oro olimpico a Monaco con 8,34. Negli ultimi giorni altri risultati di grande valore in Russia: nei campionati moscoviti si sono registrati il 7,11 di Anna Nazarova nel lungo (secondo miglior salto dell'anno all'aperto) e il 68,18 di Darya Pishchalnikova nel disco, terzo miglior lancio 2012. Nel settore corse, 4'02"23 di Yuliya Chizhenko a San Pietroburgo.

Campionati nigeriani e panoramica internazionale

Nelle gare di Calabar la protagonista è stata Blessing Okagbare, bronzo a Pechino nel lungo, che ha vinto i 100 piani in 11"12 e il lungo con 6,97. La finale dei 100 maschili è andata a Metu in 10"11. Nei salti, in evidenza anche Tosin Oke, un ex-britannico, autore di 17,23 nel triplo, e Stanley Gbabeke, primo nel lungo con 8,20. Altri risultati: a Ingolstadt, Malte Mohr ha migliorato il mondiale stagionale di salto con l'asta superando i 5,91. Sempre in Germania, primato personale della giavellottista australiana Mickle (64,12) e sorprendete 45"94 sui 400 piani dello junior Amos, talento emergente del Botswana sugli 800. Negli 800 progredisce il cubano Castillo, sceso a 1'44"89 a Huelva, in Spagna. Oriente: in Kazakistan si profilano all'orizzonte le due ostacoliste Ivoninskaya e Pelepenko, entrambe espressesi recentemente poco sotto i 12"70 nei 100 ostacoli. Nei campionati kazaki da segnalare anche il triplo da 17,20 di Valiyev.

Ancora dall'Oriente: ennesimo primato asiatico stabilito in questa stagione nel giavellotto femminile, stavolta dalla cinese Li Lingwei (65,11) che ha battuto il record a Fuzhou, sconfiggendo tra le altre la fresca detentrice del primato Lu Huihui. India: ai campionati nazionali di Hyderabad pass olimpico per la saltatrice in alto Kumari, che ha migliorato il record indiano con 1,92. Chiudiamo con Sally Pearson, che sta preparando i Giochi in Europa: a Nivelles (Belgio), ha vinto i 100 ostacoli in un ottimo 12"52 e i 100 piani in 11"20, tra l'altro contro un metro e due di vento sfavorevole. Nella gara a ostacoli, l'australiana campionessa del mondo ha battuto la belga Zagré, che ha fatto bella figura in 12"89, primato nazionale.

Previews, ancora Trials

Le sfide a stelle e strisce per la definizione dello squadrone USA per le Olimpiadi avranno termine il primo luglio. In primo piano, i 110 ostacoli, le gare di 400 ostacoli, il triplo maschile, il lungo femminile, le finali di 800, 1500 e soprattutto 200 metri. Nella non lontana Giamaica, intanto, si consumeranno i duelli per un posto al sole dei Giochi: a Kingston c'è Bolt, e l'isola si ferma per lui.



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