Mondo, Dibaba jr. vince a Holyrood Park

07 Gennaio 2013

La più giovane delle Dibaba abbatte le top-runners africane sui prati scozzesi di Edinburgo. A Xiamen la prima 42 km dell'anno è a firma etiope.

di FIDAL

Edinburgo, Genzebe Dibaba scalza le regine

Il 2013 inizia nel modo migliore per Genzebe Dibaba, la minore delle sorelle più famose d'Etiopia. Dopo aver conquistato il titolo iridato indoor dei 1500 metri lo scorso marzo a Istanbul, la 21enne Dibaba si è persa nel momento più importante, ai Giochi Olimpici, finendo eliminata in batteria a causa di un infortunio che ne ha minato le possibilità di podio, una ambizione legittimamente covata dall'atleta dopo il magnifico 3'57"77 (primato nazionale all'aperto) ottenuto nella gara di Diamond League di Shanghai.

Sabato a Edinburgo, nella gara internazionale femminile di cross su un percorso di 3 chilometri, organizzata a contorno del confronto a squadre Gran Bretagna-USA-Europa, la Dibaba ha messo in fila il vero "gotha" del mezzofondo mondiale, un elenco formidabile in cui mancava solo la sorella maggiore Tirunesh. Nell'ordine, la Dibaba ha lasciato dietro di sé, nel tracciato di Holyrood Park, l'altra etiope Meseret Defar, due ori olimpici sui 5000 metri a Atene e Londra e ben cinque titoli mondiali, la kenyana Linet Masai, campionessa mondiale dei 10000 a Berlino e per tre volte argento mondiale di cross, Sofia Assefa, la meno titolata delle etiopi in gara con un bronzo olimpico nelle siepi ottenuto a Londra, e Vivian Cheruiyot, quattro titoli mondiali e due medaglie olimpiche tra i trofei più importanti della carriera.

La vittoria della Dibaba, solitamente più reattiva delle avversarie su percorsi di minore lunghezza, è maturata nell'ultimo chilometro, quando ha piegato la resistenza della connazionale Defar, dopo un primo cambio di ritmo imposto dalla kenyana Masai, poi arresasi. Nelle gare valide per la competizione a squadre, l'irlandese campionessa europea di cross Fionnuala Britton ha bissato il successo della scorsa stagione, mentre lo spagnolo Ayad Lamdassem si è fatto beffare a sorpresa dallo statunitense Robert Mack, ventott'anni da pochi giorni, capace di imporsi in uno coriaceo spunto a tre che ha coinvolto anche il britannico Vernon, giunto terzo. Per la Britton un successo su una delle rivali di sempre, l'austriaca Herzog, e sulla 25enne americana Suver. Conti alla mano, il team Europa si è imposto sulla selezione britannica, e sugli Stati Uniti.

Xiamen, per Terfa successo e primato

Il 30enne etiope Negari Terfa, dopo diverse partecipazioni nella maratona cinese di Xiamen, dove aveva già collezionato due secondi posti, si è finalmente imposto nella undicesima edizione della 42 km che di fatto apre il calendario internazionale, col tempo-record di 2h07'32".

Il vincitore uscente e detentore della miglior prestazione sul percorso (2h07'37"), il kenyano Kamais, è giunto solamente quinto in 2h09'53". Terfa ha goduto di condizioni ambientali ottime, percorso scorrevole e condizioni atmosferiche ideali, per vincere e migliorare di nove secondi anche il primato personale, risalente a quattro anni fa.

Dietro Terfa, splendido debutto sui 42 km dell'appena ventenne kenyano Paul Kipchumba Lonyangata, bronzo iridato junior a Moncton, secondo in 2h07'44", e personal best anche per l'altro etiope Sahle Warga, terzo in 2h08'39". Fuori dai primi tre posti Adhana Gebretsadik, l'etiope accreditato di 2h06'21" e classificatosi quarto in 2h09'00". Nella corsa femminile si è imposta un'altra atleta etiope, quella Fatuma Sado Dergo che in ottobre aveva corso in 2h26'09" a Chicago (settima). A Xiamen si è liberata facilmente della compagnia della kenyana Eunice Jepkirui negli ultimi cinque chilometri, chiudendo in 2h27'35" con due minuti e mezzo di vantaggio sull'avversaria. La Jepkirui vanta un clamoroso 2h21'39" ottenuto lo scorso autunno nella maratona di Amsterdam.

Cross e strada

Nel "Zornotza Internacional" cross spagnolo di Amorebieta, solito dominio africano con Mark Kiptoo che si è imposto in volata sull'eritreo Mesel. Ancora Kenya-Eritrea nelle posizioni successive, con Chepkok e Sium. Tra le donne, l'eritrea Weldu, brillante protagonista della attuale stagione campestre, è stata battuta dalla kenyana Magdalene Masai. In Francia la primatista nazionale di maratona Christelle Daunay è rientrata, dopo l'infortunio che le ha vietato la partecipazione ai Giochi nella 10 km di Nizza, imponendosi in 32'26", primato della gara. Nella mezza maratona turca di Adana, l'etiope Mulu Seboka Seyfu (già vincitrice in una 15 km a Istanul in novembre) ha corso in 1h11'09".

Indoor, orange-news

Nel meeting olandese di Apeldoorn, non hanno gareggiato i due atleti annunciati la scorsa settimana nella gara dei 60 metri ostacoli, il decatleta Eelco Sintnicolaas, fermato da un piccolo infortunio alla schiena, e l'azzurro Paolo Dal Molin, che ha rimandato l'esordio stagionale perché trattenuto a riposo dall'influenza. La gara è stata vint da Koen Smet in un modesto 7"83. Sempre dall'Olanda, i propositi di rientro dell'ex-campione del mondo di salto con l'asta Rens Blom, ora anche allenatore, hanno trovato riscontro a Leverkusen, dove è tornato in pedana superando la misura di 5,15 (gara vinta da Tobias Scherbarth con 5,65).

Blom aveva già gareggiato a Leverkusen, ma all'aperto, in occasione del ritiro di Danny Ecker, in agosto, superando i 5,31.

Altre news dal circuito indoor: lo sprinter francese Christophe Lemaître sarà in gara il 10 febbraio a Gent sui 60 metri (in pista anche i gemelli Kevin e Jonathan Borlée, mentre nella pedana dell'alto ci sarà Tia Hellebaut). Il cubano Dayron Robles, ex-primatista mondiale dei 110 ostacoli, invece ha deciso di rinunciare alla stagione al coperto e rimandare l'esordio in primavera. A San Pietroburgo ha allungato ancora la triplista Irina Gumenyuk, planata a 14,48 alla seconda gara della stagione, davanti alla Dolgacheva (14,19), e alla Mosina (13,98), che era reduce dal piccolo exploit nel lungo di pochi giorni prima (6,71).

Previews: Houston

Domenica si corre la prima maratona importante dell'anno sul suolo statunitense, a Houston, con in prima fila al via Bazu Worku Hayka, etiope da 2h05'25", e i connazionali Tolossa e Balcha. Tra le donne, ancora Etiopia con Merima Mohammed, 2h25'21" a Shanghai appena un mese fa. Nella mezza maratona, annunciato Atsede Tsegay, leader mondiale stagionale 2012, e altri grossi nomi quali quelli del kenyano Erupe e dell'altro etiope Lilesa, e anche Meb Kelfezighi. C'è in palio un bonus di 50.000 dollari per l'abbattimento del record del mondo sui 21,097 km (58'23" di Zersenay Tadese).

Previews: Osaka e Dubai

La Osaka International Women's Marathon si corre il 27 gennaio, ma il campo delle partenti è noto da tempo, e comprende nomi da "meno due ore e venti" quali le giapponesi Mizuki Noguchi e Yoko Shibui, e le altre nipponiche Fukushi (48 ore fa 33'04"91 nei 10000 in pista), Ogi, Nakamura e Ozaki. Tra le atlete di origine europea, saranno al via la russa Mariya Konovalova e l'ucraina Tetyana Hamera-Shmyrko, che porta in dote l'eccellente quinto posto della maratona olimpica di Londra.

E' nell'aria un risultato intorno alle 2h23', e sono state ingaggiate tre pacemakers d'eccezione quali Philes Ongori e Azusa Noguchi, entrambe maratonete con risultati inferiori alle due ore e venticinque minuti, e la russa Alevtina Ivanova. La corsa è valida come selezione per i Campionati del Mondo di Mosca. Due giorni prima, il 25 gennaio, la top-class dei 42 km farà tappa a Dubai. Tra i nomi iscritti, Moses Mosop, Yemane Tsegay, Lelisa Desisa e l'esordiente Ali Abdosh. Tra le donne, Tirfi Tsegay, Mamitu Daska (al via anche domenica prossima nella mezza maratona di Houston) e Korene Jelila.



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