Mondo: Delhi, mezza velocissima

23 Novembre 2014

In India nove africani corrono la mezza maratona in meno di un'ora. Adola-record in 59:06, bis di Florence Kiplagat.

Nuova Delhi, edizione-record con Adola

Anche quest'anno la Airtel Delhi Half Marathon (decima edizione) ha offerto grandi prestazioni, superando in campo maschile quanto di buono fu fatto la scorsa stagione. Nemmeno dodici mesi dopo l'edizione in cui vinse l'etiope Tsegay in 59:12, stavolta il cronometro è stato spostato indietro di sei secondi da un altro etiope, Idemo Guye Adola, un 24enne salito alla ribalta con la medaglia di bronzo ottenuta lo scorso marzo ai Mondiali di mezza maratona di Copenhagen. Il 59:06 di Adola è la terza prestazione mondiale stagionale, laddove la lista 2014 è guidata da due atleti battuti dallo stesso Adola a Nuova Delhi: Abraham Cheroben (settimo in 59:21) e Kenneth Kipkemoi (nono in 59:43).

Adola, che può ora vantare anche le terza prestazione all-time per un etiope,  ha battuto in volata una concorrenza agguerritissima, formata dal campione del mondo di mezza maratona Geoffrey Kipsang Kamworor (59:07), dall'altro etiope Mosinet Geremew (59:11), e dal kenyano Cyprian Kimurgor Kotut (59:12). Più distanti, ma con prestazioni cronometriche da incorniciare, i kenyani Stanley Biwott (59:18, secondo quest'anno a Londra), Stephen Kibet (59:21), e Jonathan Maiyo (59:28), ottavo dietro Cheroben e davanti a Kipkemoi, come detto. Vicino a correre in un'ora (1:00:17), il decimo, il debuttante etiope Kinde Atalaw. Ottimi tempi per tutti, maturati soprattutto negli ultimi 5 km, dopo una prima metà di gara non all'altezza dei ritmi preventivati, e una discreta accelerazione dal 10° al 15° chilometro.   

In nove sotto l'ora

E' proprio Kipkemoi a chiudere il gruppo dei nove atleti che a Nuova Delhi sono stati capaci di correre in meno di un'ora, un evento mai verificatosi in precedenza nella storia della mezza maratona. Nella corsa indiana di ieri sono state ottenute le nuove "migliori prestazioni per piazzamento" dal sesto al nono posto. Propio Atalaw ha sfiorato la miglior prestazione per il decimo posto: è di 1:00:12, detenuta da un atleta che l'ha preceduto ieri, Jonathan Maiyo. In totale, sono 40 le prestazioni maschili sotto i 60 minuti ottenute nel corso del 2014, un record anche questo.  

Cherono battuta

Anche nella mezza femminile, sconfitta per l'oro di Copenhagen: è successo a Gladys Cherono (1:10:05), seconda in un altro finale-thrilling, battuta di un secondo dalla primatista mondiale sulla distanza Florence Kiplagat (1:10:04), vincitrice anche l'anno scorso ma con un tempo ben migliore (1:08:00), anche dodici mesi fa davanti alla Cherono (1:08:03). La lotta per completare il podio, un duello a quattro, si è risolta in favore dell'etiope Worknesh Degefa (1:10:07), che ha battuto la fresca vincitrice del cross spagnolo di Atapuerca, Belaynesh Oljira (1:10:08) e le kenyane Cynthia Jerotich Limo (1:10:09) e Lucy Kabuu-Wangui (1:10:10), la più titolata del quartetto, che l'anno scorso riuscì, terza, a agguantare il podio della corsa indiana. Tempi superiori alle aspettative, frutto per lo più dell'atteggiamento guardingo tra le atlete di primo piano, che hanno preferito non offrire il fianco l'una all'altra con pericolosi strappi.

A proposito della vincitrice Florence Kiplagat, c'è da dire che sarà nuovamente al via della mezza maratona di Barcellona del prossimo febbraio, la corsa dove in questa stagione ha stabilito i primati mondiali sui 20 km e, ovviamente, sui 21,097 km (grazie a Ram. Murali Krishnan e Heinrich Hubbeling).

Great Ethiopian Run

Una delle corse più spettacolari d'Africa, la Great Ethiopian Run di Addis Abeba, giunta alla 14ª edizione autentico fiume di colori e musica "live" lungo il percorso, è stata vinta per la terza volta dalla 27enne Wude Ayalew Yimer, e per la seconda da Azmeraw Bekele Molalign, nonostante la presenza di Yenew Alamirew, favorito per il successo. Al via, ben 40.000 persone.

NCAA, Cheserek e Avery

Bis del kenyano 20enne Edward Cheserek, che a Terre Haute, nell'Indiana, ha vinto per il secondo anno consecutivo i campionati universitari USA di cross-country, e primo successo della britannica 23enne Kate Avery, terza l'anno scorso, che ha dominato la gara dall'inizio alla fine. A differenza di un anno fa, dove fu raggiunta e superata dal duo americano D'Agostino-Bates, la Avery ha vinto con grande autorevolezza, precedendo la sorprendente Sarah Disanza (Wisnconsin), quest'anno terza ai campionati nazionali di cross corto, e appunto la Bates. Vittorie a squadre per Colorado (uomini) e, a dispetto dei pronostici, per Michigan State (donne). Nessuna ragazza sul podio, ma ben quattro tra le prime sedici, hanno fatto la differenza.

Moreira a Torres Vedras

La campionessa europea indoor dei 3000 metri Sara Moreira ha vinto la 33ª edizione del Cross di Torres Vedras, ultima chance per la qualificazione ai Campionati Europei di Cross in programma il 14 dicembre a Samokov, in Bulgaria. La Moreira, reduce dal terzo posto nella New York Marathon, ha superato di 37 secondi Leonor Carneiro, seconda classificata, e di 40 Ana Ferreira. Nel cross maschile vittoria di Eduardo Mbengani, al rientro dopo una lunga sospensione, su Pedro Ribeiro e Ricardo Dias.

Denny-boom

Il talento australiano 18enne Matt Denny, campione del mondo allievi di lancio del disco (ma bravo anche nel martello), è tornato a far parlare di sé poche ore fa a Brisbane, nel meeting organizzato dall'ex-medagliato olimpico di salto in lungo Jay Taurima. Denny, in condizioni di grande caldo, ha lanciato l'attrezzo da 1,75 kg a 66,81, quinta misura di sempre per un atleta under 20, e primato nazionale di categoria migliorato di oltre tre metri. Nella serie, anche un primo record nazionale di 64,08, e una chiusura degna del record (ottenuto al quinto lancio), con 65,77. Nella stessa riunione, il disco senior del barbuto Julian Wruck è volato a 65,54, la sua miglior misura dell'anno solare (grazie a Throwholics e Carles Baronet).

Veracruz

La XXII edizione dei Giochi del Centro America e dei Caraibi di Veracruz farà a meno della partecipazione della triplista cubana Mabel Gay, infortunatasi in allenamento pochi giorni fa. Le gare del programma di atletica sono iniziate ieri e si concluderanno tra una settimana con la disputa della maratona.

Nelle finali in programma oggi, sono stati assegnati i titoli sui 20 km di marcia: vincitori, il messicano Horacio Nava in 1:25:05 e la guatemalteca Mirna Ortiz in 1:35:43 (record della manifestazione). Su entrambi i podi, argento e bronzo a marciatori e marciatrici della Colombia.

Tempo di premi
 
Aldilà delle premiazioni della IAAF, sono molti i prestigiosi riconoscimenti che si assegnano in questo periodo dell'anno: il "Jesse Owens and Jackie Joyner-Kersee Athletes of the Year", il premio della federazione USA, è stato vinto da Meb Keflezighi (straordinario successo nella maratona di Boston) e a Jennifer Simpson, vincitrice della Diamond League. La cerimonia ufficiale si terrà tra dieci giorni in California. Gli sportivi dell'anno nei Caraibi, un poll a cura dell'associazione della stampa sportiva dell'area, sono Kirani James e Kaliese Spencer. In Europa, sono stati nominati i corridori tedeschi dell'anno in Germania (Antje Möldner-Schmidt e Arne Gabius), e i migliori atleti sloveni del 2014: il premio è andato ai lanciatori Primoz Kozmus (martello) e Martina Ratej (giavellotto), già plurivincitori del poll.

Jo e Greg

Nel Regno Unito, la British Athletics Writers’ Association ha premiato venerdì scorso due medaglie d'oro degli Europei di Zurigo, la 41enne Jo Pavey (10000 metri) e Greg Rutherford, olimpionico in carica nel salto in lungo e campione del Commonwealth, primatista nazionale con 8,51. Dietro il risso Rutherford, lo sprinter Gemili e Mo Farah. Dietro la Pavey, le ostacoliste Tiffany Porter e Eilidh Child, successivamente nominata anche atleta scozzese dell'anno.

Da qui al 2019

Nelle tre giornate dello IAAF Council a Monaco, oltre ai XVII Mondiali del 2019 (Doha, dal 28 settembre al 6 ottobre), sono state assegnate le sedi di due importanti manifestazioni del 2017. Come previsto, l'Africa è stata premiata due volte con l'organizzazione dei mondiali di Cross (Kampala, di stretta misura su Manama) e dei mondiali allievi (Nairobi). Doha, alla stretta finale per l'assegnazione della sede della massima rassegna iridata, ha superato per tre voti la candidatura di Eugene, dopo che nella prima sessione di voti qatariani e statunitensi avevano messo fuori gioco la candidatura di Barcellona. L'ovvia collocazione tardiva nel calendario del 2019 dei Campionati del Mondo, fa i conti con le condizioni ambientali nel paese medio-orientale.

Indoor sì, indoor no

Il fiore dell'ostacolismo francese (Martinot-Lagarde, Billaud, il prodigio junior Belocian) disputeranno l'intera stagione indoor. Niente indoor e nemmeno outdoor, invece, per la velocista Myriam Soumaré, che ha manifestato l'intenzione di prendersi un anno di pausa e tornare nel 2016. Solo pedane "estive" per l'altista statunitese Erik Kynard, argento olimpico. Primi nomi per l'evento newyorchese del 31 gennaio, l'Armory Track Invitational, cui parteciperanno Galen Rupp, Matt Centrowitz e Mary Cain, sulla distanza delle due miglia.

Previews

Oltre ai Giochi di Veracruz (per la pista), la settimana che verrà prevede l'Ekiden di Chiba (domani, con i kenyani Kisorio, Chebet, Ebuya, alla ricerca del quarto successo consecutivo) e il Cross de L'Acier a Leffrinckoucke, con la due volte campionessa europea di cross Fionnuala Britton alle prese con Jessica Augusto.

Marco Buccellato

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