Mondo: Crouser 22,91, Norman 9.86

20 Luglio 2020

Il 22,91 del campione olimpico sarebbe valso l'oro nella strepitosa finale mondiale di Doha. Michael Norman autore di un clamoroso 9.86 sui 100 metri
di Marco Buccellato

Il campione olimpico di getto del peso Ryan Crouser ha trovato il centimetro che a Doha gli impedì di fregiarsi del titolo mondiale. In condizioni meteo non ottimali (temporale, ma non durante la gara di peso), Crouser ha offerto la prestazione tecnica più importante del secondo step dell'American Track League di Marietta. Una serie strepitosa: 22,15-21,65-22,24-21,83-22,73-22,91 con ben quattro migliori prestazioni mondiali stagionali in sequenza. Il 22,91 conclusivo vale a Crouser la terza piazza tra i migliori performer di sempre, al pari di Alessandro Andrei e Joe Kovacs, ed eguaglia la quarta prestazione assoluta dopo il famoso one week double shot californiano di Randy Barnes (23,12 e 23,10) e il 23,06 del tedesco democratico Timmermann. Le media delle migliori dieci prestazioni di Crouser, ora, tocca l'incredibile cifra di 22,66, uno score sensazionale se si considera che la misura è stata ottenuta solo quindici volte, di cui una al coperto, nella storia della specialità. 

PER UN CENTIMETRO, O MENO - Proprio Crouser, e il sopra citato Kovacs, sono stati due dei magnifici tre protagonisti della finale più bella del settore lanci nella storia delle major competitions. Quella di Doha, con Kovacs a 22,91, Crouser e il neozelandese Walsh a 22,90, resta nella memoria recente come la gara più esaltante tra i colossi della pedana. Resta da aggiungere che un'analisi più approfondita delle misure della finale mondiale 2019 ha ridotto ancora di più la distanza tra i tre atleti saliti sul podio: il 22,91 di Kovacs era in realtà un 22,911 (con un millimetro in aggiunta), il 22,90 di Crouser valeva 22,907 mentre, per ulteriore beffa, il 22,90 di Walsh (unico lancio valido della serie) poteva vantare un millimetro in più di Crouser (22,908), che a sua volta aveva macinato lanci mostruosi come 22,36 (due volte) e 22,71.

NEL CLUB DEI RIMPIANTI - Diverse, in passato, le occasioni in cui un titolo olimpico o mondiale si è deciso sul filo di un centimetro. Nel peso, Monaco '72 vide prevalere il polacco Komar (21,18) sullo statunitense Woods (21,17). Laddove le distanze si allungano, vanno ricordati i due centimetri che decisero oro e argento nel disco del mondiale 2017 (Gudzius 69,21 e Stahl 69,19), e ancora i due centimetri di una delle finali di giavellotto più incerte della storia, ancora a Monaco '72, vinta dal tedesco federale Wolfermann (90,48) sul sovietico-lettone Jânis Lûsis (90,46), scomparso di recente. Tra le finali femminili, riferimenti per grandi rimpianti alla finale del peso dei Giochi di Los Angeles (un centimetro tra la tedesca federale Losch e la romena Loghin), i quattro centimetri che divisero la cubana Moreno e la russa Kuzenkova nella finale mondiale 2001 di martello.

NORMAN VOLA IN 9.86 - Sensazionale 9.86 del fuoriclasse USA Michael Norman, che con vento legale di 1.8 ha preceduto la star dei 400hs Rai Benjamin (10.03). Personale per entrambi, ma soprattutto, per Norman, un progresso di ben quattro decimi sui 100 piani che non frequentava da quattro stagioni. E' ampiamente il miglior crono del 2020, mezzo decimo migliore del 9.91 del sudafricano Simbine, risalente a quattro mesi fa. La sontuosa prestazione del versatile atleta a stelle e strisce, oltre a renderlo il secondo atleta della storia (dopo il sudafricano Wayde Van Niekerk) a correre i 100 in meno di 10", i 200 in meno di 20" e i 400 in meno di 44", si aggiunge ai primati personali sui 200 (19.70) e 400 (43.45), per portarlo al terzo posto nelle migliori sprint combination di sempre, con 3811 punti (secondo gli Scoring Tables di World Athletics), a soli quattro punti da Michael Johnson (3815), laddove comanda irraggiungibile Usain Bolt (3867). Per Benjamin un progresso altrettanto pazzesco, avendo sottratto addirittura oltre sei decimi al lontano personale di 10.69, e una referenza nuova di zecca: è il primo specialista di vertice dei 400hs, nella fattispecie uno dei fantastic four a correre in meno di 47", a presentarsi sulla soglia dei dieci secondi netti sui 100 metri. 

NAGEOTTE 4,83 - Mondiale stagionale multiplo anche per l'astista statunitense Katie Nageotte. Il 4,83 di Marietta (record personale), altra top mark della riunione di sabato, ha seguito il primo acuto di 4,81 di mercoledì a Greenville, dove però è stata battuta da Sandi Morris, ovviamente con la stessa misura. Sempre negli Stati Uniti, riunione di qualità a Portland venerdì: tra i migliori risultati, le world lead di 8:40.26 della veterana Rowbury sui 3000 metri, di 2:37.05 della tedesca Klosterhalfen sui 1000 metri e di 1:15.86 di Nijel Amos sui 600 metri. In ambito Caribe, seconda riunione in Giamaica dopo la ripresa dell'attività con ancora Shelly-Ann Fraser-Pryce in copertina (suoi i 200 in 22.74). Veloce anche Julian Forte (10.03), esordio sui 200 per Yohan Blake (20.62) e prima gara della carriera per il 20enne ostacolista Broadbell con gli ostacoli da senior, festeggiata con uno splendido 13.47.

BOL-BOOM - Dopo la gara in solitaria da 54.47, l'olandese campionessa europea U20 di Borås 2019 Femke Bol ha registrato un favoloso miglioramento al meeting di Papendal, centrando la miglior prestazione mondiale dell'anno sui 400 ostacoli in 53.79, 21esima prestazione europea di sempre e quarta nella categoria U23. Altri acuti dei giorni recenti nel panorama europeo, come il il 5:56.28 della slovena Marusa Mismas sui 2000 siepi, seconda prestazione all-time dopo il 5:52.80 della tedesca Krause, senza però contare gli intermedi sui 3000 siepi, come il 5:49.81 della primatista mondiale Chepkoech. La Mismas ha fatto ancora meglio nell'inverno, in uno dei rarissimi indoor contest dei 2000 siepi, firmando la miglior prestazione mondiale al coperto di 5:47.79 a Liévin.

LUNGO DA VERTICE - Arriva dalla Bielorussia il miglior salto femminile 2020 di Nastassia Mironchyk-Ivanova, che nella coppa nazionale di Brest ha raggiunto la misura di 6,93. Altra firma-top, quella della pesista Dubitskaya, che con 19,27 ha eguagliato la miglior misura mondiale della portoghese Dongmo. Lungo in primo piano anche tra le prove multiple. Fresco di grandi progressi (8,15), il decatleta svizzero Simon Ehammer (altro campione europeo U20 a Borås) ha superato gli 8.000 punti ieri a Amriswil, primo elvetico a riuscire nell'impresa dopo oltre tre lustri (8029). Particolarità importante, l'8,11 di Ehammer nel lungo di ieri eguaglia la terza prestazione all-time di salto in lungo in una gara di decathlon, pareggiando Roman Sebrle, a soli dodici centimetri dalla miglior misura di sempre di Ashton Eaton (8,23). 

ALTRI EXPLOIT GIOVANI - Molto al di sotto dei 20 anni, torniamo a parlare del 16enne Sandro Jersin Tomassini: lo sloveno ha alzato ancora il primato nazionale U20 e U18, salendo ieri a 2,22 a Novo Mesto. Strada: il 21enne spagnolo Ouassim Oumaiz ha vinto la 5 km di Nijmegen in 13:19, record nazionale assoluto e miglior prestazione europea U23, a un solo secondo dal primato europeo del francese Gressier e quarta prestazione mondiale sulla distanza. In Giappone, primato nazionale U20 del siepista Ryuji Miura, cui l'8:19.37 di Chitose vale anche il miglior crono mondiale 2020. Nella riunione di mercoledì a Abashiri, ricordiamo l'eccellente 30:38.18 sui 10.000 metri della keniana Rosemary Monicah Wanjiru, quarta a Doha. 

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