Mondo: Candace Hill, gazzella USA

09 Gennaio 2017

La giovanissima sprinter e l'oro mondiale indoor Hayes in evidenza nelle indoor americane. Maratona, Bekele a caccia del record mondiale a Dubai.

di Marco Buccellato

I primi acuti dalla stagione indoor USA giungono dalla distanza dei 300 metri, una gara "spuria" che viene disputata a buoni livelli con discreta frequenza al coperto e in una decina di meeting outdoor nel corso di ogni stagione. Protagoniste del fine settimana, la campionessa mondiale indoor di Portland con la staffetta 4x400 (e bronzo sui 400 metri) Quanera Hayes, che a Clemson ha migliorato il record nazionale USA sulla distanza in 35.71, e la giovanissima Candace Hill. Il crono colloca la Hayes al terzo posto nelle graduatorie all-time, guidate da Irina Privalova (35.45 nel lontano 1993) e dalla giamaicana Patricia Hall (35.69 un lustro fa). All'aperto solo quattro atlete hanno fatto meglio del crono della Hayes: la prima della lista è la messicana Guevara (35.30 tra le nuvole di Mexico City).

BABY-HILL - Nella stessa gara, eccezionale prova di Candace Hill, la campionessa mondiale allievi su 100 e 200 metri a Cali nel 2015 e iridata under 20 a Bydgoszcz 2016, prima sprinter under 18 della storia a scendere sotto gli 11" sui 100 metri. Al primo 300 metri della carriera, la poco meno che 18enne Hill (classe 1999) ha corso in 36.86, non lontana dalla miglior prestazione mondiale indoor di categoria, detenuta dal 2007 da Francena McCorory (36.67). Nella finale dei 60, parti invertite: 7.30 per la Hill, 7.34 per la Hayes. Un altro grande talento iridato a Cali, l'astista svedese Armand Duplantis, è salito a 5,61 a Baton Rouge, un centimetro meglio del record europeo junior indoor ufficiale di 5,60, pur se la storia della specialità comprende un 5,68 del tedesco Holzdeppe.

ASTISTI DI VERTICE, ESORDIO RINVIATO - Né Jenn Suhr né Renaud Lavillenie hanno gareggiato negli impegni annunciati.

La statunitense non si è presentata in pedana nell'Akron Pole Vault Convention (ha vinto la connazionale Nageotte con 4,60), mentre il successo maschile è andato all'iridato in carica Shawn Barber con 5,35. Il francese ha cancellato la sua presenza a Tignes per un leggero infortunio, ma i risultati sono stati comunque interessanti soprattutto nella gara femminile, dove la primatista mondiale under 20 Wilma Murto ha superato i 4,66 e tentato di migliorarsi, senza successo, a 4,72. In tema salti in elevazione conferma dell'ottimo avvio di stagione del russo Ukhov (2,30 dopo l'esordio a 2,35).

FRANCESI IN SPOLVERO - Sempre dal meeting di Tignes buon esordio di Christophe Lemaître, che nonostante l'avvio anticipato di stagione e il carico di lavoro ancora intenso ha corso i 60 in 6.58, precedendo il vecchio Dwain Chambers, che in 6.64 ha confermato il crono ottenuto il primo dell'anno in patria. Tra gli altri risultati, l'8,08 del lunghista Bertrand e il 16,62 del triplista Pontvianne. Proprio dal salto triplo arriva l'altro acuto delle recenti giornate transapline, merito del bronzo mondiale under 20 Melvin Raffin, portatosi a 17,04, dieci centimetri meglio del precedente limite nazionale di Teddy Tamgho e dieci centimetri meno del miglior risultato mai ottenuto da uno specialista di categoria junior, il tedesco Mai, autore di 17,14 nel 1985.

PRIMATO IN ISRAELE - Il nuovo primato "all-comers" di maratona sul suolo israeliano è stato stabilito nella quarantesima edizione della maratona di Tiberiade, con percorso a "vista mare" in Galilea, dalla etiope Hiwot Gebrekidan, alla seconda esperienza in maratona, in 2h25:45, con quasi dieci minuti di progresso sull'esordio datato un anno fa. Gara in solitaria, con la seconda classificata distante circa diciotto minuti.

Soltanto terzo, ma distante due secondi dal vincitore, l'oro mondiale di maratona Ghirmay Ghebreslassie nella mezza maratona di Egmond (1h02:43, crono condiviso con l'atleta-top locale Nageeye). La corsa è stata vinta dall'etiope Dawit Wolde in 1h02:41. Finish ravvicinato anche al femminile: Desi Jisa (Bahrain) 1h12:08, l'etiope Abreha (1h12:11) e la kenyana Ivy Kibet (1h12:14), sorella di Hilda Kibet, ex-kenyana naturalizzata "orange". Cross: dopo il terzo posto del Campaccio Jairus Birech ha gareggiato anche in Spagna, nel cross Zornotza di Amorebieta, perdendo di tre secondi dall'eritreo Nguse Amlosom (terzo il campione europeo dei 5000 metri Fifa).  

MARATONE, GRANDI GIORNI A VENIRE - Domenica prossima maratona internazionale a Mumbai (India), dove i migliori iscritti vantano tempi importanti: al via gli etiopi Ayele Abshero e Seboka Tola e il kenyano Levi Matebo. Alla ricerca del terzo successo nella 42 km donne c'è Dinknesh Mekasha. Si rivede anche l'ex-etiope Merima Mohamed, ora naturalizzata dal Bahrain. Ambasciatore ufficiale dell'evento, il due volte campione olimpico degli 800 metri David Rudisha. Si corre anche a Houston (la 42 km e anche la mezza) con in gara l'argento e il bronzo di Rio (Lilesa e Rupp).

Il vero piatto forte d'inizio anno, però, potrebbe essere servito nella maratona di Dubai di venerdì 20 gennaio, dove Kenenisa Bekele andrà a caccia di quel primato del mondo (2h02:57 di Dennis Kimetto), mancato di soli sei secondi lo scorso settembre a Berlino. Il record della 42 km di Dubai, una maratona che più "flat" non si può, appartiene a quell'Abshero, citato poc'anzi, in 2h04:23 (decimo performer all-time). Bekele ha inoltre confermato la sua presenza nella maratona di Londra in aprile, con un cast d'élite maschile ancora una volta straordinario, sul quale torneremo strada facendo. Allacciate le cinture, si parte.

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