Mondo: Blake, uno-due su Bolt

02 Luglio 2012

Usain Bolt perde 100 e 200 ai Trials di Kingston. Allyson Felix vola in 21.69 negli USA. A un mese dalle Olimpiadi lo spettacolo è annunciato

di FIDAL

I Trials giamaicani a Kingston

E adesso che Yohan Blake "The Beast" ha battuto due volte Usain Bolt, la sensazione maturata a Daegu l'anno scorso, quando i due non si incontrarono per la falsa partenza di Usain nella finale dei 100, spartendosi un titolo mondiale a testa su 100 e 200, diventerà realtà a Londra. Il dubbio del "come sarebbe andata a finire se Bolt avesse disputato la finale" ce lo toglieremo ai Giochi Olimpici. A Kingston è finita come sappiamo: Bolt non è partito bene nella finale dei cento metri, dove invece la scheggia dai blocchi ha assunto i contorni di Asafa Powell, poi raggiunto e superato da un lanciatissimo Blake. Per Bolt il recupero nella seconda parte della gara, laddove ai 50 metri ancora non era chiaramente nemmeno terzo. I tempi: primato personale per Blake (9"75), 9"86 per Bolt pur senza la consueta brillantezza, 9"88 per Powell che ha finito semi-infortunato. Il cronometro dice che con 9"94 si è fuori dalla gara individuale, e che con 10"01 si è sesti.

Ieri notte, la replica un tantino annunciata, viste le condizioni di Blake, ma stavolta Bolt, che non perdeva da quasi cinque anni sui 200, ha ridotto lo scarto a tre centesimi, chiudendo in 19"83 rispetto al 19"80 di Blake. Il dilemma su chi e perché preferire, nelle considerazioni che ciascuno degli addetti ai lavori e degli appassionati esprime per sé, è relativo al fatto che Blake appare ancora più competitivo sui 200 che nei 100. Nessuno ha dimenticato l'incredibile exploit di bruxelles lo scorso anno, quando Blake segnò un clamoroso 19"26 correndo sul velluto con una meccanica di corsa vicina alla perfezione. Con i due, si guadagna una corsia per Londra anche Warren Weir, sprinter di secondo piano fino ad inizio stagione, che si è migliorato più volte consecutivamente fino a scendere sotto i 20 secondi in semifinale. Alla resa dei conti, ha strappato un meritato terzo posto in 20"03. Trials nefasti per Nesta Carter, out da entrambi i podi, l'uomo che fino a pochi mesi fa era considerato il più vicino al magnifico trio Bolt-Blake-Powell. Niente vetrina individuale anche per Ashmeade, quarto sui 200 dietro Weir.

Se le prodezze di Blake hanno parzialmente oscurato il fine settimana di Bolt, nessuno può togliere alla strepitosa Shelly-Ann Fraser-Pryce il ruolo di primadonna delle gare di Kingston. Due primati personali e uno, il 10"70 dei cento, che è anche record nazionale (sui 200 un eccellente 22"10). La campionessa olimpica di Pechino si è nuovamente issata in vetta alla specialità più breve, e ha battuto due volte Veronica Campbell-Brown, seconda nei 100 in 10"84 , e terza sui 200. Sherone Simpson, esclusa dal podio dei 100 (terza Kerron Stewart) ha invece trovato spazio sulla distanza più lunga chiudendo seconda i 22"36 (solo quinta la Stewart).

Le altre gare: il quattrocentista Gonzales è riuscito a concludere terzo la finale dei 400, stretto nella morsa dei 20enni McDonald (secondo) e Nolan (quarto). Primo, a sorpresa, Dane Hyatt in 44"83. Nella finale femminile pronostico rispettato da Novlene Williams-Mills in 50"50. Ostacoli: ennesimo titolo per Brigitte Foster-Hylton in 12"68 sulla promettente Greaves (12"77) e Shermaine Williams (12"80). Hansle Parchment ha conquistato titolo e prima partecipazione olimpica in 13"18 nella finale maschile, precedendo di un solo centesimo l'eroe degli NCAA Andrew Riley.

Trials USA a Eugene, seconda parte

Il fenomeno dei Trials 2012 si chiama Allyson Felix. Dopo l'ex-aequo nei 100 con la Tarmoh (terze e indivisibili, ci correrà un run-off stanotte con live-broadcasting della NBC) la gazzella della velocità statunitense ha corso e vinto il miglior 200 della carriera centrando la quarta prestazione di sempre in 21"69. Staccatissima, eppure eccellente col primato personale di 22"11, Carmelita Jeter. Terza, ma promossa anche nei 200 dopo i trionfali 400, Sanya Richards-Ross in 22"22. I 200 maschili sono invece andati a Wallace Spearmon (assenti Gay e Gatlin) in 19"82 ventoso su Maurice Mitchell e il giovane Isiah Young. Lungo donne, salti favolosi: già in qualificazione se ne erano viste delle belle, col ventoso 7,15 di Janay DeLoach e l'esplosione di Vashti Thomas, approdata a 6,97 con vento nei limiti, circa mezzo metro di progresso. In finale, fuochi d'artificio: l'ultimo salto della due volte iridata Reese, dichiarato nullo, è stato poi valutato legale, e misurato a 7,15, cifra vincente. Al quinto turno si era portata in testa la DeLoach con 7,08, due centimetri meglio della leader Reese, e perdippiù, al sesto turno, l'incredibile 7,10 di Chelsea Hayes aveva rimescolato le carte. Per la Reese, quinto titolo e missione compiuta nella miglior gara statunitense di lungo che si ricordi.

Aries Merritt 12"93

Dopo aver vinto il mondiale indoor di Istanbul, Aries Merritt ha stravinto anche i Trials in 12"93, migliorandosi di un decimo e lasciandosi dietro il campione del mondo all'aperto Richardson, (12"98 bissato dopo quello ottenuto in semifinale). Aldilà dell'eliminazione di David Oliver, che da tempo non sembrava quello delle passate stagioni, è stato Jeffrey Porter la vera sorpresa della finale, dove ha centrato un sensazionale 13"08 che gli ha permesso di classificarsi nella terza, ambitissima, posizione in classifica.

Nelle altre gare: scontata la seconda qualificazione di Rupp sui 5000 (dove però ha pure vinto e battuto Bernard Lagat oltre che il primato dei Trials di Steve Prefontaine), registriamo le vittorie di Nick Symmonds e Alysia Montano-Johnson sugli 800 metri in 1'43"92 e 1'59"08 (nella finale maschile capolavoro di Khadevis Robinson, 36 anni, secondo dopo essere transitato settimo a 200 metri dal traguardo). Nell'alto maschile è salvo per il rotto della cuffia il campione del mondo di Daegu Jess Williams, quarto, che però ha il minimo olimpico a differenza di Ross, terzo classificato. Nell'alto femminile, sia Chaunte Howard-Lowe che Brigetta Barrett hanno valicato i 2,01. Nella finale del triplo Christian Taylor ha saltato la stessa misura di Fabrizio Donato a Helsinki, 17,63, ma con vento legale (secondo Claye con 17,55). Nelle finali dei 400 ostacoli cade Bershawn Jackson, solo quarto, beffato dal trio Tinsley-Taylor-Clement (terzo per cinque centesimi). Nella finale femminile conferma per Lashinda Demus, prima in 53"98.

Trials canadesi a Calgary

Sconcerto nella finale dei 100 ostacoli, dove l'eptatleta Zelinka (dopo aver dominato le prove multiple col recnord nazionale di 6599 punti) vince il titolo in 12"76 e Priscilla Lopes-Schliep è soltanto quinta dietro George, Holder e Whyte. Tra i migliori risultati, 21,29 di Armstrong nel peso e 10"15 di Warner nei 100.

Campionati africani in Benin

A Port Novo record di partecipazione con 50 paesi e più di 800 atleti, e alcune gare funestate dal maltempo. I migliori eventi: i 400 metri donne vinti da Amantle Montsho in 49"54, gli 800 del marocchino Makhloufi in 1'43"88, il lungo donne della nigeriana Okagbare con 6,96. Molte delle star del mezzofondo, principalmente kenyani e etiopi, hanno disertato la manifestazione per preparare le Olimpiadi. Nei 10000 maschili vittoria di Kenneth Kipkemoi in 27'19"74 su Mark Kiptoo (27'20"77) e Lewis Mosoti (27'22"54). Siepi maschili a Abel Mutai in 8'16"05. Vittoria marocchina anche nei 1500 donne, andati alla Arafi in 4'05"80, con sconfitta delle kenyane. Nell'ultima giornata una misura di valore internazionale per la nigeriana Chukwuemeka nel peso (18,86, record africano), e ultime finali in pista: fa notizia la vincitrice degli 800 donne, la 19enne burundiana Nyionsaba (1'59"11), più nelle attese l'esito dei 1500 maschili, vinti da Caleb Ndiku in 3'35"71. 
 
Mix dal mondo

Orgia di Trials alle spalle, ecco le cose migliori degli ultimi giorni oltre i nostri confini: il lituano Alekna è tornato a superare i 70 metri nel disco lanciando a 70,28, seconda prestazione mondiale stagionale e primato modiale Master. Orientali in Polonia: a Varsavia 2,31 di Barshim nell'alto, a Kielce primato nazionale del discobolo saudita Al-Dawoodi con 65,08. Sprint: l'ecuadoregno Quinonez vola sui 200 in 20"29 nell'altura di Bogotà. Europa: nell'elvetica Nottwil la francese Okori segna 12"72 nei 100 ostacoli.



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