Mondo: Ajee' Wilson trascinatrice-record

05 Febbraio 2018

L'ottocentista USA trascina al primato del mondo le compagne della 4x800. Un 300-Record per la Miller-Uibo. Prestazioni-monstre di Korir, Taplin e Oduduru.

di Marco Buccellato

I Millrose Games di New York non deludono e regalano emozioni, nonostante l'antica e prestigiosa sede del Madison Square Garden, teatro di epici scontri della "noble art" della boxe, non sia più disponibile da qualche anno e la manifestazione, la più vecchia del calendario USA indoor, si sia trasferita nel più moderno impianto dell'Armory Track. La gemma dell'edizione 2018 è stata firmata da Ajee' Wilson, irresistibile ultima frazionista di una 4x800 con nel mirino il record mondiale detenuto dal 2011 con 8:06.24 dal quartetto russo formato da Bulanova, Martynova, Kofanova e Balakshina. La frazione della Wilson (1:58.37) è stata determinante per portare il limite mondiale a 8:05.89, dopo i quattro giri inanellati da Chrishuna Williams (2:05.10), Raevyn Rogers (2:00.45) e Charlene Lipsey (2:01.98).

MILLER, RECORD SUI 300 - Altra perla della serata newyorchese sui 300 donne, dove la miglior prestazione mondiale sulla distanza, detenuta da 25 anni anche in questo caso da una russa (Irina Privalova) è stata eguagliata dalla campionessa olimpica dei 400 Shaunae Miller-Uibo in 35.45. Tra gli altri risultati della riunione, spicca soprattutto l'eccezionale 1:44.21 del keniano Emmanuel Korir sugli 800. L'allievo di Paul Ereng, capofila 2017 con l'1:43.10 di Montecarlo, entra nel top-3 di sempre al coperto con il nuovo primato africano (precedente 1:44.52 dell'etiope Aman). Ancora dal mezzofondo il 3:54.14 del britannico O'Hare sul miglio, e nei salti l'1,96 della campionessa mondiale indoor di alto Vashti Cunningham e il terzo successo di fila nell'asta per la greca Stefanidi ai Millrose Games con 4,71 (assente la Morris). Dalle altre corse, 6.48 di Ronnie Baker e 7.11 dell'ivoriana Ahoure sui 60.

VOLATE DIVINE - Anche altrove negli States grandi prestazioni, ma di atleti non statunitensi: il nigeriano Divine Oduduru, argento mondiale junior nel 2014, ha corso i 200 in un sensazionale 20.18 sulla nuova pista di Lubbock inaugurata da meno di un mese. Si tratta della quarta prestazione di sempre dopo il record mondiale del namibiano Fredericks (19.92) e dell'accoppiata 20.10/20.11 firmata dagli sprinter USA Spearmon e Coleman, nonché primato nazionale.

Top-mark anche per il grenadino Bralon Taplin, sesto 400ista della storia e secondo non statunitense a scendere sotto il muro dei 45.00 al coperto. L'ex-campione NCAA outdoor e indoor ha stabilito a College Station la miglior prestazione mondiale 2018 in 44.88, a 0.08 dal record nazionale di Kirani James. Altri exploits del weekend: 0.15 di progresso sui 60 del velocista Brazil (6.55 in Louisiana), 6.54 del poco noto Kirk Wilson e 7.08 di Mikiah Brisco a Albuquerque. Alto: si rivede Eric Kynard, bronzo mondiale nell'alto a Portland, autore di 2,31 in Kansas.

WARHOLM TRAVOLGENTE - Fresco del record nazionale sui 400 piani in 45.88, il norvegese campione del mondo dei 400 hs Karsten Warholm è progredito ancora ai campionati nazionali di Rud chiudendo in 45.59, nona prestazione europea all-time e migliore under 23. Dal panorama continentale in evidenza anche l'altro norvegese Jakob Ingebrigtsen, autore di un doppio primato europeo under 20 (3:42.75 sui 1500 e 7:56.74 sui 3000), lo spagnolo Alvaro de Arriba che ha stabilito il primato europeo stagionale degli 800 metri in 1:45.43 a Salamanca (dodicesimo all-time) e l'intramontabile sprinter Rodriguez, 6.62 sui 60 a 38 anni. Altra velocità: a Mondeville il primo faccia a faccia tra transalpini è stato largamente vinto da Christophe Lemaître in 6.58 (6.57 in batteria), con Jimmy Vicaut appena terzo ma in aria di rivalsa già dopodomani a Parigi.

CHE SALTI IN RUSSIA - Nel Russian Winter di Mosca gran personale di Anzhelika Sidorova, salita a 4,86 nell'asta, imitata dal collega di specialità Morgunov (5,83). Il lungo premia l'ex-campione del mondo Menkov con 8,08, superato in bravura di 1 cm dal rumeno Staicu, atterrato a 8,09 a Bucarest nello stesso giorno. Tra gli altri risultati, 2,30 di Lysenko nell'alto, e primato nazionale indoor nel miglio di Nikitin in 3:56.44. Triplo donne: si alza la posta un po' ovunque, con il 14,44 della russa Prokopenko a Mosca, il 14,30 della bielorussa Vaskouvskaya a Gomel e il 14,22 della romena Panturoiu ancora ai campionati nazionali di Bucarest.

Infine, mondiale stagionale nel pentathlon dell'austriaca Ivona Dadic (4.692 a Vienna) e gran debutto del pesista polacco Haratyk, autore di un 21,45 a Spala.

NON SOLO MUTAZ - Altro dai campionati asiatici indoor di Teheran, partiti col favoloso 2,38 del campione del mondo di salto in alto Mutaz Barshim: lo sprinter di casa Taftian ha vinto l'oro sui 60 in 6.51 (a un centesimo dal record asiatico, polverizzato 48 ore dopo dal cinese Su Bingtian a Karlsruhe), il cinese Shi Yuhao ha vinto il lungo con la miglior misura mondiale dell'anno di 8,16.

AL SOLE - Sulle pedane all'aperto esordio stagionale del campione del mondo di lancio del giavellotto Johannes Vetter (84,08 a Offenburg) e prime gittate interessanti dalle discobole: 66,02 dell'iridata 2009 Dani Stevens-Samuels a Sydney e 64,87 della cubana Perez a L'Avana. Sally Pearson conferma il buon momento in 12.69 controvento e 12.67 ventoso sui 100 hs a Brisbane. Per finire, altro missile del discobolo giamaicano Dacres a Kingston (66,90) e 21,06 del pesista brasiliano Romani a São Bernardo do Campo.

POCA STRADA - Dopo l'abbuffata di prestazioni straordinarie di Dubai, torna la calma: nella 42 km di Beppu-Oita successo in 2h09:31 del sudafricano Mokgobu (ottavo il vincitore uscente Kiplimo), 1h00:31 di Edward Waweru nella mezza maratona di Marugame (sempre in Giappone) con quarto posto del recordman mondiale Tadese (1h01:43). Sul fronte donne, 1h09:17 di Betsy Saina. Cross: titoli USA a Leonard Korir (confermatosi campione nazionale a Tallahassee davanti a Galen Rupp) e a Emily Infeld.

FUTURE MAMME E RITIRI - In attesa di un figlio due protagoniste del mezzofondo mondiale, la sensazionale keniana Faith Kipyegon, oro a Rio 2016 e Londra 2017, e la canadese bronzo iridato a Pechino Melissa Bishop. Fine attività per una grandissima dei 400 ostacoli, Lashinda Demus, ex-primatista mondiale junior e in seguito campionessa del mondo a Daegu, argento olimpico a Londra e mondiale sia a Helsinki che a Berlino e ancora bronzo iridato a Mosca. La 35enne californiana lascia le piste vantando la terza prestazione di sempre di 52.47, crono con cui conquistò il titolo mondiale in Corea.

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