Mondiali: sfreccia la Bowie, 100 USA tutti d'oro

06 Agosto 2017

A Londra la sprinter vince con un tuffo sull'arrivo: per gli Stati Uniti, già a segno ieri con Gatlin, è doppietta 12 anni dopo Helsinki 2005. Asta alla Stefanidi, eptathlon alla Thiam, Walsh conquista il peso.

di Marco Buccellato

Nella terza giornata dei Campionati del Mondo di Londra, Tori Bowie conquista per gli Stati Uniti anche il titolo dei 100 femminili dopo il successo di ieri di Justin Gatlin in quelli maschili. Era da Helsinki 2005 che sotto la bandiera a stelle e strisce non finivano entrambi gli ori dello sprint. La velocista USA ha ragione con un tuffo sul traguardo dell'ivoriana Ta Lou imponendosi in 10.85 (vento 0.1), un solo centesimo sull'africana. Bronzo a Dafne Schippers in 10.98. Solo quinta la campionessa olimpica Elaine Thompson. Nell'asta e nell'eptathlon vincono le olimpioniche in carica: la greca Ekaterini Stefanidi svetta su tutte con 4,91 a successo già assicurato contro la statunitense Sandi Morris (4,75). Bronzo per due: la cubana Silva e la venezuelana Peinado (4,65). L'eptathlon va alla belga Nafissatou Thiam con 6784 punti davanti alla tedesca Carolin Schäfer (6696) e all'olandese Anouk Vetter (6636). Nel peso Tom Walsh porta la Nuova Zelanda all'oro maschile dopo i successi al femminile di Valerie Adams con 22,03, davanti allo statunitense Joe Kovacs (21,66) e al croato Stipe Zunic (21,46). Nel medagliere Stati Uniti in testa con due ori, quattro argenti e due bronzi.

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BOWIE COME GATLIN, USA DI NUOVO IN SELLA - Finale dei 100 donne contro ogni previsione, non tanto per i nomi delle medagliate quanto per la prestazione impronosticabile della campionessa olimpica, la giamaicana Elaine Thompson, incapace di lanciarsi all'inseguimento dell'ivoriana Marie-Josée Ta Lou, schizzata dai blocchi come un portento. Indietro a metà gara, è stata la statunitense Tori Bowie a trovare la fase lanciata regale e a proiettarsi sui blocchi con un tuffo e relativa caduta con varie ammaccature. Per lei arriva la medaglia d'oro dopo attenta lettura del photofinish, in 10.85 (0.1), un centesimo sulla Ta Lou (10.86, personale) e sull'olandese Dafne Schippers, autrice di una rimonta straordinaria in ottava corsia dopo aver rischiato l'anonimato a fondo classifica (10.96). La Thompson, che ha perso il ritmo dopo 70 metri, è quinta in 10.98, preceduta a pari tempo anche dall'altra ivoriana Murielle Ahoure. Gli Stati Uniti tornano a impossesarsi del doppio oro dei 100 metri, maschile e femminile, a dodici anni da Helsinki 2005, quando vinsero Justin Gatlin e Lauryn Williams, mettendo un clamoroso stop alla lunga epopea della Giamaica.

STEFANIDI ORO E RECORD - Grandissima gara della greca oro di Rio Ekaterini Stefanidi, vinta con due salti perfetti e uno fortunato a 4,82. Per non farsi mancare niente e rendere giustizia alla fortuna ricevuta, a gara ormai vinta ha realizzato anche il record nazionale a 4,91, che è anche il salto più alto della stagione, e tentato tre volte i 5,02 fallendoli. La Stefanidi è l'ultima a entrare in gara, a 4,65, e con tre salti sbriga la pratica per l'oro superando al primo tentativo i 4,75 e con un po' di fortuna i 4,82, con l'asticella a vibrare ma a graziare la greca. Sandi Morris, impeccabile fino a 4,75, commette il primo errore a 4,82 e tenta il jolly con due salti a 4,89, fallendoli. Prima la greca e seconda la statunitense, come un anno fa a Rio. La medaglie di bronzo va ex-aecquo alla campionessa del mondo uscente, la cubana Yarisley Silva, e alla sorprendente 19enne venezuelana Rosbeilys Peinado, campionessa mondiale allievi nel 2013, con 4,65. La misura vale alla giovane sudamericana anche il primato di area eguagliato, ottenuto una prima volta nella Diamond League di Stoccolma, e soprattutto la prima medaglia del Venezuela nella storia dei campionati del mondo.

A pari misura, ma giù dal podio, la britannica Bradshaw, la tedesca Ryzih e la canadese Newman.

THIAM, LONDRA DOPO RIO - Il primo trionfo mondiale di Nafissatou Thiam, straordinaria atleta belga di origini africane, che dopo il titolo olimpico a Rio e il primo "over-7.000 punti" ottenuto in questa stagione, mette al collo anche l'oro di Londra con 6.784 punti. Questi i risultati della neocampionessa del mondo: 13.54/0.0 (100 metri ostacoli), 1,95 (alto), 15,17 (peso), 24.57/0.0 (200 metri), 6,57/-0.5 (lungo), 53,93 (giavellotto), 2:21.42 (800 metri). Si arriva alla prova finale sugli 800 metri con la questione-oro praticamente risolta per la Thiam (5.980) e tutto da giocare per l'argento e il bronzo, con la tedesca Schäfer (5.808) e l'olandese Vetter (5.805) divise da tre punti, ma la Vetter non fa granché per recuperare sulla tedesca e il gioco delle medaglie resta immutato. Dietro la Thiam il podio nuovo di zecca vede all'argento Carolin Schäfer con 6.696 punti e al bronzo Anouk Vetter con 6.636 punti. Giù dal podio la cubana Rodriguez (6.594) e la britannica Johnson-Thompson con 6.558. Nel lungo, prima prova della seconda giornata, le migliori tre erano finite racchiuse in due centimetri: Thiam 6,57/-0.5, Johnson-Thompson 6,56/-0.1, Salman-Rath 6.55/-0.2, mentre nel giavellotto la Thiam, atleta da quasi 60 metri di personale, aveva incassato la parziale sconfitta dalla olandese Vetter che con un lancio di 58,41 ha centrato la miglior prestazione nel giavellotto in un eptathlon nella storia dei campionati del mondo.

PESO, WALSH RE DEI GIGANTI - Arriva il titolo mondiale per il neozelandese Tom Walsh, ieri strepitoso in qualificazione con 22,14 e oggi il migliore dei dodici finalisti con un miglior lancio di 22,03 a vittoria già assicurata dopo aver condotto in al comando tutta la gara. Walsh porta all'oro la Nuova Zelanda al maschile dopo i trionfi di Valerie Adams al femminile. Finale strana, con polveri bagnate per l'olimpionico Ryan Crouser, tutto l'anno oltre i 22 metri e oggi sesto con 21,20, e polveri congelate per chi il mondiale l'aveva già vinto come David Storl, fuori dai lanci di finale. Sul podio il migliore degli statunitensi è così Joe Kovacs, argento con 21,66 e autore di un impercettibile nullo di pedana all'ultimo lancio finito oltre la fettuccia dei 22 metri. Il bronzo va al croato Stipe Zunic con 21.46, misura nelle sue braccia in tutti i mesi che hanno preceduto il mondiale. Per la Croazia è la prima medaglia nel peso. Rimpianti per il ceco Stanek e il polacco Haratyk, giù dal podio entrambi per cinque centimetri (21,41).

110 METRI OSTACOLI, SEMIFINALI - Tre batterie, tremenda la prima dove si concentrerà, al tirar delle somme, mezza finale. La vince in 13.10 l'olimpionico Omar McLeod in 13.10 (0.2) che passa al pari del francese Garfield Darien (13.17). Nella seconda semifinale si ammutolisce lo stadio: Andy Pozzi, in testa fino all'ultimo ostacolo, viene risucchiato da ben tre avversari e perde la finale che sentiva in tasca. A sorpresa vince Shane Brathwaite di Barbados in 13.26 (0.6), per 0.01 sul giamaicano Parchment, che salva la finale per tre millesimi sullo statunitense Devon Allen (13.27 per entrambi). Nonostante il 13.28, Pozzi dice addio alla finale. L'ultima semifinale è vinta dall'ungherese Balasz Baji in 13.23 (0.3) su Aries Merritt (13.25). Completano il quadro dei promossi alla finale il campione del mondo uscente Sergey Shubenkov (13.22) e l'argento olimpico Orlando Ortega (13.23), ripescati dalla prima terribile semifinale. La Giamaica pede un protagonista con l'infortunio di Ronald Levy, andato k.o. dopo il primo ostacolo nella batteria di stamane, vinta dal britannico Andy Pozzi in 13.28 (0.7). Gli Stati Uniti promuovono in finale il solo Aries Merritt. Una soddisfazione enorme per l'olimpionico di Londra 2012 che è tornato alle gare dopo il trapianto di un rene, pronto  a giocarsi una medaglia. Nelle batterie della mattinata il miglior tempo era stato realizzato proprio da Aries Merritt in 13.16 (0.1).

800 MASCHILI, SEMIFINALI - Tre serie soffertissime, con l'eliminazione clamorosa di Emmanuel Korir, uno dei favoriti per la medaglia d'oro, vinto dalla fatica negli ultimi 20 metri della sua batteria. In finale, evento ormai fuori dal comune, otto atleti di altrettanti paesi diversi. Avanzano il polacco Kszczot, il canadese McBride, il kenyano Bett, l'etiope Aman, il britannico Langford, il botswaniano Amos, il brasiliano Andre e il francese Bosse. Miglior tempo delle semifinali, 1:45.02 di Bett. Ripescati Bosse e Andre.

QUALIFICAZIONI ASTA MASCHILE, AVANTI I BIG - Nessuna eliminazione eccellente in un turno di qualificazione sofferto per vari atleti di punta. In otto accedono alla finale con 5,70 e altri quattro astisti ottengono la qualificazione a 5,60. Paura per lo statunitense Sam Kendricks e per il polacco Pawel Wojciekowski, cui è stato necessario il terzo tentativo a 5,60 per evitare l'eliminazione. Percorso esente da errori, invece, per l'altro polacco Piot Lisek e per Renaud Lavillenie.

GIAVELLOTTO DONNE QUALIFICAZIONI, RECORD ASIATICO DI LU HUIHUI - Qualificazione diretta alla misura richiesta di 63,50 per diverse atlete, su tutte l'argento mondiale di due anni fa Lu Huihui, che con 67,59 migliora record cinese e asiatico e si propone come terzo incomodo nel duello dei pronostici pre-mondiali tra l'olimpionica croata Sara Kolak (ripescata con 63,24) e la primatista mondiale Barbora Spotakova (promossa con 64,32). Anche l'altra protagonista del mondiale di due anni fa con un inatteso oro, la tedesca Molitor, ritrova il braccio dei giorni belli con promozione immediata (65,37). Impressionano anche la slovena Ratej con 65,64.

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