Mondiali, il Kenya cala subito il tris



I XIII Campionati del Mondo di Daegu (Corea del Sud) sono iniziati oggi nel segno del Kenya, imperioso nel monopolizzare il podio della maratona femminile, realizzando una tripletta senza precedenti nella storia della rassegna iridata. All'oro Edna Kiplagat (2h28:43), vincitrice dell'ultima maratona di New York, argento per Priscah Jeptoo (2h29:00), bronzo per Sharon Cherop (2h29:14). Nelle altre gare della sessione mattutina della giornata inaugurale, suona clamorosa l'eliminazione del campione olimpico e mondiale di salto con l'asta Steve Hooker, giunto a Daegu in non buone condizioni fisiche. Bene, invece, il francese, campione d'Europa, Renaud Lavillenie, salito a 5,65 con ampio margine. Nel resto del programma mattutino, primi giri e facili vittorie per il primatista mondiale David Rudisha (1:46.30) e il sudanese Kaki (1:44.83) nelle batterie degli 800, l'avvio del decathlon con il duello tra gli statunitensi Eaton e Hardee, le batterie dei 3000 siepi femminili nel segno della turca Binnaz Uslu (9:24.06, record nazionale) e la qualificazione del lancio del disco femminile con il 65,54 della tedesca Muller. Oggi pomeriggio (ore 14) si assegna il secondo titolo dell'edizione 2011, quello dei 10.000 femminili. Entrano gara anche i primi due atleti della spedizione azzurra: la quattrocentista Marta Milani (batterie alle 13:05) e il martellista, vicecampione europeo di Barcellona 2010 e argento olimpico di Sydney 2000, Nicola Vizzoni (qualificazione alle 15). Alle 14:45 le batterie dei 100 metri con il primatista del mondo Usain Bolt.

Maratona femminile

Le tanto temute condizioni ambientali sono state non così terribili per le atlete della distanza più lunga del programma iridato. Con 24 gradi di temperatura (scesa già nei giorni scorsi) e l'81% di umidità, la gara si è fatta tutto sommato "vivibile" contrariamente alle aspettative. Un gruppo di circa trenta atlete ha condotto la gara per lunghi tratti, transitando al decimo chilometro dal via, al Memorial Park della città, in 36'26", con una proiezione sopra le due ore e trenta minuti, andata via via calando col passare dei chilometri (passaggio di 1h30'36" al 25° km). Al trentaduesimo chilometro il gruppo, aperto a ventaglio fino a poco prima, ha iniziato a sfilacciarsi per l'iniziativa delle kenyane e delle etiopi. Intorno al trentacinquesimo chilometro il plotoncino kenyano ha aperto la gara vera e propria, staccandosi con Edna Kiplagat, Priscah Jeptoo e Sharon Cherop, seguite come un'ombra dall'unica etiope superstite, Bezuneh Bekele. L'elegante Kiplagat e le compagne hanno accumulato, nel giro di un chilometro e mezzo, un vantaggio di quaranta metri sulla prima inseguitrice e di un centinaio sul grosso del gruppo, rimasto attardato. Fiato sospeso ad uno degli ultimi rifornimenti: la Cherop, aggirando alle spalle la Kiplagat che stava assicurandosi una bottiglietta d'acqua, la ha urtata alla caviglia sinistra provocandone la caduta sulle ginocchia. Grande sportività della Cherop, che ha quasi arrestato la corsa per attendere la compagna, che stava rialzandosi.

Lo sviluppo della corsa, con un parziale di 16'11" dal trentacinquesimo al quarantesimo chilometro e nove secondi di vantaggio) sono stati a senso unico in favore della Kiplagat, che ha recuperato il passo leggero dimostrando grande forza mentale nonostante l'incidente. Il trionfo finale è in 2h28'43", con argento a Priscah Jeptoo in 2h29'00" e bronzo alla Cherop in 2'29"14, che ha resistito al tentativo di rientro in zona medaglia della Bekele, quarta in 2h29'21". Quinta la migliore delle giapponesi, Yukiko Akaba, in 2h29'35". Miglior maratoneta europea, la svedese di colore Isabellah Andersson-Omoro, settima in 2h30'13". Numeri finali: passaggio a metà gara in 1h16'46", seconda metà ben più veloce, in 1h11'57". Con il trionfo a squadre delle kenyane fuori discussione, secondo posto alle etiopi, terzo alla Repubblica Popolare Cinese. Prima tripletta nella storia mondiale della specialità, dicevamo, e Kenya che ora guida il medagliere delle tredici edizioni con tre ori, due argenti e un bronzo, lasciandosi dietro Giappone e Portogallo, due ori a testa in passato.

3000 siepi femminili, batterie

Si sono qualificate tutte le migliori per la finale del 30 agosto: le tre kenyane, le etiopi, le russe e le nordafricane. Il miglior tempo è però stao ottenuto della sorprendente turca Binnaz Uslu, acclimatatasi da molto al fuso (ha vinto le Universiadi in Cina pochi giorni fa), che ha stabilito anche il record nazionale in 9'24"06. Passaggio del turno senza tribolazioni, qiundi, per la tunisina Ghribi, la marocchina Ouhaddou, le russe Zaripova e Kharlamova, le etiopi Assefa, Fente e Adamu, e soprattutto le kenyane Chemos (favorita), Njoroge e Rotich. Fente e Kharlamova ripescate con i tempi migliori, le altre tutte promosse in pista senza ricorrere ai verdetti del cronometraggio.

Decathlon

Ashton Eaton (10"46) e Trey Hardee (10"55, campione iridato uscente) sono stati i più veloci sui 100 metri, come da previsioni. Nel lungo il migliore è stato il belga Thomas van der Plaetsen con un salto di 7,79. Dopo la gare di getto del peso, Hardee guida con un margine di 15 punti su Eaton.

Disco femminile, qualificazione

Nel turno di promozione alla finale, qualche vittima eccellente, come la ceka Pospisilova, la statunitense Thurmond e le lanciatrici ucraine. Promossa con difficoltà la campionessa uscente Dani Samuels, solo cinque atlete hanno varcato il limite di accesso diretto, fissato a 62 metri, la tedesca Muller (65,54, miglior lancio della mattinata), la cubana Barrios, la polacca Glanc e le cinesi Li Yanfeng e Jian Tian. Ripescate anche la campionessa olimpica Trafton-Brown, la russa Pishchalnikova e la romena Grasu.

Asta maschile, qualificazione

Steve Hooker, olimpionico e campione del mondo in carica, è mestamente uscito dalla qualificazione con nessuna misura superata. L'australiano non ha letteralmente saltato, palesando tutte le incertezze dovute ai postumi di un infortunio dell'inverno scorso, e una forma da ritrovare. Nessuno degli atleti ha valicato i 5,70 richiesti. Con 5,65 (i migliori) e 5,60, si sono qualificati i francesi Lavillenie e Mesnil, il tedesco Mohr e i polacchi Michalski e Wojciechowski. Fuori dalla finale anche il russo Lukyanenko e il terzo francese Clavier.

800 maschili, batterie

Il sudanese Kaki ha impressionato, vincendo la propria batteria in 1'44"83, crono veloce di per sé per un turno preliminare, col valore aggiunto di essere sceso in pista al mattino. Il grande favorito David Rudisha ha vinto agevolmente in 1'46"30. Promossi tutti gli specialisti più quotati (Borzakovskiy, i polacchi e anche i tre spagnoli e il 17enne etiope Aman), con l'eccezione del britannico Rimmer e dell'altro sudanese Ismail.

100 metri femminili e maschili, turno di qualificazione

Nel turno preliminare, privo degli atleti migliori come da nuovo regolamento, hanno registrato i tempi migliori la camerunense Delphine Atangana con 11"57 e il velocista del Ciad Harun (10"44). Oggi, nel turno successivo, entra in scena Sua Maestà Usain Bolt.

Marco Buccellato

Nella foto piccola, Edna Kiplagat, Priscah Jeptoo e Sharn Cherop, nella foto grande Edna Kiplagat (foto Giancarlo Colombo/FIDAL)

File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le FOTO della PRIMA GIORNATA/Photos



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