Mondiali, bocciati gli altisti, Obrist in semifina



Ancora eliminazioni sul cammino degli azzurri. E dolorose. I tre saltatori in alto, Nicola Ciotti, Alessandro talotti e Andrea Bettinelli sono rimasti esclusi dalla finale di domenica, dopo una qualificazione che, almeno per due di loro, in qualche momento aveva lasciato ben sperare. Nicola Ciotti si è fermato a 2,20, quota superata ma decisamente insufficiente a proseguire il cammino. Talotti e Bettinelli, invece hanno prodoto una fiammata a 2,25, misura messa in archivio alla prima prova. A 2,27, però, per entrambi, si è spenta la luce. Bettinelli ha finito al nono posto nel gruppo A, Talotti all\'undicesimo del gruppo B (con Ciotti quindicesimo). Sfortunato soprattutto Talotti, la cui terza prova a 2,27 è stata fallita per un niente. \"Peccato per quest\'ultimo tentativo - commenta amareggiato Talotti - l\'asticella ha ballato, non ho capito come sia caduta. Sì, ci sono rimasto davvero male. Ero certo di poter entrare in finale. Sono in crescita rispetto all\'utltimo mese, ma ora non conta, la realtà è che sono fuori. Sono molto arrabbiato\". Bravo è stato Christian Obrist, che ha proseguito lo sprint della sua batteria dei 1500 metri fino all\'ultimo centimetro, sforzo che gli ha consentito di guadagnare la semifinale di lunedì (quinto posto in 3:43.01 nella prova vinta dal primatista del mondo Hicham El Guerrouj). L\'altoatesino, per una volta, non si è fatto sorprendere alla campana, restando sotto ai migliori, e non si nemmeno perso d\'animo sul rettilineo opposto, quando le cose sembravano mettersi davvero male. Ci ha creduto, ed è stato giustamente premiato. \"Ho cercato di stare davanti più possibile - le parole di Obrist - e ho dato tutto sul rettilineo conclusivo. Pensavo di non avere energie sufficienti nel finale, e invece mi sono accorto di poter ancora forzare\". Andrea Barberi ha corso bene, chiudendo la sua prova sui 400 metri in un buon 45.87 (quinto posto nella batteria), soli otto centesimi in più del personale stabilito a Rieti, agli Assoluti. Ma non è bastato per passare il turno: il romano ha dovuto arrendersi, mancando l\'ultimo treno per i ripescaggi di una manciata di centesimi (l\'australiano Clinton, ultimo della lista, ha chiuso in 45.64). Angelo Iannelli, impegnato nel primo turno dei 3000 siepi, non ha trovato il cambio di ritmo al momento propizio, restando inchiodato quando la testa della corsa ha violentemente modificato l\'andatura. Il tempo conclusivo di 8:36.08 (undicesimo posto parziale) dista purtroppo anni luce dalla sufficienza. Ancora brava Gertrud Bacher, non distante dalla tabella del suo primato nazionale. I 200 metri non sono stati particolarmente brillanti (24.91, la meranese ha un personale di 24.23), ma il computo complessivo dice 3.549 punti dopo quattro gare, una quota che può significare anche la premessa per la miglior prestazione italiana di specialità (6.185 punti, che le appartiene). Domani, la verità. Meravigliosa, la sfida che oppone la svedese Kluft alla francese Barber per la corona dall\'Eptathlon. La svedesina, lo scorso anno autrice di una fantastica doppietta tra Mondiali Junior (con record mondiale) e Campionati europei assoluti, ha stabilito primati personali in tutte e quattro le prove in programma, chiudendo con un fantascientifico 22.98 nei 200 metri, per 4.183 punti complessivi (Barber a 3.949). Una gioia per gli occhi, uno spot per l\'atletica leggera.
Nelle due immagini: Christian Obrist (in alto), e Gertrud Bacher (Omega/FIDAL)



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