Mondiali Juniores Angioi dodicesima

13 Luglio 2012

L'allieva lunghista salta 6.08 (+1.1), mentre entrambe le 4x100 azzurre restano fuori dalla finale. Le ragazze, 45.15, sono le prime escluse

di FIDAL

La giovane sassarese Anastassia Angioi, anche debilitata da un’indisposizione alla vigilia, chiude 12^ in una grande finale del lungo con 6.08 (+1.1). Come 12° era stato il marciatore Vito Minei in apertura di giornata (personale a 42’51”79 sui 10km). Restano fuori dalle finali di domani entrambi i quartetti azzurri: ma se per gli uomini (con Pino, Desalu, Tortu e Galbieri, 40”41 con il 14° posto) ci sarebbe voluto un miracolo, le ragazze (Paiero, Siragusa, Bongiorni, Ekeh) pagano come prime escluse una condotta forse troppo conservativa, che produce un 45”15 insufficiente per la promozione (passa la Polonia con 45”02). In mattinata l’unica qualificazione della giornata era arrivata dalla capolista mondiale dell’alto Alessia Trost, capace di salire senza errori alla quota richiesta di 1.84. Grandi record dei campionati per la bahamense Anthonique Strachan (22”53 sui 200 dopo l’oro dei 100) e della statunitense Ashley Spencer sui 400 (50”50, il precedente risaliva addirittura a Plovdiv 1990, 50”62 della nigeriana Fatima Yusuf).

IL MONDIALE DEGLI ALTRI

Nel quadro di un Mondiale generalmente di livello mai visto, la finale dei 400hs maschile può vantare contenuti tecnici abbastanza mediocri: ma lo spettacolo di sei ragazzi quasi sulla stessa linea fino all’ultima barriera è stato ugualmente godibile e proprio nei metri finali il giamaicano Gallimore è passato dall’oro alla medaglia di legno, con lo statunitense Futch (50”24) premiato da una repentina rimonta. Il titolo dell’alto si assegna a quota 2.24, anche qui relativamente mediocre se si pensa che l’azzurro Gianmarco Tamberi aveva preso solo il bronzo agli Europei di Tallin 2011 con 2.25: ma il duello tra il bielorusso Churyla, il tedesco Wendrich (classe ’95) e il bahamense rasta Ingraham ha trascinato il pubblico. A proposito di Bahamas, dopo i 100 Anthonique Strachan ha dominato anche la distanza doppia con 22”53 (+0.2): le altre medaglie sono state conquistate con un gap abissale, a 23”15 (!). Come la caraibica, anche la statunitense Ashley Spencer fa il record dei campionati sul giro di pista con 50”50: un precedente storico, 50”62 risalente a Plovdiv ’90, in mano alla nigeriana Fatima Yusuf. Record di area (51”04) per l’argento targato Guyana di Kadecia Baird.     

LE GARE DELLA QUARTA GIORNATA 

Lungo F (finale): Anastassia Angioi salta per quinta tra le 12 finaliste: sulla base delle qualificazioni dovrebbe essere una competizione di altissimo livello, ma estremamente equilibrata.

Le favorite per le medaglie sono probabilmente l’immensa tedesca Lena Malkus, la campionessa mondiale allieve 2011 Chanice Porter (la giamaicana che beffò l’azzurra Angioi a Lille proprio all’ultimo salto e che stamattina si è qualificata anche per la finale dell’alto) e naturalmente la romena Alina Rotaru, che ha siglato la miglior misura del turno eliminatorio con 6.58 appena ventoso. E anche la britannica Katarina Johnson-Thompson che ha migliorato il personale in qualificazione con 6.51. Detto questo, è una finale tutta da seguire e il vento, come al solito, va e viene sulla pedana. Già nei primi due turni un paio di salti che sembrano in grado di “ammazzare” la gara, entrambi di atlete britanniche: prima il 6.67 (+1.2) di Jazmin Sawyers, poi il 6.81 della Johnson-Thompson, una prestazione che sembra targata “anni ottanta” per la specialità, anche se ventosa (+2.5). “Assia”, in parte debilitata da un’indisposizione, non riesce ad andare oltre un 6.08 (+1.1) al secondo turno e così lascia la compagnia al 12° posto.      

4x100m M (batterie): Se con le ragazze l’ingresso in finale si poteva provare – e il match-ball non è stato sfruttato a dovere – per la staffetta maschile ci vorrebbe oggettivamente un miracolo. Resta il fatto che nelle batterie femminili è successo di tutto e quindi vediamo di giocarcela e poi facciamo i conti alla fine. Rispetto alle previsioni c’è una sostituzione dell’ultimo minuto, a causa di un problema muscolare di Giovanni Cellario: così dai blocchi parte il vicentino Alessandro Pino. Dopo la prima batteria, il compito degli azzurri diventa ancora più improbo: ammessi direttamente alla finale Giappone (39”01, record nazionale e asiatico) e Brasile (39”29, record nazionale e sudamericano), mentre al ripescaggio restano aggrappati Polonia (39”31, anche qui record nazionale) e Australia (39”34, record nazionale e dell’Oceania). Questi vanno tutti forte, non c’è che dire: serve molto, ma molto di più di un miglioramento del primato italiano (fissato dagli Europei di Nyiregyhaza ’95 a 39”61). I cambi sono fluidi, dopo Pino ci sono “Fausto” Desalu, Giacomo Tortu e Giovanni Galbieri: ma le alchimie non servono quando gli altri sono più veloci e il 40”41 vale solo per il 15° posto complessivo (poi diventato 14° per la squalifica dei francesi). Nell’ultima batteria il pubblico può godersi un’altra volata regale di Adam Gemili: il britannico recupera tre metri all’ultimo frazionista giamaicano e poi gliene infligge uno di distacco.

Solo due quartetti europei, Gran Bretagna e Polonia, vanno in finale.

4x100m F (batterie): La prima batteria è una specie di ecatombe: la Cina non parte, la Slovenia si perde per strada, poi la terza frazionista delle Bahamas si infortuna e viene portata via in barella, infine l’Australia vede la Whittaker cadere all’arrivo dopo aver segnato il primo – e finora unico - tempo di ripescaggio (44”88), sulla scia di Stati Uniti (43”95) e Olanda (44”68). Peggio ancora, le australiane vengono subito dopo squalificate per invasione di corsia: così si passa alla seconda batteria senza alcun riferimento cronometrico. Qui si continua: giamaicane fuori per il secondo cambio fuori settore, così passano direttamente Gran Bretagna (44”47) e Brasile (44”79). Il primato nazionale di 44”88 offre una chance di recupero al Belgio, mentre Canada e Spagna vengono squalificate. Le azzurre, con un quartetto bene assortito (Elisa Paiero, Irene Siragusa, Anna Bongiorni e Judy Ekeh) e due reduci dell’argento europeo di Tallinn (Siragusa e Bongiorni), hanno un’ottima occasione per passare in finale, pur inserite in una terza batteria abbastanza competitiva (con Sudafrica, Polonia, Nigeria, Germania e Svizzera). Purtroppo le azzurre si lasciano sedurre dall’esigenza di cambi in sicurezza (con la Bongiorni frenata da un improvviso fastidio muscolare che ne rallenta il passaggio del testimone alla Ekeh) e il loro quarto posto in 45”15 (appena fuori dalla top-10 di sempre) le confina alla scomoda posizione di prime escluse dalla finale. Passano il Belgio e la Polonia (45”02), sulla quale Judy Ekeh ha tentato un’inutile rimonta in ultima frazione.     

RISULTATI DELLA QUARTA GIORNATA

Marcia 10000m M: (12) Vito Minei 42’51”79 PB, (22) Francesco Fortunato 43’13”27
100hs F: (8)b1 -0.5 Maria Paniz 14”36 (41^, el.), (5)b3 -0.7 Giada Carmassi 14”09 (29^, el.)
3000st M: (11)b1 Italo Quazzola 9’05”28 (19°, el.)
1500m F (batterie): (8)b3 Federica Del Buono 4’28”66 (27^, el.)
800m M: (8)b3 Jacopo Lahbi 1’55”45 (55°, el.), (8)b7 Soufiane El Kabbouri 1’52”11 (41°, el.)
Martello M: (14)Q Marco Bortolato 70.32 (el.), (32)Q Patrizio Di Blasio 65.29 (el.)
4x100m F: (4)b3 Italia (Elisa Paiero, Irene Siragusa, Anna Bongiorni, Judy Ekeh) 45”15 SB (9^, el.)
4x100m M: (5)b2 Italia (Alessandro Pino, Eseosa Desalu, Giacomo Tortu, Giovanni Galbieri) 40”41 SB (14°, el.)
Lungo F: (12) Anastassia Angioi 6.08 (+1.1)

GLI ITALIANI IN GARA NELLA QUINTA GIORNATA (sabato 14 luglio)

Ore 19.05: Asta F (finale) Roberta Bruni
Ore 19.35: 4x400m M (batterie) Italia (probabile formazione: Incantalupo, Rontini, Re, Tricca)
Ore 21.05: 5000m M (finale) Lorenzo Dini e Samuele Dini

TV (venerdì 13 luglio) - Diretta su RaiSport 1 ore 8:45-13:00, differita ore 22:30-2:30. [STREAMING] Eurosport HD diretta ore 10-11 e 18-22 / Eurosport 2 HD diretta ore 11-13.  

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File allegati:
- ORARIO/RISULTATI
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