Mondiali Indoor. Fassinotti vola in finale, stop Dal Molin. Cerutti si ferma in semifinale



Sopot (POL) 8 marzo. Marco Fassinotti si qualifica per la finale mondiale del salto in alto. Il primatista italiano dell'alto supera lo scoglio delle qualificazioni grazie ad un percorso di gara privo di errori fino ai 2,25, prima di arrendersi ai successivi 2,28, misura comunque non necessaria per l'approdo alla finale. L'asticella trema al primo salto, a quota 2,16: l'esordio mondiale si sente, il nervosismo condiziona un po' l'italiano, che si sblocca però con il prosieguo della competizione. A 2,21 e 2,25 riesce subito, mentre diversi avversari faticano, incappando in erorri che alla fine risulteranno fatali. L'unico glaciale è Ivan Ukhov: due soli tentativi in tutta la mattinata, a 2,16 e a 2,25, entrambi di una facilità disarmante. A 2,28 Fassinotti colleziona tre errori, ma in realtà, prima del terzo salto (mancato davvero di poco) è ormai qualificato, perché gli avversari diretti sono già out. "Non sono molto contento di quel che ho fatto in gara - racconta il torinese - direi che i salti di prova sono stati migliori di quelli di gara. Sono in finale, magari con un pizzico di fortuna, ma va bene così. Domani andrò in pedana cercando di divertirmi prima di ogni altra cosa, sperando di sentire meno la tensione che qui in effetti ho provato". La superficie di gara è un elemento cui dedicare attenzione: "Spinge moltissimo, è veloce, e non ti consente di correggerti in corsa quando hai commesso un errore. Cercherò di sfruttare meglio queste ore per cercare di capire meglio la pedana. Gli altri? Ukhov benissimo, così come Barshim e Protsenko. Ma conterà anche molto il modo di gestire la fatica della qualificazione". E' la seconda volta che un azzurro centra la finale mondiale indoor: prima di Fassinotti c'era riuscito solo Giulio Ciotti, settimo classificato a Mosca 2006. La finale dell'alto è in programma domani pomeriggio alle 16.30.

 

La mattinata storta di Paolo Dal Molin prende forma sul primo ostacolo della batteria mondiale. L’azzurro lo colpisce nettamente, rallentando l’azione; ciò che segue è un vano tentativo di rincorsa agli avversari, che non produce il risultato sperato. Anzi. Viene fuori solo il quinto posto, in un mediocre (per l'ostacolista italiano, e la scena internazionale, ovviamente) 7.76. Al termine della penultima batteria, Dal Molin è già fuori dal lotto dei quattro riammessi. La beffa è che  l’ultimo tempo utile è proprio il già citato 7.74 (quello del cubano Portilla, quinto in terza batteria,che passa per il conto dei millesimi). “Non so spiegarmi cosa sia successo – racconta sconsolato Dal Molin nel dopo gara – mi sono trovato subito dietro agli altri, e ho provato a recuperare, ma non avanzavo. Davvero non so cosa dire”.

 

Finisce con 6.71 nella seconda semifinale dei 60m l'avventura mondiale di Fabio Cerutti a Sopot. Resta miglior tempo il 6.67 di ieri in batteria. Anche in semifinale Fabio ha una buona partenza ma poi non riesce a dar seguito allo spunto iniziale. La finale era comunque difficile da raggiungere, necessario un tempo sotto i 6.60.

 

(Fonte: Fidal)

 

 



Condividi con
Seguici su: