Mondiali, Grenot spezza l'incantesimo

24 Agosto 2015

La campionessa europea dei 400 metri centra la semifinale, la prima atleta della spedizione azzurra a superare il primo turno in pista alla rassegna iridata

Quello che sembrava una sorta di incantesimo, viene spezzato nella mattinata della terza giornata dei Mondiali di Pechino. Finalmente (considerazione amara) un azzurro supera un turno, e procede nel percorso di qualificazione della rassegna iridata. E' Libania Grenot, la campionessa europea dei 400 metri, il cui 51.64 vale la promozione alle semifinali. Eliminata invece Maria Benedicta Chigbolu (52.48), l'altra italiana impegnata nel round 1 del giro di pista. Nelle altre gare della sessione, va segnalato soprattutto l'8,36 (+0.7) centrato nel lungo dallo statunitense Jeff Henderson (undici dei dodici qualificati alla finale superano gli 8 metri). Nell'asta donne, quattordici atlete valicano i 4,55 che segnano la linea di selezione, ma tra loro non c'è la tedesca Silke Spiegelbug, ferma (come la greca Stefanidi, altra attesa protagonista) a 4,45. Nessuna clamorosa sorpresa nel disco donne, dove la migliore è la cubana Denia Caballero (65,15, segue la croata Perkovic, 64,51). Nei 3000 siepi, miglior crono delle batterie per la tunisina Habiba Ghribi, 9:24.38. L'ultimo tempo di passaggio alla finale è il 9:30.23 della turca Ozlem Kaya.

400m donne – batterie
Libania Grenot è ammessa alla semifinale del giro di pista. La campionessa europea non brilla particolarmente in questo suo esordio iridato, ma è quarta nell’ultima batteria, ed in virtù del crono di 51.64, guadagna la promozione attraverso il ripescaggio dei migliori tempi. Dopo un buon avvio, grazie al quale si avvicina all’ucraina Zhemlyak (schierata davanti a lei), l'italiana non corre una bella seconda curva, perdendo metri preziosi e posizioni; dall’interno, Miller (50.53), Williams-Mills (51.07) e Renzhina (51.55) finiscono dunque per precederla.

La (tardiva) reazione finale, proprio sulla Zemlyak, consente comunque alla Grenot di guadagnare la semifinale (nella graduatoria complessiva, il suo 51.64 è il 22esimo tempo). Anonima, purtroppo, la prova di Maria Benedicta Chigbolu, sesta nella batteria vinta dalla giamaicana Christine Day in 50.58. Buon avvio per la romana, spentasi però con il passare dei metri, fino ad un ultimo tratto di palese difficoltà. Per lei, 52.48, crono lontano dal personale (il 51.67 ottenuto in luglio a La Chaux de Fonds) ma in fondo seconda prestazione del 2015. Complessivamente, nel turno, da segnalare il 50.34 della giamaicana Stephenie McPherson, miglior tempo, ma soprattutto il 50.37 (primato personale) della romena Bianca Razor, la campionessa europea under 23. Corsa in totale decontrazione per Allyson Felix (50.60), ancora la favorita della gara, mentre una notazione la meritano le francesi Guei (50.89) e Gayot (51.24), tutte e due capaci del proprio limite personale. Quattordici delle 24 ammesse guadagnano sigle da SB o PB, incluso il record nazionale del Kenya centrato da Joyce Zakary (50.71).

LE PAROLE delle AZZURRE

Libania Grenot sorride e riprende fiato dopo il quarto posto in batteria: "Domani sarà molto meglio - spiega la campionessa europea dei 400 metri -, sono ottimista per la semifinale. Oggi ho scelto di partire più tranquilla, sull'ultimo rettilineo ho cercato di spingere e reagire per entrare tra le prime tre, ma la gara ormai era finita. Sono a Pechino da qualche giorno e l'atmosfera di un Mondiale è sempre bella, il periodo a Dalian, al contrario, non è stato un granchè".   

Maria Benedicta Chigbolu si aspettava di più dalla batteria: "Fino ai 300 c'ero anche io, poi purtroppo mi è mancata l'ultima parte. Ho corso questa batteria sapendo bene che per me doveva essere come una finale. Mi dispiace andare via da questo Mondiale così, contavo di fare il personale o almeno di avvicinarlo".

m.s.



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