Mondiali 24 Ore: prima medaglia all'Italia



La rassegna mondiale della 24 Ore su strada regala all’Italia la sua prima storica medaglia in questa specialità dell'ultramaratona. A Brno, in Rep.Ceca, è la nazionale femminile che riesce a conquistare un prestigioso bronzo nella classifica riservata alle Nazioni europee (il Mondiale valeva anche come Campionato Europeo individuale e a squadre), perla di una spedizione azzurra che ha visto la nostra rappresentativa difendersi al meglio in un consesso di altissimo livello. La sorpresa assoluta sono stati i giapponesi, che hanno portato a casa ambedue i titoli individuali. In campo maschile la vittoria è andata a Ryoichi Sekiya, uscito fuori nella seconda metà gara per vincere con 269,085 chilometri percorsi, quasi dieci in più dello slovacco Lubomir Hrmo, anch’egli autore di una grande rimonta che gli è valsa oltre all’argento la conquista del titolo europeo. Terzo posto per il francese Mohamed Magroun con 257,881 km. La prestazione di quest’ultimo è stata fondamentale per la conquista del titolo mondiale a squadre da parte della Francia davanti a Giappone e Russia, forse un po’ al di sotto delle aspettative. Per l’Italia settimo posto a squadre e, in ambito individuale, 16. posto (10. europeo) per Gastone Barichello con 228,228 km, primato personale non troppo lontano dal record italiano della distanza. Sei gli italiani capaci di entrare fra i primi 40. In campo femminile soluzione a sorpresa: la gara sembrava essere saldamente nelle mani della russa Galina Eremina, superata solamente nell’ultima ora dalla giapponese Sumie Inagaki, che ha chiuso con 237,154 km (pensate che solamente otto uomini hanno fatto meglio di lei). La russa, campionessa europea, è finita a 2 km e 141 metri, che dopo 24 ore di corsa su strada sono un’inezia. Terzo posto per l’americana Ehret, con 225,012 km. La prima italiana è stata Lorena Di Vito, che con 206,190 km ha migliorato il proprio personale, e stabilito la settima prestazione europea. A far classifica insieme a lei e a salire sul gradino più basso del podio in ambito europeo sono state anche Monika Moling, 22. con 183,339 km, e Stefania Tonini, 25. con 181,983 km. RISULTATI Uomini: 1. Sekiya (Jpn) 269,085 km; 2. Hrmo (Svk) 259,064; 3. Magroun (Fra) 257,881; 4. Bychkov (Rus) 248,595; 5. Conraux (Fra) 247,295; 6. Kaname (Jpn) 241,449; 7. Hardel (Fra) 240,638; 8. Christoffersen (Den) 239,136; 9. Provost (Fra) 236,354; 10. Kazantsev (Rus) 235,160. Italiani: 16. Barichello 228,228; 23. Lavarda 217,202; 29. Pisani 210,635; 33. Bazzana 206,993; 37. Tarascio 204,810; 39. Zava 204,307; 55. Mazzeo 188,043; 71. Orsi 157,793; 84. Ruzzier 112,334. Classifica a squadre: 1. Francia 745,725 km; 2. Giappone 740,396; 3. Russia 704,876; 4. Usa 685,127; 5. Slovacchia 672,143… 7. Italia 650,241. Donne: 1. Inagaki (Jpn) 237,154; 2. Eremina (Rus) 235,012; 3. Ehret (Usa) 225,573; 4. Berces (Hun) 217,664; 5. Okanda (Jpn) 215,824; 6. Reutovich (Rus) 214,632; 7. Reed (Usa) 213,276; 8. Koval (Rus) 211,913; 9. Mytrofanova (Ukr) 209,186; 10. Jehanno (Fra) 207,068. Italiane: 11. Di Vito206,190; 22. Moling 183,339; 25. Todini 181,983; 26. Redini 180,175; 39. Senfter 156,843; 41. Nardin 153,244. Classifica a squadre: 1. Russia 661,558 km; 2. Giappone 657,610; 3. Usa 635,932; 4. Francia 598,788; 5. Italia 571,513. Nella foto: il vincitore giapponese Sekiya (foto Federazione Internazionale Ultramaratona)


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