Moncton, Palmisano record ma non basta



Non basta ad Antonella Palmisano migliorare il record italiano juniores dei 10km di marcia (46'08"57, il precedente era fissato a 46'22"72 di Bydgoszcz 2008). In una gara disputata sotto un caldo cocente e dominata dalla coppia russa, l'azzurra gioca tatticamente per il bronzo e subisce l'attacco finale della giapponese Okada e della cinese He, chiudendo poi 5^ nonostante l'estremo tentativo di rimonta (11^ e soddisfatta la bergamasca Federica Curiazzi, anch'essa premiata dal personale). Nel pomeriggio Giuseppe Carollo, saltando 2.14 al primo tentativo, si è fatto largo in una complicatissima qualificazione raggiungendo così la finale (in programma venerdì sera), mentre Federica Bevilacqua è giunta 10^ (prima delle europee) nella finale dei 5000 metri, ritoccando il personale con 16'19"60 (4^ junior italiana di sempre). José Bencosme supera in scioltezza la batteria dei 400hs, dimostrando di avere ambizioni per una corsia in finale. Il bronzo iridato "under 18" tenterà di confermarsi a Moncton al suo debutto tra gli juniores, ma superare lo scoglio della semifinale di domani mattina (le 16.20 in Italia) non sarà impresa da poco, in una prova che mostra un campo di protagonisti molto equilibrato. A parte il favoritissimo Jehue Gordon, accreditato del 48"26 con il quale nel 2009 sfiorò il podio ai Mondiali di Berlino (a 24/100 dal primato mondiale di categoria). In semifinale, con una prova determinata, anche Francesco Patano. Per i colori azzurri una parziale delusione: Daniele Secci, il pesista romano che si era presentato in Canada con la terza misura stagionale, non è riuscito a superare la qualificazione (15° con un modesto 18.25).

LA CRONACA DELLA MATTINA

Marcia 10000m donne - Si inizia alle 11.35 locali, sotto un sole implacabile e una temperatura ben oltre i 30°: motivo di più per essere prudenti e provare a giocare anche tatticamente sullacondizione delle avversarie. Chi non teme il caldo e la fatica sono le due russe Lashmanova e Lukyanova: "Sembrano fatte con lo stampo: non riuscivo a capire se mi era già capitato di averle incrociate sulla mia strada", confessa alla fine Antonella Palmisano. La vincitrice dell'ultima Coppa del Mondo in Messico è sicuramente tra le favorite: ma la condotta delle due battistrada obbliga tutto il resto del gruppo (26 partenti) a lottare solo per il bronzo virtuale in attesa degli eventi. Antonella, come l'altra azzurra Federica Curiazzi, è estremamente giudiziosa: prende la spugna bagnata ad ogni giro e questo passaggio le fa percorrere ogni volta un bel po' di metri in più. Sembra un male necessario, ma per il podio fanno invece qualche sacrificio - restando senza rifornimento - le due giapponesi, Okada e Asada, e la cinese Qin He, che a Chihuahua era stata battuta allo sprint dalla Palmisano. Lo svolgimento della prova è estremamente lineare: due davanti, le infaticabili russe, e il terzetto delle asiatiche a distanza, mentre Antonella segue con un ritardo variabile tra i 3" e i 5" per quasi tutta la gara. Dopo il passaggio del 7° chilometro, la pugliese passa all'attacco e raggiunge le rivali in lotta per il bronzo: prova anche a staccarle e la sua azione fa subito una vittima, la giapponese Asada. Le altre due però reagiscono e a loro volta contrattaccano al passaggio degli 8200 metri: è la Okada, fino a ieri capolista stagionale, ad avere più energie in corpo e va ad agguantare il podio. Antonella Palmisano si gioca il 4° posto in volata con la He e resta battuta per una spalla: ma migliora nettamente il suo record italiano di categoria, portandolo a 46'08"57. I passaggi al chilometro: 4'47"8, 9'17"8, 13'52"0, 18'25"6, 23'02"2, 27'40"4, 32'22"6, 36'58"0, 41'34"0, e 44'25" alla campana. "Sentivo sicuramente un po' di responsabilità, ma non mi sento delusa: sapevo che la vittoria di Coppa del Mondo, dove comunque le russe non c'erano, aveva alimentato tante attese. Il fatto è che davanti sono andate più forte: ho visto pure che alle giapponesi e alla cinese hanno dato tanti cartellini, ma mai il rosso. Si vede che era giusto così". Per una Palmisano un tantino contrariata, una Federica Curiazzi raggiante: "Ho fatto di gran lunga il mio personale: ero in pratica alla terza esperienza su pista, perchè su questo terreno i 10km non li digerisco sul piano mentale. Pensavo di scoppiare ed invece ho tenuto fino in fondo".
400m donne (semifinali) - Si conclude in semifinale l'avventura di Marta Maffioletti sul giro di pista: la lombarda, stavolta in prima corsia e opposta a rivali nettamente più forti, corre praticamente in solitario e molla solo negli ultimi metri, quando si accorge che l'obiettivo del nuovo personale è impossibile. Ora sotto con la staffetta.
400hs uomini (batterie) - Mentre i pesisti soffrivano e sudavano sotto il sole cocente del Canada, le batterie degli ostacoli intermedi hanno passato in rassegna un line-up molto interessante: gara che si preannuncia spettacolare fin dalle battute iniziali, con un primo turno estremamente equilibrato. Tanti gli atleti che hanno destato un'ottima impressione, con il giapponese Takatoshi Abe una spanna sugli altri. Aspettando il favoritissimo fenomeno di Trinidad Jehue Gordon. Dei due azzurri in lizza, scende per prima in pista Francesco Patano: con l'ultimo tempo di accredito nella sua batteria, il romano mantiene una condotta giudiziosa,con l'obiettivo di un ripescaggio del risultato che si preannuncia non facile (solo i primi 3 del turno). Davanti finiscono in 4 sulla stessa linea e l'azzurro piazza un discreto spunto finale per chiudere in 52"51: a quel punto sarebbe già il 3° tempo degli esclusi, con altre 5 batterie da disputare. Difficile sperare: ed invece resiste fino alla fine, per premiare l'ottima prestazione dell'allievo di Andrea Pagliarini. Nella 3^ batteria scende poi in pista José Bencosme: in corsia esterna, senza riferimenti, ci sono timori che la tecnica del ragazzo italo-dominicano trapiantato in Piemonte possa avere dei contraccolpi. Ed invece "Negi" dimostra di aver lavorato molto in questo senso, portando avanti una ritmica quasi impeccabile: all'uscita della curva è appaiato al kenyano Boniface Mucheru, che alla fine si distende con più convinzione, ma per l'azzurro non ci sono patemi (2° in 51"86). Più che il celebratissimo fenomeno di Trinidad Jehue Gordon, Come detto, in questo primo approccio ruba la scena il filiforme giapponese Takatoshi Abe, miglior tempo del turno in grande scioltezza (50"53).
Peso uomini (qualificazioni) - La giornata di Daniele Secci, in caccia della finale del peso con ambizioni di podio, non è cominciata nel migliore dei modi: il suo Polanik non è stato ammesso al controllo attrezzi per questioni marginali - con errore del giudice nella registrazione dei dati - e quindi il romano sapeva già di dover affrontare la prova senza il suo "strumento del mestiere". In pedana, poi, le cose si sono complicate ancor di più: mandando nel pallone un ragazzo che invece, nel riscaldamento con il peso personale, aveva superato i 20 metri. Mentre Tommaso Parolo, nel gruppo A, iniziava con un nullo fuori settore, e Secci sparava un 18.25 abbastanza mediocre per i suoi mezzi, già al primo turno di lanci erano in quattro gli atleti in grado di superare i 19.20 della norma di qualificazione. Tra questi il cinese Ding, che con 20.10 andava a sopravanzare proprio l'azzurro nella graduatoria mondiale dell'anno. Purtroppo il prosieguo della prova non si è indirizzato assolutamente per il verso giusto: Parolo - 16.83 al 2° lancio - progrediva fino ad un accettabile 17.60, mentre Secci non riusciva a dare fuoco alle polveri della sua potenza e si impantanava in misure insufficienti ad avere un futuro in questa competizione iridata. Per il ripescaggio occorreva 18.87: misura considerevole per l'occasione, ma che il gigante romano ha solitamente nelle braccia con una certa facilità.

LA CRONACA DEL POMERIGGIO

5000m donne (finale) - Alla vigilia Federica Bevilacqua si era posta due obiettivi: migliorare il personale ed essere la prima delle europee al via nella finale iridata. Entrambi i traguardi sono stati raggiunti e questo non può essere considerato un dettaglio nel complesso della partecipazione italiana. In una gara che si annunciava come un confronto a due tra la campionessa dei 3000 metri Mercy Cherono e l'etiope Genzebe Dibaba, ultima erede di una famiglia carica di gloria, l'azzurra si è ritrovata inizialmente nel tritacarne di un avvio velocissimo: Federica è passata in 3'06"6, poi ha saggiamente aggiustato il tiro su un ritmo per lei più adeguato (6'16"4 e 9'34"2). Rimasta da sola fin dal 2° chilometro, la giovane triestina ha sofferto poi una piccola crisi tanto comprensibile quanto transitoria: ma, quando si è vista insidiata alla campana dal ritorno della britannica Kate Avery, ha tirato fuori una chiusura più che dignitosa sul piede di 1'16" ed è riuscita a conservare la leadership europea. Bravissima.
Alto uomini (qualificazione) - Impostazione tattica abbastanza aggressiva per i due azzurri, nel gruppo B: Giuseppe Carollo e Gianmarco Tamberi passano l'entrata a 2.00 e si presentano in pedana entrambi a 2.05 (la qualificazione diretta è fissata a 2.19). Il marchigiano ce la fa alla prima prova, mentre il veneto ha bisogno di due tentativi per andare a 2.10. Competizione segnata da un altissimo grado di fallosità già a quota 2.10 ed è importante che Carollo ce la faccia al primo salto: Tamberi passa invece al secondo tentativo. Il primo gruppo va già a 2.14 con 13 atleti (9 alla prima prova), mentre sulla pedana degli azzurri, dopo il 2.10, restano in gara 11 atleti (5 alla prima prova). Quella dei 2.14 potrebbe già essere una quota decisiva per la qualificazione: 2.14 al primo salto per Carollo è una parziale ipoteca, mentre Tamberi sbaglia davvero di pochissimo. Nel gruppo A si chiude la misura con 10 atleti ancora in gara (4 di questi con 2.14 alla prima), mentre sulla pedana degli azzurri si va avanti. Tamberi purtroppo si ferma qui: nel gruppo B invece proseguono in 7 (solo 3 alla prima prova, compreso Carollo). La qualificazione, come previsto, si chiude a 2.17: solo in 9 riescono a passare e quindi si procede al ripescaggio della quota 2.14, che Carollo ha superato al primo tentativo. Il ragazzo di Schio conquista la sua seconda finale mondiale consecutiva, dopo Bydgoszcz 2008: una piccola, grande impresa, a suo modo.
100m uomini (semifinali) - Si conferma la lentezza della pista di Moncton, almeno nelle condizioni di giornata: l'americano Granger, pur con un vento da +2.6 alle spalle, vince la prima semifinale segnando un normalissimo 10"51. Conferma per il francese (di colore: dopo Lemaitre si torna alla normalità) Jimmy Vicaut: molto facile il suo 10"38 (+2.2) nella seconda semifinale. L'azzurro Delmas Obou è al via nella terza: date le premesse, il ripescaggio dei tempi è un terno al lotto. Tra l'altro il pisano non ha neanche la fortuna di avere alle spalle un vento sostenuto (+0.9) e giunge solo 6° in 10"89, mentre la tribuna esplode per il successo parziale del canadese "rasta" Aaron Brown (che vince in 10"62: probabilmente mai una semifinale iridata juniores era stata portata a casa con un tempo così alto).
100m donne (semifinali) - Martina Amidei aveva fatto tutto il suo dovere in batteria, migliorando il personale (11"86) e passando il turno: nella semifinale di oggi le si poteva chiedere solo un ulteriore miglioramento, ma le condizioni ambientali (al di là del dato facciale del vento favorevole) non hanno consentito di raggiungere l'obiettivo. Peggioramento generale delle prestazioni di tutte le partenti, a riprova di come questo pomeriggio non fosse favorevole agli sforzi dei velocisti.

Raul Leoni

RISULTATI E AZZURRI IN GARA

100m M (semifinali): (sf3, +0.9) 1.Aaron Brown CAN 10"62, 6.DELMAS OBOU 10"89 (el.)
400hs M (batt): (b2) 1.Stef Vanhaeren BEL 51"64, 5.FRANCESCO PATANO 52"51 (qual.); (b3) 1.Boniface Mucheru KEN 51"46, 2.JOSE' BENCOSME 51"86 (qual.)
Alto M (qual.): 11.GIUSEPPE CAROLLO 2.14 (qual.), 21.GIANMARCO TAMBERI 2.10 (el.)
Peso M (qual.): 1.Yongsheng Ding CHN 20.10, 15.DANIELE SECCI 18.25 (el.), 19.TOMMASO PAROLO 17.60 (el.)
100m F (semifinali): (sf2, +1.6) 1.Ashton Purvis USA 11"68, 7.MARTINA AMIDEI 12"16 (el.)
400m F (semifinali): (sf3) 1.Chantel Malone IVB 53"37, 8.MARTA MAFFIOLETTI 55"72 (el.)
5000m F (finale): 1.Genzebe Dibaba ETH 15'08"06, 2.Mercy Cherono KEN 15'09"19, 3.Alice Nawowuna KEN 15'17"39, 10.FEDERICA BEVILACQUA 16'19"60 (pp)
10000m marcia F (finale): 1.Yelena Lashmanova RUS 44'11"90, 2.Anna Lukyanova RUS 44'17"98, 3.Kumiko Okada JPN 45'56"15, 4.Qin He CHN 46'08"36, 5.ANTONELLA PALMISANO 46'08"57 (nuovo rec. it. jrs), 11.FEDERICA CURIAZZI 48'11"34 (pp)

LE ALTRE FINALI

100m uomini: (-0.7) 1.Dexter Lee JAM 10"21, 2.Charles Silmon USA 10"23, 3.Jimmy Vicaut FRA 10"28
Lungo uomini: 1.Luvo Manyonga RSA 7.99 (-1.0), 2.Eusebio Caceres ESP 7.90 (-1.2), 3.Taylor Stewart CAN 7.63 (-0.7)
Peso uomini: 1.Jacko Gill NZL 20.76, 2.Bozidar Antunovic SRB 20.20, 3.Yongheng Ding CHN 20.14
Decathlon uomini: 1.Kevin Mayer FRA 7.928, 2.Ilya Shkurenkov RUS 7.830, 3.Marcus Nilsson SWE 7.751
100m donne: (-0.7) 1.Jodie Williams GBR 11"40, 2.Takeia Pinckney USA 11"49, 3.Jamile Samuel NED 11"56
Giavellotto donne: 1.Sanni Utriainen FIN 56.69, 2.Lina Muze LAT 56.64, 3.Tazmin Brits RSA 54.55

Giovedì 22 luglio - AZZURRI IN GARA

Nella giornata tre momenti importanti in chiave azzurra: le semifinali dei 400hs con Bencosme e Patano e le finali dell'asta con Claudio Stecchi e dei 3000st con Giulia Martinelli. Nei 400hs si disputano 3 semifinali (norma di qualificazione 2+2): molto difficile il compito di Francesco Patano nella seconda, dove i favoriti sono il giapponese Abe e il tedesco Konigsmark (terzo incomodo, lo statunitense Evans, che però in batteria non è parso in condizioni smaglianti). Per il romano resta l'obiettivo di migliorare il personale e tentare il ripescaggio. Non fortunatissimo nel sorteggio "Negi" Bencosme: il bronzo iridato allievi di Bressanone troverà sulla sua strada non solo Jehue Gordon, il fenomeno di Trinidad, ma anche il kenyano Mucheru - che l'ha preceduto in batteria - e il britannico Jack Green. Assolutamente non facile inserirsi tra le otto corsie della finale di venerdì (ore 20.10, sabato notte in Italia), ma a questo punto è obbligatorio provarci. Alla finale dell'asta sono stati ammessi 14 atleti e il figlio d'arte Stecchi vanta la terza misura tra gli eletti, il 5.31 del record italiano indoor, tolto a Giuseppe Gibilisco nell'inverno scorso. Nel '98 ad Annecy il siracusano, in una situazione più o meno analoga - una prova senza grandi favoriti e aperta a molteplici soluzioni - seppe approfittarne e agguantò un bronzo, il primo alloro internazionale di una carriera invidiabile.
Gara di non facile interpretazione anche quella dei 3000st con la reatina Giulia Martinelli che si presenta come capofila del movimento europeo (4 ragazze del Vecchio Continente tra le 12 finaliste). Come al solito il duello dichiarato è quello tra le africane, due kenyane e due etiopi: ma la gloria locale Geneviève Lalonde è attesa all'impresa storica. L'obiettivo dell'azzurra è quello di migliorare il suo primato italiano (10'05"49): se ci riuscirà, probabilmente sarà ancora nel vivo della lotta quando si assegneranno le posizioni che contano.

Ore 9.00: qual. Martello F (Elisa Magni e Sara Pizi)
Ore 9.05: batt. 400hs F (Giulia Latini)
Ore 9.20: qual. Asta F (Alessandra Lazzari)
Ore 9.55: batt. 200m F (Gloria Hooper)
Ore 11.20: semifinali 400hs M (José Bencosme e Francesco Patano)
Ore 11.45: batt. 200m M (Lorenzo Valentini e Alessandro Pedrazzoli)
Ore 18.30: semifinali 200m F (ev. Gloria Hooper)
Ore 18.45: finale Asta M (Claudio Stecchi)
Ore 19.00: semifinali 200m M (ev. Lorenzo Valentini e Alessandro Pedrazzoli)
Ore 19.30: finale 3000st F (Giulia Martinelli)

Venerdì 23 luglio - AZZURRI IN GARA

Iniziano la loro avventura mondiale le due ragazze dell'alto, Vallortigara e Vitobello: sulla scorta delle risultanze stagionali, entrambe possono ambire non solo alla finale di domenica pomeriggio, ma anche ad una medaglia. In gara nei turni eliminatori anche altri protagonisti della stagione azzurra a livello giovanile: in particolare François Marzetta, sul quale si punta per rinverdire i molti trofei delle siepi italiche, la promettente interprete del mezzofondo giovanile Giulia Viola (la migliore sui 1500 juniores dai tempi di Fabia Trabaldo) e il discobolo ascolano Eduardo Albertazzi, che è deciso a riscattare la disastrosa partecipazione europea di Novi Sad 2009 conquistando qui la finale. Curiosità per l'ostacolista italo-americano Claudio Delli Carpini, seguito in Canada dal papà Joe.

Ore 9.00: batt. 1500m F (Giulia Viola)
Ore 9.00 e 10.20: qual. Disco M (Eduardo Albertazzi)
Ore 9.35: batt. 110hs M (Claudio Delli Carpini)
Ore 10.00: qual. Alto F (Elena Vallortigara e Chiara Vitobello)
Ore 10.45: batt. 3000st M (François Marzetta e Giuseppe Gerratana)
Ore 11.45 e 13.10: qual. Martello M (Simone Falloni)
Ore 12.20: finale 10000m marcia M (Massimo Stano e Giovanni Renò)
Ore 18.30: finale Alto M (Giuseppe Carollo)
Ore 20.10: finale 400hs (ev. José Bencosme e Francesco Patano)
Ore 20.25: finale 200m F (ev. Gloria Hooper)
Ore 21.25: finale 200m M (ev. Lorenzo Valentini e Alessandro Pedrazzoli)

Nella foto (Giancarlo Colombo/fidal): (in alto) Antonella Palmisano ha stabilito il nuovo record italiano juniores ella marcia; (in basso) José Bencosme ha conquistato la semifinale mondiale dei 400 ostacoli.

File allegati:
- LA FOTOGALLERY DEI CAMPIONATI



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