Monaco: Jacobs out, è beffa 4x100. Donne ok

19 Agosto 2022

Il campione d’Europa rinuncia alla batteria per un problema fisico, l’Italia con Polanco passa il turno ma viene esclusa dalla Turchia che corre da sola dopo un ricorso. Avanti 4x100 femminile, 4x400 maschile e Vallortigara

Finale, anzi no. Succede di tutto alla 4x100 maschile agli Europei di Monaco di Baviera: un imprevisto che costringe a modificare il quartetto azzurro, poi l’illusione del passaggio del turno e la successiva beffa per mano della Turchia. Poco prima del via, durante il riscaldamento pre-gara, Marcell Jacobs deve rinunciare per un problema fisico e allora subentra Wanderson Polanco nella seconda frazione, in una mattinata fresca e piovosa. L’unico campione olimpico della 4x100 a scendere in pista è Lorenzo Patta, che scatta dai blocchi dalla scomoda prima corsia per lanciare l’altro sardo Polanco con un passaggio di testimone non fluido. Tocca quindi al ventenne siciliano Matteo Melluzzo e l’ultimo cambio con Chituru Ali è lungo, ma valido. Si trovano a rincorrere gli azzurri: il lombardo, ottavo nella gara individuale, riesce ad agguantare il quinto posto in 39.02 che varrebbe il secondo e ultimo crono di recupero, mentre nella stessa batteria la Germania vince con il record nazionale di 37.97 e firma il miglior tempo del turno. Un’ora e mezza più tardi, arriva la notizia che viene accolta la protesta della Turchia (settima al traguardo in 39.50 nella batteria dell’Italia) per un danneggiamento ricevuto dalla Finlandia nel corso del primo cambio. La squadra turca corre di nuovo da sola (alle ore 12:30) e per soli quattro centesimi si qualifica, con il crono di 38.98, mentre l’Italia resta fuori dalla finale della 4x100 maschile. Al femminile, le azzurre sono invece qualificate con 43.28, quarto tempo complessivo per Zaynab Dosso, Gloria Hooper, Anna Bongiorni e Alessia Pavese. Avanti anche la 4x400 maschile con Lorenzo Benati, Vladimir Aceti, Brayan Lopez e Pietro Pivotto (3:02.60), fuori la 4x400 donne con Anna Polinari, Raphaela Lukudo, Virginia Troiani, Alice Mangione (3:28.14). Vola in finale Elena Vallortigara nel salto in alto: al bronzo mondiale basta 1,87, out Erika Furlani con 1,78. Eliminata Elena Bellò nella semifinale degli 800 metri (2:01.67), fuori anche Roberto Orlando nel giavellotto (73,59).

4x100 donne - Batterie - In finale senza problemi le velociste della 4x100: terzo posto in batteria e pass diretto. Al femminile è confermato il quartetto annunciato alla vigilia, che comunque coincide soltanto per metà con quello che ai Mondiali ha stabilito il record italiano, visto che mancano Dalia Kaddari (impegnata stasera nella finale dei 200) e Vittoria Fontana (dopo il risentimento muscolare di ieri sui 200 in batteria). Non corrono rischi le azzurre, con una serie di cambi in sicurezza: da Zaynab Dosso a Gloria Hooper, poi Anna Bongiorni per chiudere con un’ultima frazione convincente di Alessia Pavese, alla sua prima volta in pista con la maglia della Nazionale assoluta. Tutt’altro che disprezzabile il crono di 43.28, quarto tempo complessivo.

4x400 uomini - Batterie - Con una formazione inedita, passano il turno gli azzurri che agguantano il quarto posto nella propria batteria in 3:02.60. Quando aumenta l’intensità della pioggia all’Olympiastadion, si parte con Lorenzo Benati mentre la seconda frazione vede protagonista Vladimir Aceti, in terza posizione alle spalle di Francia e Repubblica Ceca. È un pimpante Brayan Lopez, che mette la freccia in prossimità del cambio, a portare l’Italia provvisoriamente in testa. La chiusura è affidata a Pietro Pivotto, superato da un terzetto che comprende anche i britannici nel rettilineo opposto all’arrivo, ma il crono è sufficiente per andare avanti con il secondo tempo di recupero. Nell’ordine finiscono Repubblica Ceca (3:02.07), Francia (3:02.09) e Gran Bretagna (3:02.36). Ecco i parziali dei quattrocentisti azzurri: Benati 46.20 dai blocchi, Aceti 44.93, Lopez 45.53, Pivotto 45.94 nelle frazioni lanciate.

Alto donne - Qualificazione - Basta la misura di 1,87 per la finale dell’alto, sulla pedana bagnata dalla pioggia, e fra le tredici atlete che vanno avanti c’è Elena Vallortigara. L’azzurra, a un mese esatto dal bronzo mondiale di Eugene, piazza tre salti riusciti in successione: dalla quota iniziale di 1,78 al secondo tentativo (dopo un’incertezza in avvio, senza staccare) passando per 1,83 e 1,87 entrambe valicate in calzamaglia, alla prima prova. Appuntamento alle 19.05 di domenica sera. Si ferma invece l’avventura europea di Erika Furlani, che salta subito 1,78 per poi commettere tre errori a 1,83.

4x400 donne - Batterie - Niente finale per le azzurre della 4x400 che a conti fatti sono le prime delle escluse. Il crono di 3:28.14 è anche migliore rispetto alla batteria di Eugene (3:28.72) dove l’Italia si era guadagnata un posto tra le prime otto ai Mondiali, ma stavolta non è sufficiente. Al traguardo sesta posizione provvisoria per la squadra formata da Anna Polinari (parziale di 52.59), Raphaela Lukudo (52.40, con Ayo Folorunso a riposo in vista della finale dei 400hs), Virginia Troiani (52.19) e Alice Mangione (50.96). Dopo la squalifica della Repubblica Ceca, che era stata quarta in 3:26.71, il team italiano diventa quinto e perciò nel riepilogo dei tempi chiude a 22 centesimi dalla “q”, al nono posto.

800 donne - Semifinali - Corre con una tattica diversa rispetto alla batteria Elena Bellò, che nel primo giro si mette in posizione di controllo nel cuore del gruppo anziché in testa a tirare. Ma quando si accendono le polveri, l’azzurra non trova lo spunto per inserirsi nelle posizioni che contano ed è sesta nella sua semifinale in 2:01.67, a mezzo secondo dal terzo posto che le avrebbe dato la qualificazione. Nella stagione del salto di qualità per la vicentina, capace di correre quest’anno due volte in meno di 1:59, stavolta manca la brillantezza necessaria per entrare nella finale europea.

Giavellotto uomini - Qualificazione - Alla prima esperienza in una grande rassegna, il miglior lancio di giornata per Roberto Orlando è il secondo che atterra a 73,59 in una gara cominciata a 71,82 e poi conclusa con 69,94. Nella classifica complessiva, il campione italiano si piazza diciannovesimo mentre per andare avanti sarebbe servito un 77,20 finora non raggiunto in questa stagione all’aperto dal salernitano che è arrivato a 78,19 durante l’inverno.

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