Milano: nasce il Bilancio di Missione

06 Aprile 2019

Presentata al Milano Running Festival la "Terza Missione" dell'Atletica Italiana, quella che promuove progetti legati all'ambiente, alla salute, all'inclusione e al benessere.

È stato il Milano Running Festival, la kermesse di Milano Marathon in programma fino a domani, sabato 6 aprile, nei padiglioni di Milano Congressi, lo scenario per la presentazione del Bilancio di Missione 2018 dell’Atletica Italiana.

Accanto ai suoi due obiettivi fondamentali, quello agonistico e organizzativo, la FIDAL ha illustrato in che modo persegue la sua “terza missione”, quella volta a contribuire allo sviluppo culturale, ambientale ed economico della società; una missione che prende forma in sinergia con le strutture del territorio, in un continuo interscambio che cerca di intercettare le esigenze di una società in evoluzione.

La presentazione, aperta dal presidente FIDAL Alfio Giomi e dall’Amministratore Delegato di Rcs Sport Paolo Bellino, e conclusa dal presidente del CONI Giovanni Malagò, ha preso forma attraverso le testimonianze di tanti protagonisti dell’Atletica Italiana, ciascuno con ruoli e obiettivi diversi, noti e meno noti, che hanno proposto la Federazione non solo come punto di riferimento per chi pratichi attività agonistica, a tutti i livelli, ma anche come un soggetto capace di incidere sul territorio e di interagire con il tessuto produttivo, culturale e civile. 

Fra gli obiettivi della terza missione, infatti, c’è quello di rendere lo sport e l’atletica leggera più fruibili da parte di tutti i cittadini, anche attraverso la creazione di aree attrezzate per la pratica sportiva “a chilometro zero”, o l’impegno per la diffusione di stili di vita sani legati alla attività fisica e alla corretta alimentazione.

Agli interventi del Segretario Generale Fabio Pagliara (Runcard e il fenomeno del running) e del campione olimpico Maurizio Damilano, promotore di progetti legati all’ambiente e allo sport all’aria aperta come Bandiera Azzurra, hanno fatto seguito quelli di Monica Cassano, 21enne membro del Consiglio Giovanile dell’Atletica Leggera, e di Angela Restelli, una delle Pink Runner del Progetto “Pink is Good” con cui Fondazione Veronesi recluta donne operate di tumore al seno, utero o ovaie e le accompagna in un percorso di allenamento guidato dagli allenatori FIDAL.

Antonio La Torre, DT della Squadra Azzurra, ha raccontato insieme ad Adolfo Rotta la genesi e gli sviluppi del progetto Lotta al Doping, mentre Federico Serra, Direttore di Cities Changing Diabetes Italia, ha affrontato i temi legati alla salute. Con Silvano Danzi, responsabile del college del mezzofondo dell’Università dell’Insubria, si è parlato di istruzione e sport raccontando la creazione di un contesto che dal 2013 permette agli atleti di coniugare attività agonistica di alto livello e percorso universitario.

Il tutto davanti a una platea d’eccezione che univa azzurri come Gianmarco Tamberi, Roberto Bertolini, Lorenzo Perini e Marta Milani, a dirigenti come il vicepresidente federale Vincenzo Parrinello, i consiglieri FIDAL Silvia Salis, Sabrina Fraccaroli e Oscar Campari, ad ex azzurri quali Mauro Zuliani.

Il tentativo, nel palco centrale del Milano Running Festival, è stato quello di riassumere l'impronta dell’Atletica Italiana sul tessuto sociale Italiano, quella costruita grazie agli innumerevoli rapporti operati sul territorio da 21 Comitati Regionali, 101 Comitati Provinciali e 2829 club affiliati, e grazie alle relazioni di tecnici e dirigenti con atleti di tutte le età. Un’azione che racchiude l'attività di vertice delle Squadre Nazionali e quella di base, l'altissimo profilo agonistico e quello di sostegno allo sviluppo dei giovani e alla tutela della salute degli adulti. Un panorama vasto, che nasce dalla somma delle tante passioni per l'atletica accese quotidianamente in Italia e che ruota attorno a valori come la lealtà, il rispetto di sé e dell'avversario.

La presentazione ha visto anche la consegna delle Querce al merito sportivo di III grado alla memoria di Franco Sar (ritirata dalla figlia Silvia), a Franco Angelotti e Ugo Ranzetti, mentre a Maria Grazia Vanni è stata consegnata la Quercia di II grado.

a.c.s.

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