Mezzofondo: sarà l'anno della riscossa azzurra?



Probabilmente è il settore più delicato, sul quale ci sono tutti gli occhi addosso. Il mezzofondo italiano, quello che negli anni Ottanta e Novanta era un serbatoio di medaglie e soddisfazioni per l’intero sport italiano, vive momenti difficili da molto tempo, ma la nuova struttura creata ad hoc, sotto la responsabilità di Pierino Endrizzi e Silvano Danzi, vuole riportarlo fuori dalla crisi. Si sta lavorando alacremente, all’ultimo raduno a San Vincenzo oltre al buon lavoro svolto si è notato un entusiasmo che prima forse mancava: “Abbiamo soprattutto il gruppo dei trentenni che sembra aver ritrovato voglia di fare e di esprimersi ai propri livelli – spiega Danzi – noi vogliamo spronare chi vuole mettersi alla prova. Un esempio è Di Pardo, che ha ripreso a lavorare con Maminski e vuole tornare ai suoi vecchi livelli, in raduno ha fatto una grossa impressione, come anche Iannelli, mentre abbiamo buone notizie da Mazza, che potrebbe avere un primo obiettivo coincidente con l’Eurochallenge dei 10000”. “La gara di Antalya del 15 aprile – interviene Endrizzi – sarà un momento importante, è un evento che va impostato specificamente, non deve essere un optional ma un momento di avvicinamento a Goteborg. Vogliamo andare in Turchia con una squadra completa sia con i maschi che con le femmine e sfruttare l’occasione per permettere a qualcuno di staccare il minimo per gli Europei. E’ chiaro che bisognerà fare una scelta, optando o per i Mondiali di cross a Fukuoka d’inizio aprile o per l’Eurochallenge: non nascondiamo che quest’ultima gara lascia più spazi agli atleti e quindi può rivestire maggiore interesse, ma ci sono specialisti della campestre come De Nard, Maurizio Leone, Battocletti stesso che sono portati per il cross e potrebbero essere l’ossatura dela squadra italiana in Giappone”. “A noi interessa che tutti, a prescindere dall’età anagrafica, ritrovino l’attaccamento alla maglia azzurra e la voglia di progredire – riprende Danzi – Maffei ad esempio andrà a Siviglia per un 3000 indoor per vedere cosa riesce a tirare fuori, è in Sudafrica ad allenarsi, questo spirito ci piace. Gli Europei lasciano spazi e possibilità, c’è quindi l’opportunità di fare una buona stagione. A noi interessa avere più atleti possibile in possesso del minimo per Goteborg dai 5000 ai 10000 ai 3000 siepi, uomini e donne, attraverso il lavoro. I minimi sono abbordabili, spero che questa strategia possa indurre molti a cimentarsi in modo determinato nella ricerca delle prestazioni in pista. Fra tanti che parteciperanno alcuni dimostreranno che la corsa prolungata in Italia non è finita”. Un discorso a parte meritano le donne: “Credo che nei 3000 siepi femminili ci possano essere alcuni risultati importanti – sentenzia Endrizzi - diverse giovani come la Tschurtschenthaler e la Romagnolo che li hanno già affrontati ed altre che ci proveranno. La Michalska ha ripreso a pieno ritmo, speriamo nella sua piena efficienza per guidare un gruppo che può dare belle soddisfazioni. La Weissteiner si orienterà sui 5000 ma anche sui 10000, obiettivo è fare bene in primavera per preparare al meglio una delle due gare. Diverso il discorso per le giovani, soprattutto le due medagliate continentali La Barbera e De Soccio: quest’ultima passa di categoria, quest’anno deve essere lasciata tranquilla e trovare le motivazioni per crescere ancora in vista del 2007 quando avrà gli Europei Under 23 trampolino di lancio per le grandi manifestazioni. Lei emerge dai 1500 ai 5000, corre bene le siepi, il cross ed anche su strada: è importante che individui quale gara le è più congeniale e si concentri su essa. Le sorelle La Barbera, da parte loro, hanno tutte le carte in regola per fare il minimo per Goteborg”. “Allargando il discorso – chiosano i due selezionatori azzurri - se bisogna rilanciare un settore dobbiamo lavorare su quello che c’è ed investire sui giovani, il tutto attraverso un nuovo spirito e una nuova politica d’intervento che società ed atleti hanno dimostrato di apprezzare. Dobbiamo ridare motivazione a una disciplina che non ha grandi risorse economiche come la corsa su strada, bisogna motivare i giovani a intraprendere in modo serio e programmato un’attività che negli ultimi anni è stata un po’ tralasciata. Le risorse umane ci sono, la volontà pure: con il lavoro questo 2006 può diventare l’anno della riscossa del mezzofondo azzurro”. Gabriele Gentili Nella foto: Adelina de Soccio, campionessa europea juniores sui 3000 metri (foto Omega/Fidal)


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