Mei: “A Tokyo entusiasmo e voglia di emergere”

02 Luglio 2021

Ufficializzata la squadra azzurra, le parole del presidente FIDAL: “All’Olimpiade tutti coloro che ne hanno maturato il diritto, è stato riconosciuto il loro lavoro e non mancherà l’impegno”

A 28 giorni esatti dal via delle gare, prende forma la squadra azzurra che parteciperà ai Giochi Olimpici di Tokyo, programmati dal 30 luglio all’8 agosto di quest’anno. Ne fanno parte 76 atleti (41 uomini e 35 donne), la squadra italiana di atletica leggera più numerosa di sempre nella storia dei Giochi Olimpici. Il raffronto deve tenere necessariamente conto, soprattutto sul lungo periodo, dell’aumento nel numero delle discipline, in particolare tra le donne, oltre che dei diversi sistemi di accesso. Ma il dato, sul piano oggettivo, è incontestabile, ed in buona parte espressione dell’accresciuto valore del movimento. Pokerissimo con le staffette (centrato ai Mondiali di specialità in Slesia, nel maggio scorso), e card individuali praticamente in ogni comparto (velocità, ostacoli, mezzofondo, salti, lanci, maratona, marcia). 

“Il Consiglio federale – le parole del presidente FIDAL, Stefano Mei – ha scelto all’unanimità di dare a tutti gli atleti che hanno maturato il diritto di essere all’Olimpiade, la possibilità di esserci. Un fatto non banale, una scelta che considero di campo, a sostegno degli atleti e del loro impegno, del lavoro dei tecnici, delle società, che hanno sofferto molto nella pandemia, come tutto il Paese, del resto, e meritano di veder riconosciuto tutto questo. L’azzurro in campo a Tokyo sarà un segnale di speranza, di fiducia nel futuro dell’Italia, sprone per le successive generazioni ad impegnarsi per riuscire nello sport. Credo molto in questo messaggio, e non dimentico quello che l’atletica ha fatto nel periodo più difficile della pandemia, a supporto di tutto il Paese: per la sua natura di disciplina individuale che si svolge all’aria aperta, l’atletica non ha mai chiuso, supplendo alle difficoltà di tutto lo sport, e restituendo un servizio sociale di valore inestimabile”. 

Una spedizione numericamente importante non è garanzia di accresciuta competitività. “Sono perfettamente cosciente del fatto che non tutti gli azzurri potranno ottenere risultati da prima pagina, ma sono altrettanto certo che l’impegno di tutti sarà massimo, esattamente come avvenuto nel corso del 2021. Abbiamo visto in questi ultimi mesi l’entusiasmo, la voglia di emergere, che hanno contraddistinto ogni nostro impegno internazionale: dagli Europei indoor alla Coppa Europa, passando per il Mondiale di staffette e la Coppa di marcia. Gli azzurri hanno dimostrato vitalità, coraggio, anche spregiudicatezza. Una bella squadra, che ritengo abbia le carte in regola, con le dovute proporzioni, per comportarsi allo stesso modo anche a Tokyo”. 

In Giappone, con ogni probabilità, si vivrà l’Olimpiade più difficile di sempre, tra restrizioni per il Covid ed un clima generale ancora contraddistinto dalla paura per la diffusione del contagio. “È vero, ma proprio per questo credo che gli atleti di tutto il mondo sentiranno ancora più forte il significato del proprio compito, che nasce dalla passione per lo sport, e sfocia oggi, in un momento storico così complesso, nel ruolo di portatori di un messaggio di rinascita. Tokyo sarà il primo, grande segnale di riscatto globale, ed è bello che uomini e donne in azzurro possano recitare la propria parte. Personalmente ho scelto di essere vicino alla squadra: sarò con gli atleti e i tecnici al villaggio olimpico, al loro fianco, per supportarli direttamente in un momento così importante della loro vita e della loro esperienza atletica”.

Sul piano più prettamente tecnico-sportivo, la squadra italiana può comunque esprimere, attraverso alcuni dei suoi atleti di punta, valori importanti. “Ci sono ragazzi e ragazze che hanno saputo ritagliarsi uno spazio significativo in questi anni, sia a livello individuale che come gruppo nelle staffette (non per niente ne abbiamo qualificate cinque su cinque) e credo vogliano sfruttare al meglio la possibilità che avranno di dar corpo ai loro sogni. Non sono tantissimi, i nostri atleti che puntano al vertice, e sappiamo bene quanto sia difficile riuscire ad emergere quando l’arena diventa globale. Ma quello che spero, e che mi auguro, è che abbiano voglia di continuare a sognare”.

GLI AZZURRI CONVOCATI PER LE OLIMPIADI DI TOKYO

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