Marcia, duello Russia-Cina, De Benedictis decimo



Dominio russo nei 50 chilometri, prova d'apertura della 21esima edizione della Coppa del Mondo di marcia, disputata questa mattina a Naumburg (Germania). Primo al traguardo è stato il 33enne Aleksey Voyevodin, il campione di Torino 2002, con il tempo di 3h42:44, prestazione di rilievo considerate le difficili condizioni climatiche (giornata calda, con punte di 27 gradi all’ombra) e la “consistenza” altimetrica del percorso. Dietro di lui, il cinese Yu Caohong (3h43:47) e l’altro russo Yuriy Andronov (3h46:49), a determinare il leit-motiv (il confronto tra Russia e Cina) della gara. Scatenati, i cinesi, nelle prime battute: loro a fare il ritmo, e gli altri (russi in primis) ad inseguire. Il cambio della guardia è avvenuto intorno al 30esimo chilometro, quando il lettone Fadejevs, seppur gravato di due proposte di squalifica, ha completato l’azione di rimonta fino a quel punto prodotta, affacciandosi in testa, con Voyevodin a risalire lentamente dalle retrovie fino al terzo posto. Il russo, scavalcato Fadejevs (alla fine squalificato), ha tenuto nel mirino Yu Cahong per altri dieci chilometri, prima di lasciarlo definitivamente negli ultimi due giri. Titolo di squadra ai russi (come a Torino 2002), davanti alla Cina e alla Spagna; tutte e tre le nazioni del podio hanno piazzato tre uomini nei primi dieci. Poi, l’Italia. Giovanni De Benedictis, il 36enne veterano e capitano azzurro, ha costruito saggiamente la sua gara. Ha scelto di seguire da lontano il gruppo di testa, avviandosi su ritmi più consoni al clima della giornata, caldo come probabilmente nessuno si aspettava. Dopo un passaggio a metà intorno al 44esimo posto (1h58:50), ha cominciato a raccogliere “i resti” di un gran numero di avversari, senza di fatto modificare di molto il suo ritmo (frazioni di 46:11, 45:57, 46:30 e 47:37). Al 40esimo chilometro l’azzurro si trovava in quindicesima posizione, con alcuni uomini davanti a lui in condizioni limite. In quel momento è cominciato il piccolo-grande capolavoro del pescarese, che ha ingranato la presa diretta risalendo metri su metri, fino a centrare l’ingresso nella top-ten. “Sono soddisfattissimo – le parole di De Benedictis nel dopo gara – sentivo di non averne più già al quarantesimo chilometro, ma in realtà mi sono accorto dopo che gli altri stavano anche peggio di me. Il caldo ha inciso, certo, ma anche il percorso ha fatto la sua parte: si è rivelato molto duro, con pendenze che in una gara del genere possono fare grandi danni. Senza falsa modestia, credo che questo piazzamento odierno possa valere anche qualcosa di più, ai Giochi. Le condizioni saranno ancora peggiori di quelle vissute qui, e io mi sono scoperto molto regolare”. Diego Cafagna ha interpretato la gara allo stesso modo di Giovanni De Benedictis, lasciandosi portare nella prima metà per poi tentare la risalita nella seconda frazione. Passato poco oltre le due ore ai 25 km (2h00:21), il triestino dei Carabinieri, a lungo piazzato intorno al cinquantesimo posto, ha cominciato a risalire la china, fino al 25esimo posto fatto registrare al 40esimo chilometro. Poi, una lunga, ideale (ma non solo), salita, culminata comunque con un buon 22esimo posto, in 4h04:54. Enrico Lang ha onorato il ruolo di gregario finendo in 4h12:02, al ventinovesimo posto, utile per piazzare l’Italia al quinto di squadra (anche in questo caso, come per la vittoria dei russi, ripetuta la classifica di Torino). Per Alex Schwazer, il giovanissimo altoatesino esordiente in azzurro, il buon inzio di gara (era con Cafagna fino al 20esimo) non è coinciso con una epilogo altrettanto felice. L’allievo di Sandro Damilano è stato costretto al ritiro prima del trentesimo chilometro da problemi allo stomaco. Nella gara Junior donne, ancora un successo russo, con la non ancora diciassettenne Vera Sokolova ad imporsi sui 10 chilometri di percorso in 45:29; seconda la connazionale Bragina (46:15), terza la cinese Zhang (47:18). La catanese Agnese Ragonesi ha chiuso al 22esimo posto in 52:08, dopo un viaggio-odissea conclusosi solo un'ora prima della gara. Ma l'amarezza più grande della giornata per i colori azzurri è arrivata dalla gara Junior: Giorgio Rubino è stato squalificato sul rettilineo d'arrivo, a circa cinquanta metri dal traguardo, quando stava per chiudere intorno all'ottavo-nono posto, dopo una gara nella quale non aveva collezionato nessuna proposta di squalifica. L'italiano era certamente impegnato in una volata al limite, ma il gesto tecnico mostrato da molti degli arrivati è apparso nettamente inferiore a quello mostrato da Rubino. Vittoria per il cinese Sun Chao in 40:38 (con Osvaldo Ortega, Ecuador, impegnato nello sprint per l'oro, squalificato più o meno nello stesso punto di Rubino), davanti al messicano Sanchez (41:01) e allo spagnolo Benjamin Sanchez. Trentesimo posto per il veneziano Marco Nicoletti (45:36), quarantaquattresimo per Mirko Dolci (48:00). Domani epilogo della Coppa, con il piatto forte della manifestazione: le due prove sui 20 chilometri. Gli azzurri partono in pole, soprattutto con le donne, dove, tolto il formidabile team russo, le altre potrebbero essere più o meno alla portata. Le condizioni delle nostre (Alfridi, Giordano, Rigaudo e Orsini) non sono splendenti, ma soprattutto la Rigaudo – vincitrice delle prime due prove del Challenge Mondiale – lascia ben sperare. La formazione maschile (Brugnetti, Gandellini, Didoni, Giungi e Civallero) promette bene, anche se la concorrenza, considerato il valore degli iscritti, non lascia molto spazio all’immaginazione. Sarà una gara grandi-stelle, con il confronto Perez-Korzenowski (i due campioni del Mondo di Parigi, rispettivamente sui 20 e 50 km) ad illuminare l’intero weekend di Naumburg. Domenia, domenica 2 maggio, diretta TV su Raisport satellite con il seguente orario: 10.00-12.00, 13.00-15.00. La gara degli azzurri (frazioni di 5 km): Giovanni De Benedictis 23:18 46:11 1h09:34 1h32:04 (45:57) 1h55.11 2h18:34 (46:30) 2h42:15 3h06:11 (47:37) 3h30:14 3h54:25 (48:17) Diego Cafagna 23:38 47:22 1h11:12 1h35:04 (47:48) 1h58:50 2h23:10 (48:06) 2h47:13 3h11:40 (48:30) 3h38:11 4h04:54 (53.14) Enrico Lang 24:06 48:19 1h12:18 1h36:27 (48:07) 2h00:21 2h24:42 (48:15) 2h51:49 3h19:39 (47:57) 3h45:25 4h12:02 (52:43) Alex Schwazer 23:38 47:10 1h11:12 1h35:06 (47:56) 1h59:51 Rit.
Nelle immagini, Giovanni De Benedictis (in alto) e una fase della gara (in basso). (FIDAL)

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