Maratona-boom, il 2019 km per km

27 Dicembre 2019

Review dell'anno più strabiliante nella storia delle 42,195 km. Kosgei record del mondo donne, il primato maschile sfiorato da Bekele, il sogno di Kipchoge che diventa reale e un'incredibile sequenza di prestazioni sopra le righe

di Marco Buccellato

Doha ha idealmente ammainato appena da una settimana le quarantatré bandiere issate sui pennoni del Khalifa Stadium, tanti i paesi saliti sul podio iridato, che arriva uno dei boom fuori pista del 2019. Lo firma Brigid Kosgei, keniana 25enne già sconfinata a Londra in 2h18:20, che sull'asfalto di Chicago vince per il secondo anno di fila e si inoltra in un territorio cronometrico mai esplorato da una donna: 2h14:04. Paula Radcliffe la cinge al traguardo, appena deposta del primato mondiale, tributando tutto l'onore che merita un'impresa di tale levatura. È il picco femminile, sul quale torneremo più avanti per recintare i numeri di un anno mostruoso oltre ogni previsione.

NESSUNO COME KIPCHOGE - Il campione olimpico corre una sola maratona classica, ma che maratona! A Londra Eliud Kipchoge fa faville in 2h02:37, a meno di un minuto dal suo record mondiale di 2h01:39, secondo crono alltime, portandosi in scia un etiope (Geremew) da 2h02:55, miglior sconfitto di sempre per la prima discesa di coppia sotto le 2h03. Sembra finita, ma a Mondiale iniziato è il vecchio Kenenisa Bekele a fare la barba al record, chiudendo la Berlin Marathon a due secondi da Kipchoge (2h01:41!), con un'altra incursione a due nell'assoluto, il 2h02:48 di un altro etiope (Legesse), che toglie a Geremew l'oscar della sfortuna appena messo in bacheca. Quattro dei cinque migliori tempi di sempre al maschile, nel 2019, e tre dei migliori sei al femminile. Basta questo per la copertina: Year of the Marathon.

STORICA VIENNA - Eliud Kipchoge si prende il titolo di atleta dell'anno, bis del riconoscimento di dodici mesi fa. Popolarissimo per le vittorie e il record, ancor di più per l'impresa del 12 ottobre lungo le strade viennesi. Nella corsa a cronometro organizzata per tentare la prima discesa di un essere umano sotto le due ore nella distanza di maratona, senza avversari diretti ma con un cast di favolosi compagni d'avventura, il keniano scende sì sotto le due ore, fino a 1h59:40.

CITTÀ DA RECORD - Nel 2019 sono stati stabiliti i nuovi record delle corse praticamente ovunque, con le punte di maratone-top quali Londra (Kipchoge), Chicago (Kosgei record mondiale), Dubai (doppio record), Rotterdam (uomini), Amsterdam (donne) e ancora Milano (doppio record), Tokyo, Toronto, Vienna, Buenos Aires, Daegu, via via in una lista mai così numerosa.

Keniani e etiopi si dividono la torta di una stagione senza precedenti per qualità e densità. Si ritagliano anche metà della torta mondiale nel forno notturno di Doha, Lelisa vince l'oro uomini, la Chepngetich quello donne.

CRESCITA MASSIVA: 100 SOTTO LE 2h08 - Nove uomini sotto le 2h04, trentacinque sotto le 2h06, l'incredibile 100 tondo tondo sotto le 2h08! Sotto le 2h10, fino a pochi anni fa lo spartiacque tra first class e resto del mondo, si contano 214 nomi diversi. Il boom stratosferico è ancora più deflagrante al femminile. Dodici sono scese sotto le 2h20 (record), ventidue in meno di 2h21, sotto le 2h25 sono 87! L'obsoleto standard di élite d'altri tempi, 2h30, è stato violato dalla pazzesca cifra di 243 atlete. La nuova dimensione delle 42,195 km trova riscontro proporzionale anche più in basso, premiando l'esplosione di massa, con primati master, progressi pesanti di specialisti fuori dall'orbita elitaria, e un generale spostamento verso l'alto delle prestazioni. Non è certo una novità, ma mai prima d'ora di simili dimensioni.

EUROPA BATTI UN COLPO - Il censimento geografico non lascia scampo. Kenya e Etiopia hanno monopolizzato una volta di più la top ten del 2019, con gli uomini e con le donne. A conti fatti, le migliori prestazioni europee dell'anno appartengono a due ex-keniani, il neo-primatista continentale Kaan Kigen Ozbilen e Lonah Salpeter, entrambi undicesimi nelle graduatorie mondiali. I migliori caucasici europei del 2019 sono quindi il norvegese ex-primatista europeo Moen (appena 45esimo) e la francese Calvin, su cui però pende l'incudine della squalifica. Dovesse andar così, l'europea caucasica numero uno del 2019 sarebbe Sara Dossena, per merito del 2h24:00 di Nagoya in marzo. Sessantacinquesima prestazione stagionale. Solo dieci anni fa, sarebbe stata la quarta performance mondiale su tutte le strade del pianeta.

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