Magica notte sotto il tetto di Stoccolma

18 Febbraio 2016

di Giorgio Cimbrico

Il Globen Galan di Stoccolma ha ormai assunto le fattezze di una serra, di un giardino d’inverno dove vengono innaffiati e coltivati record del mondo, in particolare nel mezzofondo veloce e prolungato. Gli acuti della luminosa stella d’Etiopia Genzebe Dibaba e di Ayanleh Souleiman djibutiano (la striscia di territorio del Corno d’Africa da cui proviene il talentuoso giovanotto ha avuto, in successione, i nomi di Somalia Francese, Costa francese dei Somali, territorio degli Afar e degli Issas e, finalmente, con l’indipendenza, Djibuti) portano a 8 il numero delle perfomance entrate di forza nella cronologia delle distanze che vanno dai 1000 ai 5000.

Genzebe vi figura tre volte (miglio, 3000 e 5000) al fianco del compagno d’allenamento Souleiman (1000), di Maria Mutola (1000), di Meseret Defar (5000), di Haile Gebrselassie e di Daniel Komen, entrambi sui 5000. Gebre fu il primo a violare la barriera dei 13’ su pista ridotta correndo in 12’58”04 nell’edizione ’97. Un anno dopo Daniel demolì quel limite in 12’51”48. Sia Genzebe che Ayanleh sono allenati dal somalo Jama Aden, ex-discreto mezzofondista, mentore di Taoufik Makhloufi e non immune da polemiche e dubbi.

Inutile sottolineare l’adattabilità del passo degli africani alle arene al coperto: con il 4’13”31 di mercoledì Genzebe, oltre a cancellare il 4’17”14 di Doina Melinte vecchio oltre un quarto di secolo, è andata a meno di 8 decimi dal record mondiale all’aperto, 4’12”56, di Svetlana Masterkova, dopo esser passata ai 1500 in 3’56”46, a poco più di un secondo dal suo record del mondo, 3’55”17, firmato a Karlsrhue. La Signorina Inverno non tradisce mai e domani (venerdì) torna in pista a Sabadell per un 3000 che si annuncia muy rapido. Il suo record personale (e naturalmente mondiale) è da brividi: 8’16”60.

Nessuno stupore sul 23enne Souleiman che tra tutti quelli della nouvelle vague è quello che più si avvicina per facilità ed eleganza di corsa e per efficacia a Hicham el Guerrouj: l’elenco dei limiti personali offre 1’42”97 (sulla distanza non molto frequentata Ayanleh fu terzo ai Mondiali di Mosca 2013), 3’29”58 e 3’47”32 sul miglio. Ora questo 2’14”20, con passaggio agli 800 sotto gli 1’47”, che cancella il 2’14”96 di Wilson Kipketer dell’annata 2000. Il kenyano di Danimarca continua naturalmente a guidare incontrastato negli 800 in forza del doppio exploit parigino del ’97. 1’43”98 in batteria (!) e 1’42”67 in finale, con tre secondi di margine sul secondo, il marocchino Hajda, per una delle più schiaccianti vittorie della storia nella combinata indoor-outdoor.

L’accoppata di record del mondo al coperto di Stoccolma riporta al 4 marzo 1989 quando, ai Mondiali ospitati nell’Arena prossima al Nepstadion di Budapest, Paul Ereng travolse la concorrenza, a mani basse e a ginocchia molto alte, chiudendo in1’44”84 e poco più tardi Javier Sotomayor valicò 2,43, tutto imbattuto sotto un tetto. In realtà il Globen Galan di record mondiali ne ha offerti quattro, considerando anche le migliori prestazione mondiali della 16enne astista svedese Lisa Gunnarsson (4,49, World Youth Best under 18) miglior prestazione dei 500 di Abdelaleh Haroun, 19enne qatariano primo ad infrangere, per 17 centesimi, la barriera dei minuto. Haroun si segnalò 18enne, sparando un inatteso e sorprendente 44”27 sulla generosa pista di Le Chaux de Fonds. E proprio per ritrovare un hat trick di record del mondo  è necessario non allontanarsi dalla Svizzera: capitò al Letzigrund di Zurigo per il Weltklasse del 13 agosto 1997. Alle 21,10, 7’59”08 di Wilson Boit Kipketer nelle siepi; alle 22,05, 1’41”24 i Wilson Kipketer negli 800; alle 22,20, 12’41”86 d Haile Gebrselassie sui 5000. I settanta minuti che sconvolsero l’atletica.

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