Lutto: è morto Enrico Spinozzi

29 Novembre 2019

Mezzofondista azzurro tra gli anni '50 e '60, colonna dell'atletica romana, aveva 85 anni

Altra notizia dolorosa in questo autunno del 2019. Si è spento a Roma, poco fa, Enrico Spinozzi, colonna dell’atletica romana, grande protagonista del movimento capitolino per decenni, dapprima sulle piste, poi in molteplici ruoli dirigenziali. Mezzofondista di grande talento, Spinozzi, classe 1934, fece parte della generazione che, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, seguì, attaccò, e infine superò, lo storico record degli 800 metri di Mario Lanzi (l’1:49.0 centrato all’Arena di Milano nel 1939, nel mitico confronto con il tedesco Harbig).

A migliorare il record di Lanzi, agli Assoluti di Trieste del luglio 1963, fu Francesco Bianchi, che corse in 1:48.7 (il primo dei suoi tre primati nazionali sulla distanza), trascinando Spinozzi al personale di 1:49.5, ovvero al di sotto di quella che era considerata la soglia dell’eccellenza continentale, il “muro” dell’1:50.

Collezionò diciassette presenze in azzurro, arrivando a correre i 1500 metri in 3:46.0, ma teneva particolarmente alla sua prima vita da atleta, quella da quattrocentista, e al record italiano assoluto che aveva colto nella staffetta del miglio (3:10.8) con Lombardo, Bettella e Panciera a Firenze, nell’ottobre del 1956. Smessi, complice un infortunio, i panni dell’atleta (non prima di aver generato, con la sua corsa solitaria sulla via Salaria, la Maratona di San Silvestro, manifestazione progenitrice del running di casa nostra), Spinozzi fu dirigente del Cus Roma, giornalista, fotografo, statistico, eclettico segretario del Comitato regionale Lazio della FIDAL. L’atletica come elemento centrale della vita. Ai familiari, a nome di tutta l’atletica italiana, vanno le condoglianze del presidente federale Alfio Giomi.

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