Londra: Farah infiamma i 3000, Felix che classe!

09 Luglio 2017

Nella nona tappa della IAAF Diamond League l'olimpionico britannico entusiasma il pubblico. La velocista statunitense corre il giro di pista in 49.65, world leading come per Amos sugli 800 (1:43.18).

di Marco Buccellato

Nella nona tappa della IAAF Diamond League 2017 a Londra Mo Farah fa impazzire il pubblico dello stadio che ospiterà in agosto i campionati del mondo vincendo i 3000 metri in 7:35.15. Grande mezzofondo anche con la vittoria di Hellen Obiri nel miglio in 4:16.56, quinta prestazione di sempre, davanti alla scozzese Laura Muir, e con il successo di Nijel Amos sugli 800 in 1:43.18, mondiale stagionale. Anche per Allyson Felix arriva il miglior crono mondiale dell'anno sui 400 vinti in 49.65 con una gara magnifica. Successi degli ostacolisti statunitensi, con Kendra Harrison nei 100hs in 12.39 (+0.2) davanti a una fortissima Sally Pearson (12.48), con Aries Merritt sui 110hs vinti col miglior tempo dopo l'intervento di trapianto di rene (13.09/0.0) e con l'olimpionico dei 400hs Kerron Clement, leader in 48.02. Nello sprint non perdona Elaine Thompson che parte male, recupera e vince i 100 metri in 10.94 (-1.4) battendo Dafne Schippers (10.97) mentre Chindu Ujah si aggiudica lo sprint maschile in 10.02 (+0.3). E' Ameer Webb a imporsi sui 200 in 20.13 (-0.7) davanti alla novità della stagione USA Fred Kerley (20.24). Grande gara di giavellotto vinta da Barbora Spotakova con l'ultimo lancio di 68,26 dopo che la croata Sara Kolak (67,83) aveva migliorato per due volte il record del meeting. Ancora un 2,00 per l'altista Mariya Lasitskene-Kuchina che ha poi attaccato il primato nazionale a 2,08. Record del meeting anche nel lungo donne vinto da Tianna Bartoletta con 7,01 (+0.8). Tra gli uomini vince l'altro olimpionico Jeff Henderson con 8,17 (-0,8). Ancora un oro di Rio che vince, la greca Stefanidi nell'asta con 4,81. Nella altre gare vittorie di Daniel Stahl nel disco (66,73), della statunitense Lipsey sugli 800 in 1:59.43, del britannico O'Hare sui 1500 in 3:34.75 e dello statunitense Cherry sui 400 in 45.02. 4x100 all'Australia in 39.08, infine miglior prestazione mondiale nel miglio di marcia del britannico Tom Bosworth in 5:31.08.

NEL REGNO DI FARAH - La gara di oggi a Londra, teatro di ori indimenticabili, è stata degna della sua classe, nel tripudio assordante del pubblico di Londra. Nello stadio in cui ha vinto tutto Mo Farah si è esibito in un grandissimo 3000 conclusivo del meeting, vinto in 7:35.15, primato europeo stagionale. A lungo batti e ribatti tra lui e gli avversari, poi l'allungo di sempre, immutato negli anni, e una vittoria che lo porta in carrozza al mondiale cui manca meno di un mese, sulla stessa pista di oggi. Come prevedibile ha trovato avversari non facili come il connazionale Butchart, terzo in 7:37.56, e lo spagnolo Mechaal, ottimo secondo in 7:36.32. In una gara con pochi e poco quotati africani, la ribalta è stata tutta del vecchio continente. La gara di Farah è arrivata pochi minuti dopo quella di Laura Muir, altra beniamona del pubblico, il cui tentativo di migliorare il record britannico del miglio non ha avuto successo, battuta negli ultimi cento metri dopo un lungo spalla a spalla dalle kenyana Hellen Obiri, che ha fatto suo il record del meeting in 4:16.56, record nazionale e quinta prestazione all-time. Per la Muir, coraggiosa e tifatissima dal pubblico, il personale in 4:18.03. Terza l'altra kenyana Winny Chebet in 4:19.55. Il pubblico si è esaltato anche per il successo nei 1500 metri uomini dell'altro britannico Chris O'Hare in 3:34.75 davanti al kenyano Vincent Kibet (3:34.88) e al campione europeo Filip Ingebrigtsen (3:34.91), autore di uno spunto a 200 metri dal traguardo e ripreso solo negli ultimi venti metri, e per la miglior prestazione mondiale nel miglio di marcia di Tom Bosworth (5:31.08), migliorando dopo 27 anni il 5:36.9 del lituano Algis Grigaliûnas. 

FELIX E AMOS AL MONDIALE STAGIONALE - Gazzella, come ai bei tempi. La straordinaria carriera di Allyson Felix da oggi può contare una nuova dimostrazione di classe cristallina, un 400 corso con elasticità e distribuzione perfetta per centrare il 49.65 che la issa in vetta alle liste mondiali stagionali. Leggera e veloce come nei giorni migliori, dopo l'interlocutorio Trials affrontato da iridata in carica. Un abisso dove il resto delle concorrenti parte dalle altre due quattrocentiste USA Courtney Okolo (50.29) e dall'ostacolista Shamier Little, che ha migliorato sensibilmente il personale fino a 50.40. Le giamaicane, annunciate in forma, sono uscite decisamente ridimensionate dal confronto. Esce da Londra rafforzato nelle ambizioni anche Nijel Amos, vicecampione olimpico di Londra e già tornato a vincere a Parigi otto giorni fa. Imprendibile per tutti, dopo una gara molto tirata messa sul binario giusto dal formidabile pacemaker Bram Som, ha lasciato un'eccellente impressione chiudendo col nuovo record mondiale stagionale di 1:43.18, vanamente inseguito dallo statunitense Brazier (1:43.95) e da Asbel Kiprop (1:44.43), tornato a esprimersi nel mezzo della bagarre con una forma tendente al miglioramento.

HARRISON MERRITT, THOMPSON, TUTTE FRECCE - Kendra Harrison è schizzata come una furia dai blocchi, ma la rinata Sally Pearson l'ha messa alle strette a metà dei 100 ostacoli che la primatista mondiale ha vinto in 12.39/0.2 davanti all'australiana, tornata a crono di valore (12.48).

Nel finale la statunitense Castlin ha incocciato un ostacolo ed è finita sulla pista dolorante. La migliore delle battute dal duo è stata l'altra americana Nelvis, terza in 12.62. A proposito di resurrezioni, appare felicemente completata quella dell'altro recordman mondiale degli ostacoli alti Aries Merritt, tornato particolarmente brillante oggi e vincitore con il miglior crono da quando ha subito il trapianto di rene, 13.09 con vento nullo. Nella sua scia ha stupìto ancora il cipriota Milan Trajkovic, ancora al record nazionale (13.25) dopo quello centrato a Parigi. Terzo Brathwaite di Barbados in 13.27, suo miglior tempo della stagione, fratello dell'iridato di Berlino 2009. Bellissimo il 100 metri donne vinto dall'olimpionica Elaine Thompson in 10.94 nonostante il vento contrario di 1.4. Partita malissimo, ha recuperato lo svantaggio a tre quarti di gara e ha mostrato un'aaltra velocità rispetto alle altre. Sotto gli 11.oo anche Dafne Schippers in 10.97 e la nigeriana Blessing Okagbare in 10.99. La Schippers aveva fatto leggermente meglio in batteria (10.96/-0.4). Nella gara maschile ha vinto nuovamente il britannico Chihindu Ujah, primo al Golden Gala, in 10.02/0.3, davanti all'ex-campione europeo Dasaolu (10.06) e a Isiah Young (10.07), terzo anche sui 200 un'ora prima.

KERLEY BATTUTO SUI 200 - Proprio sulla doppia distanza 200 metri l'attesissimo Fred Kerley (43.70 sui 400 e vincitore NCAA e dei Trials) è stato battuto dal campione americano sulla distanza Ameer Webb, primo in 20.13/-0.7 proprio davanti a Kerley che ha gestito molto bene il rettilineo dopo un ingresso in ritardo dalla curva, secondo col personale portato a 20.24, stesso tempo del terzo, appunto Isiah Young. Dietro, un altro terzetto, di britannici, Mitchell-Blake, Hughes a Talbot nell'imbuto di quattro centesimi, da 20.30 a 20.33. Per l'altro esordio europeo di giornata, quello di Kyron McMaster, ostacolista delle Isole Vergini Britanniche, ha messo il vestito della festa il campione olimpico Kerron Clement, stavolta saggio distributore e primo al traguardo in un eccellente 48.02, un decimo meglio di McMaster che con due errori tecnici ha sprecato il vantaggio accumulato fino a metà del rettilineo. Terzo il campione d'Europa Copello in 48.24 e in crescendo di condizione, gara dopo gara.

IMBATTIBILE KUCHINA - Mariya Lasitskene-Kuchina ha vinto come da pronostico l'alto 2,00 poi dopo un tentativo a 2,03 ha provato le restanti due prove alla vertigonosa misura di 2,08, che se riuscita le sarebbe valsa il record nazionale a un centimetro da quello mondiale della Kostadinova. In avvio di gara, un'incertzza a 1,85 poi l'1,97 e i 2,00 con due prove. La russa ha battuto l'astro emergente Vashti Cunningham, iridata indoor un anno fa, seconda con 1,97 e troppi errori. Terza la svedese Kinsey con 1,94, quota dove hanno pareggiato il personale la ceca Hruba e l'altra svedese Skoog. In un'altra gara titolatissima, il lungo donne, ha vinto l'olimpionica di Rio Tianna Bartoletta con 7,01/0.8, record del meeting. Ivana Spanovic ha piazzato 6,88 al primo salto, poi ha rinunciato a continuare. Terza l'australiana Stratton, rientrata da poco in attività, con 6,79. Ancora una spettacolare gara di giavellotto tra le due ultime vincitrici dell'oro olimpico, la ceca Barbora Spotakova e la croata Sara Kolak. Quest'ultima ha ingranato subito, con due primati del record in sequenza (66.79 e 67.83), poi l'irriducibile Spotakova ha piazzato il lancio vincente in extremis con 68,26, a un'inezia dal mondiale stagionale di 68,43 che la Kolak ha ottenuto nella gara di Losanna.

LE ALTRE GARE - Tripletta USA anche nel lungo vinto dal campione olimpico Jeff Henderson con 8,17/-0,8 al secondo turno, fotocpiato al centimetro anche all'ultimo salto, davanti a Hartfield (7.99) e a Dendy (7.95). Assente l'annunciato campione olimpico di Londra Greg Rutherford, ancora convalescente dopo un infortunio. Asta vinta dalla campionessa olimpica greca Stefanidi con 4,81 e tre errori a 4,91. Seconda la svizzera Buchler al miglior risultato stagionale di 4,73 e terza la svedese Meijer (4,63) che ha superato non senza sorpresa sia la statunitense Sandi Morris che la cubana Silva. Gara di disco uomini sul filo dei centimetri (primi tre in 10) vinta in extremis dal leader mondiale stagionale Daniel Stahl con 66,73 sul giamaicano Dacres (66,66), un centimetro davanti al belga Milanov (66,65). La 26enne statunitense Charlene Lipsey ha vinto un bell'800 donne, incerto fino cento metri dal traguardo, in 1:59.43 sulla britannica Oskan-Clarke (1:59.82) e sulla norvegese Hynne, al personal best in 1:59.87. Nella 4x100 uomini successo australiano in 39.08 sul Portogallo (39.29), entrambi i teams al record stagionale. Sui 400 piani maschili doppietta USA con Mike Cherry in 45.02 su Tony McQuay (45.29) e sul meno quotato dei britannici in gara, Dwayne Cowan, alla fine il migliore e terzo con personale fissato a 45.36.

La stagione della IAAF Diamond League 2017 per discipline
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