Lodz, Jacobs apre il 2023 con 6.57

04 Febbraio 2023

Il campione olimpico di Tokyo vince i 60 metri della Orlen Cup. Dosso eguaglia il suo record italiano: 7.14. Stecchi protagonista nell'asta: stagionale a 5,70
La stagione 2023 di Marcell Jacobs si apre con il successo nella Orlen Cup di Lodz (Polonia). Il campione olimpico di Tokyo si impone abbastanza agevolmente nei 60 metri con il crono di 6.57 (quattro centesimi meglio della batteria, corsa in 6.61), al termine di una gara priva di particolari difficoltà. L'azione dell'azzurro non è brillante, com'è normale in un debutto stagionale - peraltro giunto dopo un periodo di preparazione molto intenso - ma è efficace quanto basta per timbrare, da vincente, il primo cartellino dell'anno. Jacobs reagisce discretamente allo sparo (0.170), e produce l'accelerazione sufficiente a portarsi al comando. Nel finale, il bresciano sembra non voler chiedere di più al suo debutto, chiudendo con relativa decontrazione davanti al polacco Dominik Kopec (6.60) e al trinidegno Jerod Elcock (6.63).

"Il tempo mi soddisfa fino a un certo punto - il commento a caldo di Jacobs - dobbiamo cercare di capire meglio questa prima parte di gara, ma devo ammettere che quest'anno stiamo lavorando soprattutto in funzione dell'estate, dei 100 metri. Devo partire in maniera tale da accelerare al meglio per i 100, questo è quello che conta. In ogni caso era giusto tornare in gara, togliere un po' di ruggine; allenarsi è una cosa, ma con gli avversari, il giudice che spara, è tutta un'altra storia. Ora il meeting di Lievin, gli Assoluti di Ancona, ai quali tengo sempre molto, poi Istanbul, gli Europei indoor. Quest'anno gli Europei saranno una tappa di passaggio, perché punto all'estate, ai Mondiali di Budapest: è l'unica medaglia che mi manca, devo prendermela". Sul piano statistico, il 6.57 porta Jacobs subito nelle zone alte delle graduatorie mondiali dell'anno, esattamente al sesto posto (capofila, lo statunitense Micah Williams, 6.49). Ma, soprattutto, conferma l'imbattibilità dell'azzurro, con una striscia di successi sulla distanza indoor portata adesso a quota 19 vittorie consecutive (contando anche i turni eliminatori); l'ultima sconfitta risale alla prova di Lodz 2021, quando fu sconfitto dallo statunitense Mike Rodgers.

Da applausi Zaynab Dosso. E' seconda sul traguardo dei 60 metri in 7.14, stesso crono della polacca Ewa Swoboda, prima classificata, ma con la gioia del primato italiano assoluto eguagliato. Il tempo, infatti, è pari a quello del limite nazionale, stabilito dalla stessa "Za" il 18 marzo dello scorso anno, ai Mondiali indoor di Belgrado. Gioia e preoccupazione si sommano all'arrivo: Dosso infatti, dopo un avvio splendido e una chiara leadership nella parte centrale, accusa un problema muscolare negli ultimi dieci metri di corsa, infortunio che le fa probabilmente perdere sia il successo, sia un tempo vicino ai 7.10 (nel replay è chiarissimo il rallentamento negli ultimi quattro appoggi). In precedenza, l'azzurra aveva corso la batteria in 7.20, probabilmente condizionata dal rischio di partenza falsa corso nel primo avvio (chiuso dallo starter senza squalifiche). A fine gara l’azzurra non può liberare tutta la propria felicità: “Dovrei essere contenta e invece sono spaventata, purtroppo negli ultimi due appoggi ho sentito una fitta al bicipite sinistro. Lunedì faremo la risonanza e capiremo, intanto incrocio le dita. Pensando alla gara, dopo aver rischiato di essere squalificata in batteria ho reagito da bradipo. Ma correre in finale lo stesso tempo della Swoboda mi rincuora. Sì, è una serata dolce e amara”.

Ma c'è un altro azzurro in grande evidenza nella riunione polacca. E' Claudio Stecchi, cinque soli salti per salire allo stagionale di 5,70 (in precedenza, superate agevolmente le quote di 5,36, 5,51 e 5,61, sempre al primo tentativo). Con l'asticella a 5,70, Stecchi centra il bersaglio alla seconda prova, solo sfiorando leggermente la barra in fase di valicamento. Poi, tre errori a 5,82, per il quarto posto finale. Il fiorentino piace davvero per pulizia tecnica e convinzione. Vittoria per il filippino Ernest Obiena (5,77), davanti allo statunitense Kendricks, al polacco Lisek e a Stecchi (per tutti e tre, misura di 5,70). "Sono contento, il mio primo pensiero è per Giuseppe Gibilisco, il mio allenatore, che è qui con me: senza di lui, senza il suo supporto in pedana, non sarei riuscito a fare 5,70. Ho passato 5,77 per provare a fare 5,82, cioè il minimo per gli Euroindoor, visto che non potrò qualificarmi per ranking, non avendo saltato lo scorso anno. Tre buoni tentativi anche su questa quota, ma niente da fare; peccato, perché oggi era davvero un'ottima giornata".

Secondo posto nell'alto per Marco Fassinotti. Il torinese supera i 2,20 al primo tentativo (così come accaduto in precedenza alle quote di 2,15 e 2,10) ma deve arrendersi tre centimetri più su, a 2,23. L'unico a superare l'asticella posta a quell'altezza è il polacco Norbert Kobielski: la misura è quella del successo. 

m.s.

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