Levorato: "I 400 mi solleticano molto..."



L’inizio della stagione indoor è alle porte. Sarebbe stato bello cominciare vedendo un gradito ritorno, quello di Manuela Levorato che da troppo tempo è lontana dalle piste di atletica, salvo sporadiche e sfortunate apparizioni (vedi i Tricolori all’aperto dello scorso anno). E non è detto che ciò non avvenga. La sprinter veneta, doppio bronzo agli Europei 2002, è finalmente avviata verso la soluzione dei problemi fisici al tendine d’achille sinistro che hanno bloccato la sua crescita: “Sto indubbiamente meglio – afferma in una pausa del lavoro che svolge quotidianamente in palestra – non sento dolori particolari, ma lo dico incrociando le dita dopo quattro mesi di stop assoluto. Ora posso effettuare quegli otto-dieci allenamenti settimanali che servono per prepararmi. Ma affrontare una stagione indoor è un altro discorso”. - In che senso? - Voglio privilegiare nella fase invernale l’allenamento, non voglio trascurare nulla, quindi sento di non avere una condizione fisica sufficiente per poter sostenere l’impegno di una stagione. Potrei impegnarmi nei Societari, sui 60 metri, per una verifica tecnica, ma non oltre. - I problemi fisici sono figli del tuo impegno sui 200 metri indoor? - Devo dire di sì, lo scorso anno mi hanno provocato difficoltà fisiche dalle quali non mi sono più ripresa. La gara al coperto dei 200 è deleteria al massimo, per tendini, adduttori, cosce, subiscono sollecitazioni mostruose. Secondo me andavano tolti da tempo dal programma. - Sei quindi d’accordo con la Federazione Internazionale che li ha eliminati dalle grandi manifestazioni? - Assolutamente sì, anche perché tecnicamente non avevano senso. Erano troppo decisi dal sorteggio delle corsie: se capitavi in terza non avevi alcuna possibilità di vittoria. - Che tipo di preparazione stai svolgendo? - Attualmente un po’ di tutto, sto ricostruendo il mio corpo. Ho iniziato piano, con corsette, proprio l’abc della preparazione fisica. Ora sono già molto più avanti, ma non voglio precorrere i tempi. - E’ cambiato qualcosa rispetto al passato? - Faccio molto più stretching e lavoro di postura, anche ore intere, per allungare la catena muscolare posteriore, altrimenti il tendine continuerebbe a dolere. Non ero abituata a fare molto stretching, ma questo cambio d’impostazione mi ha sicuramente giovato. - Hai già qualche idea sulla stagione all’aperto? - Esordirò alla Notturna di Milano, poi andrò direttamente alla Coppa Europa. Non so ancora se nel meeting milanese gareggerò sui 100 o sui 400. - Il discorso legato al giro di pista è delicato, tutti ti hanno sempre pronosticato regina della specialità ma hai sempre avuto una certa ritrosia a farli… - Se li faccio, vado subito a caccia del record italiano, perché i test sui 300 dicono che è alla mia portata. Ma è solo gareggiando che si conosce l’effettivo valore proprio. Questa domanda me l’avranno rivolta un milione di volte, eppure non ho ancora una risposta: la vostra curiosità è la mia… Gabriele Gentili Nella foto: Manuela Levorato in occasione dei fortunati Europei 2002 (archivio Fidal)

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