Lanci mondiali: è l'anno del peso maschile

20 Settembre 2019

Rassegna iridata di Doha, il quadro dei favoriti nelle gare in pedana. Super stagione con otto atleti oltre i 22 metri nel peso. Ecco anche i temi del disco, del martello e del giavellotto

di Marco Buccellato

Ventidue, settanta, ottanta, novanta. Non sono le ultime estrazioni del lotto, ma le cifre tecniche che l'attuale stagione sembra indicare per cogliere le medaglie d'oro nelle gare maschili dei lanci ai Campionati Mondiali di Doha (27 settembre-6 ottobre). Nelle sfide femminili, la proporzione tecnica delle gare nella capitale del Qatar si colloca un po' meno in alto rispetto alle migliori prestazioni di sempre, senza togliere nulla al fascino di accesi duelli in cui prevarrà la forza, il gesto tecnico, la velocità di esecuzione delle migliori specialiste del pianeta.

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Getto del peso uomini - E' l'anno, The Year. Solo la stagione olimpica 1988 può reggere il confronto con i risultati espressi nel 2019 dal peso uomini, che ha visto ben otto atleti superare, e di molto, i 22 metri (per un totale di 28 prestazioni, senza contare i lanci ancillari), e addirittura ventiquattro capaci di scagliare la palla da 7,26 kg oltre i 21 metri, misura accarezzata, a un solo centimetro, dal primatista italiano U23 Leonardo Fabbri. La finale del peso maschile è tra le più attese del Mondiale, sicuramente la n.1 nel settore lanci. Gli otto titani saranno tutti in pedana: il neozelandese oro a Londra Tom Walsh, i tre statunitensi Ryan Crouser (olimpionico), Joe Kovacs (iridato a Mosca) e Darrell Hill, il duo polacco con il campione europeo Haratyk e il recordman europeo U23 Bukowiecki, il primatista sudamericano Romani e il lussemburghese Bertemes. Difficile sfuggire a una simile morsa per il titolo e il podio. Outsider: l'ex-ragazzo prodigio Gill, un kiwi come Walsh, che può confermare i progressi e approfittare della giornata-no di uno o più big.
Azzurri in gara: Leonardo Fabbri

Lancio del disco uomini - Le migliori diciassette prestazioni del 2019 portano la firma dello svedese Daniel Stahl e del giamaicano Fedrick Dacres. Altri due discoboli già all'oro mondiale, il lituano campione uscente Gudzius e il polacco Malachowski, hanno le chances di appaiare il duo di favoriti sul podio, assieme all'austriaco, in crescita di condizione, Weisshaidinger. Outsider con quotazioni in rialzo: il romeno Firfirica e l'altro svedese Pettersson. La cabala: Stahl ha perso l'oro di Londra per soli due centimetri. Nella storia dei campionati del mondo e delle Olimpiadi, solo una volta la medaglia d'oro è arrivata con un lancio oltre i 70 metri (Alekna, Helsinki 2005).
Azzurri in gara: Giovanni Faloci

Lancio del martello uomini - Dopo due bronzi mondiali (tre con quello olimpico di Rio), il polacco Wojciech Nowicki non vede l'ora di sgambettare il connazionale tre volte campione del mondo Pawel Fajdek, come accaduto anche nell'ultimo lancio della più recente sfida tra i due, a Chorzow. Alla coppia, sul piano delle misure, si è da poco avvicinato lo spagnolo Cienfuegos, con tre record nazionali in 15 giorni. Tra gli specialisti più regolari con ambizioni, l'ungherese Halasz e il britannico Miller. Fiato sospeso sotto il Big Ben. Nessun martellista UK è mai salito sul podio iridato. Alle Olimpiadi sì, quasi un secolo fa (Parigi 1924).

Lancio del giavellotto uomini - La specialità che più di tutte ha allargato la geografia di vertice, con i successi olimpici del trinidegno Walcott e mondiali del keniano Yego, ritrova nell'ambito europeo i big candidati all'oro di Doha. E non sono pochi: il poker di tedeschi con il campione uscente Vetter, quello olimpico Rohler, il terzo uomo Hofmann e il selezionato dell'ultimo momento Weber (Seifert infortunato), l'estone Kirt capofila mondiale, i cechi Vadlejch e Vesely. Poi altri atleti da latitudini distanti, Chao-Tsun di Taipei e Peters di Grenada. Tra i precedenti, sfide ad alta intensità: a Londra Vetter si impose per 16 centimetri. A Mosca, il ceco Vesely vinse per 10, con tutte le medaglie concentrate in un metro d'erba.

Getto del peso donne - La favorita è ancora l'iridata in carica Gong Lijiao, nove medaglie negli eventi globali, sconfitta una sola volta quest'anno, in casa a Shanghai, dalla lanciatrice USA Chase Ealey, la top-new entry della specialità. Sotto la cinese, acque agitate per altre pesiste dal rendimento meno costante: l'altissima Ewen, vittoriosa a Minsk nel confronto Europa-USA, l'olimpionica Carter e le altre americane Crew (Canada) e Thomas-Dodd (Giamaica), a cui si aggiunge la veterana tedesca Schwanitz. In rialzo le condizioni di Anita Marton, di nuovo prossima ai 19 metri, misura che però non è sufficiente per una medaglia, in una grande finale, da ben 50 anni (Messico 1968).

Lancio del disco donne - Tutta la stagione è ruotata sulla sfida tra il duo cubano, più Perez che Caballero, e la croata Perkovic, la dominatrice dell'ultimo decennio, di nuovo seriamente in corsa per un ottimo piazzamento dopo le diverse uscite degli ultimi 40 giorni attorno ai 68 metri. Una delle gare con il pronostico meno aperto alle sorprese. Per la Perkovic due ori olimpici e due iridati. Per la Caballero, un inno nazionale suonato ai Mondiali di Pechino. Per la Perez, si apre la possibilità dell'esordio da sogno sul podio.
Azzurre in gara: Daisy Osakue

Lancio del martello donne - Senza l'infortunata Wlodarczyk, il ventaglio delle candidate al vertice apre alle statunitensi Price, Berry e Andersen, alla cinese Wang Zheng (argento a Londra) e alle migliori europee: la francese Tavernier, la bielorussa Malyshik e le polacche Kopron (bronzo due anni fa) e Fiodorow. Pronostico apertissimo, al contrario del disco. Curiosità: mai una martellista nord-americana è salita sul podio. Da 10 anni è necessario andare oltre i 74 metri per addentare una medaglia, iridata o a cinque cerchi che sia.
Azzurre in gara: Sara Fantini

Lancio del giavellotto donne - La cinese Lyu Huihui viene dal bronzo di Londra e dall'argento casalingo di Pechino: nel 2019 ha sparigliato le carte con più di un record asiatico e dieci tra i migliori venti lanci dell'anno. Il periodo recente ha visto il calo delle big ceche, il progresso dell'australiana Barber (nata Roberts) e il ritorno a una condizione competitiva dell'olimpionica croata Kolak. Due campionesse d'Europa, la tedesca Hussong e la bielorussa Khaladovich, completano il quadro delle top competitor. L'oro resta in Europa da Osaka 2007. La Cina vanta un solo successo, a Tokyo '91, ma a Londra 2017 ha preso la rincorsa per Doha, con un argento e un bronzo.

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