La notte insonne di Luca Lai

18 Febbraio 2019

Sprizza ancora adrenalina lo sprinter oristanese vincitore dei titolo italiano assoluto sui 60 metri indoor

(robyspezzigu) “Devo confessarlo: stanotte ho dormito veramente poco, avevo addosso un carico di adrenalina pazzesco e se ci penso anche ora ho difficoltà a capire esattamente cosa sia veramente successo. Se penso che poi le indoor non rientravano neanche nel mio programma dell’attività agonistica mi diventa tutto ancora più incredibile”. Nel fine mattinata dopo la sua straordinaria volata finale dei 60 metri verso la vittoria del titolo italiano assoluto sui 60 metri al Palaindoor di Ancona l’oristanese Luca Lai ha tanta voglia di raccontare come si sia svegliato da questa sua fenomenale giornata di gare e da un sogno da atleta diventato realtà.
E’ tutto passato così in fretta che ancora non mi capacito pienamente di cosa sia affettivamente successo”, dice lo sprinter oristanese classe 1992 che, cresciuto all’Atletica Oristano come ostacolista e passato alla velocità da junior, da un paio d’anni si è trasferito a Pavia, dove lavora e si allena per la società locale della Cento Torri sempre seguito dal tecnico oristanese Francesco Garau.


Finiti gli studi al Liceo Scientifico di Oristano mi sono iscritto alla facoltà di Scienze Infermieristiche di Pavia dove son rimasto a lavorare finiti gli studi e dove ho continuato ad allenarmi”. Ti aspettavi questo risultato di Ancona? “Nel mio programma di allenamento per la stagione agonistica 2019 non aveva previsto di disputare delle indoor e non le stavo preparando.  A inizio gennaio per un puro contrattempo - spiega lo sprinter, diventato proprio domenica il sardo più veloce sui 60 metri indoor - ho deciso di fare un tentativo e correre una gara. Il 5 in una gara capitata quasi per caso ho realizzato il mio personale di 6”69. Dopo questo tempo, che era la miglior prestazione italiana, ho deciso di prendere parte anche alla gara di esordio di Filippo Tortu ad Ancona il 20 gennaio. Ecco il confronto con il fenomenale talento sardo-brianzolo, dove sono arrivato secondo con 6”74, mi ha fatto capire quali errori non avrei dovuto commettere se avessi voluto correre le indoor ai campionati italiani. La lezione - conclude il neocampione tricolore dello sprint Lai - mi è servita e a Ancona ho vinto il titolo e fatto segnare il mio personale di 6”68”.



Il ventiseienne oristanese, che vanta primati outdoor di 10”40 nei 100 e 21”66 nei 200 (“in quest’ultima gara posso sicuramente far meglio”) dopo questo risultato vuole continuare a sognare in grande: ”Sono il campione italiano e il minimo per i prossimi campionati europei indoor di Glasgow (Gran Bretagna 1-3 marzo) è di 6”78. Dalla Fidal è stato fissato a 6”66 ed io sono solo a 2 centesimi e, visto che sono il primo dopo Filippo Tortu che ha già detto che non correrà più fino ad allora, spero che questo venga preso in considerazione come è stato fatto già tante altre volte. Sarebbe un altro straordinario sogno che si avvera. Passare da non aver preparato le indoor a vincere il titolo italiano e magari partecipare agli europei è veramente qualcosa di surreale”.
A cosa si deve questo tuo incredibile salto di qualità?  “Mi alleno con costanza e con grande determinazione puntando soprattutto a perfezionare la mia tecnica di corsa. E questo credo mi abbia fatto fare il salto di qualità”.  Hai mai pensato di poter correre una staffetta con Tortu e con l’altro oristanese emergente dello sprint nazionale Lorenzo Patta? “Tortu è un’atleta eccezionale, di ben altro livello rispetto a me e a tutti gli altri in Italia. Lorenzo invece è uno che ha doti e risultati eccezionali per l’età. Potenzialmente è l’unico che crescendo potrebbe avvicinarsi a Filippo Tortu. Correre assieme a loro due sarebbe davvero fantastico”.

Immagini di Giancarlo Colombo (Fidal)




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